Santiago de Compostela

Un Viaggio in cui fatica e sacrificio sono il mezzo per raggiungere una rinascita interiore al fine di scoprire sé stessi e rafforzare la propria spiritualità.

Indice dei Contenuti

Santiago de Compostela

alla scoperta del pellegrinaggio più antico

Santiago de Compostela è la città spagnola, capoluogo della regione Galizia, nota in tutto il mondo per il famoso pellegrinaggio in cammino omonimo. Permeata da storie e tradizioni cristiane, la città di Santiago de Compostela ospita le spoglie di San Giacomo (Santiago in spagnolo), apostolo di Gesù, nel Santuario che porta il suo nome.

L’itinerario più utilizzato del famoso pellegrinaggio a piedi per raggiungere la città, è quello detto camino Francès, di circa 800 km, percorsi in circa quattro settimane. Percorso da milioni di pellegrini, sin dall’825, il Cammino di Santiago è considerato il pellegrinaggio più antico della storia ed è un itinerario che dal 1993 è diventato patrimonio dell’UNESCO.

Il significato del cammino di Santiago de Compostela, oltre alla forte impronta religiosa, è da ricercare nella scoperta di sé stessi, nel valore della fatica e del sacrificio, nel senso di rinascita che l’affrontare un viaggio a piedi comporta. Un modo per mettersi davvero in contatto con la propria interiorità e spiritualità, in cui la meta finale è solo un mezzo per raggiungere il vero scopo: il viaggio.  

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Santiago de Compostela: la storia

storia e tradizione

Il nome della città, come detto, deriva da Giacomo il Maggiore. Un apostolo di Cristo, morto e sepolto a Gerusalemme, ma le cui spoglie, secondo la tradizione, sarebbero giunte via mare in Spagna. Il termine Compostela significa, invece “campo della stella”, sempre in riferimento ad una leggenda legata alla tomba di San Giacomo. Qui di seguito la storia che riguarda la tomba del santo.

Santiago e la Galizia

Il Cammino di Santiago de Compostela, legato alla presenza della tomba e al suo ritrovamento, ha una storia molto antica che spiega molto del significato di questo itinerario spirituale.

Le informazioni si basano su leggende e vecchi scritti risalenti al IX secolo.
L’apostolo Giacomo venne giustiziato in Palestina nell’anno 44 d.C. per ordine del re Erode Agrippa. La storia narra che alcuni suoi seguaci portarono il suo corpo in Spagna, mediante una barca guidata da un angelo.

Proprio in Galizia, infatti, San Giacomo aveva predicato e diffuso il Cristianesimo, conservando sempre un ottimo ricordo di quel luogo. Ecco che la tradizione colloca la sua vera sepoltura in un bosco vicino a Iria Flavia, il porto romano più importante della Galizia dell’epoca. Da quel momento, la tomba rimase lì fino alla sua scoperta, nel IX secolo appunto.

Il ritrovamento della tomba

Nel manoscritto Concordia di Antealtares, risalente al 1077, sono contenute informazioni circa il ritrovamento della tomba di San Giacomo. In quelle pagine antiche, si legge che fu un eremita, Pelagio, ad avere una rivelazione divina circa la tomba. Siamo sotto il regno di Alfonso II il Casto, re delle Asturie, a quel tempo.

L’eremita era venuto a sapere che la tomba si trovava nei pressi di una chiesa e alcuni abitanti videro delle luci, simili a delle stelle, che si illuminavano sul monte Liberon, quasi ad indicare un luogo.

Il vescovo Teodomiro fece ispezionare il luogo e poco dopo, tra i resti di una necropoli, fu trovato un corpo senza testa. (da qui il nome compostela, Campus Stellaee, cioè campo stellato o campos tellum cioè terreno di sepoltura).

Nell’anno 825, il re Alfonso il Casto, preso atto della scoperta della tomba di San Giacomo, partì da Oviedo per visitare e rendere omaggio alle spoglie del Santo. Questo evento segna il primo pellegrinaggio della storia.

La prima chiesa

Il re Alfonso II ordinò la costruzione di una chiesa: un tempio commemorativo a navata unica e pianta quadrata, in cui sarebbe stata custodita la tomba. Il culto dell’Apostolo Giacomo si diffuse presto tra la popolazione cristiana. Qualche decennio dopo, si insediò nella regione una comunità di monaci benedettini, mentre il culto del santo diventava sempre più famoso in tutta Europa.

Nel 858 ci fu un attacco da parte di alcuni vichinghi, ma furono cacciati dalle truppe asturiane. Nel 895, grazie ad una donazione del re Alfonso III, detto il Magno, si cominciarono i lavori per ingrandire la basilica. Nell’899 si conclusero e si ebbe la nuova basilica: a tre navate, sotto l’abside in cui si trovava la tomba di San Giacomo.

I primi veri pellegrinaggi alla tomba dell’apostolo cominciarono in questo periodo, intorno al X secolo. Dalle Asturie alla Galizia, poi da tutta l’Europa si moltiplicavano le richieste di informazioni da parte di molti pellegrini illustri.

Santiago simbolo di reconquista

La devozione generale era accompagnata dall’obiettivo di reconquista dell’Europa meridionale. Buona parte dell’Europa era, infatti, sotto dominazione o influenza degli arabi. Ben presto, si fece di Santiago il baluardo divino della riconquista dei territori, San Giacomo divenne il paladino dei cristiani contro le scorribande degli islamici.

A supporto di ciò, nel libro di San Giacomo (detto anche Codex Calixtinus del XII secolo), si parla della battaglia di Clavijo (844). In quella occasione, si narra che l’apparizione di Santiago su un cavallo bianco guidò la vittoria dei cristiani sugli arabi.

Tuttavia, gli arabi restavano in maggioranza e, nel 997, arrivarono a saccheggiare anche Santiago de Compostela, rispettando però il sepolcro del santo, in modo che i pellegrinaggi non cessassero. Il califfato arabo che dominava si sgretolò, anni dopo, a causa di guerre intestine per la successione al comando.

É proprio in questo contesto che il pellegrinaggio a Compostela divenne uno dei più importanti pellegrinaggi cristiani, insieme a Roma e la Terra Santa.

La devozione a San Giacomo si diffuse fortemente in tutta Europa. Tutto questa popolarità arricchì la diocesi, convincendo il vescovo di allora, Diego Gelmírez, a costruire una nuova cattedrale, con diverse reliquie relative a San Giacomo. Siamo nel 1095, i lavori terminarono un paio di secoli dopo e, nel 1211, la cattedrale fu consacrata sotto il regno di Alfonso IX.

Il libro di San Giacomo (Codex Calixtinus) fu scritto proprio ai tempi di Gelmirez ed ultimato intorno al 1180. Costituisce uno dei codici medievali a tema religioso più completi ed importanti della storia.

Il Cammino di Santiago

Dal XII secolo in poi, le autorità fecero di tutto affinché si diffondesse la cultura del Cammino di Santiago. In primis, si cercò di proteggere e rendere più agevole possibile la vita dei pellegrini che giungevano a Compostela. Varie leggi e regolamenti, permisero loro di muoversi liberamente nel regno, mentre venivano scomunicati coloro che perpetravano furti ai loro danni.

Nel 1170 fu creato l’Ordine di Santiago, un ordine monastico-militare. Sotto il suo vessillo, si proteggevano i pellegrini e, in seguito, fu fortemente coinvolto nella reconquista ai danni degli arabi. Dal punto di vista logistico, il Cammino fu reso più facile da percorrere: furono realizzati ostelli lungo la strada, migliorate le condizioni con ponti nuovi e annullati i pedaggi. 

Intorno al 1140, fu realizzata anche la prima guida scritta sul Cammino: Liber Peregrinationis (parte dell’opera Liber Sancti Iacobi) che descriveva gli itinerari francesi per raggiungere il passo dei Pirenei e da lì Compostela. Questo fondamentale manoscritto influenzò lo sviluppo del Cammino e contribuì alla diffusione nel Cristianesimo occidentale.

Il Cammino oggi

Dopo la seconda guerra mondiale, in Europa il contesto politico e culturale cercava l’integrazione tra popoli e paesi. Per allentare le tensioni internazionali, la Spagna, che si era isolata politicamente (siamo in epoca franchista), cercò di avvicinarsi all’Europa tramite il turismo.

Questo era visto come un settore fondamentale per l’economia, pertanto la pubblica amministrazione favorì il recupero logistico e culturale del Cammino di Santiago.

Nacquero, così, delle associazioni per la promozione del Cammino e del pellegrinaggio a Compostela: a Parigi (1950) e a Estella (1962).

Il loro obiettivo era il sostegno ai pellegrini. Per tutelare il pellegrinaggio a piedi, venne sviluppata una vera e propria certificazione dello stato di pellegrino: la credenziale del pellegrino (1958) o passaporto del pellegrino.

Questo documento aveva lo scopo di avere agevolazioni presso le strutture presenti lungo il cammino e di certificare l’avvenuto pellegrinaggio (100 km a piedi o 200 km in bicicletta). Tramite timbri appositi, rilasciati dalle strutture visitate lungo la strada, è possibile ottenere la Compostela, una pergamena attestante ufficialmente la conclusione del pellegrinaggio.

La Chiesa e il Cammino di Santiago

La Chiesa cattolica, ovviamente, fu attivamente coinvolta nella rivalutazione religiosa, e non solo, del Cammino. Nel 1956, per esempio, venne fondata la rivista Compostellanum, pubblicata trimestralmente. Nel 1975, papa Paolo VI istituì la “messa del pellegrino”, in cui si celebrano colore che hanno compiuto il pellegrinaggio. 

Giovanni Paolo II visitò la tomba di San Giacomo nel 1982. In quell’occasione pronunciò il famoso discorso in cui promuoveva il pellegrinaggio a Santiago de Compostela come mezzo fondamentale per la costruzione di una coscienza e una cultura unitaria europea. Il concetto fu replicato nel 1989, in occasione della IV Giornata mondiale della gioventù. Nel 2010 fu, invece, Benedetto XVI che celebrò la messa in occasione dell’Anno Santo Compostelano (accade negli anni in cui il 25 luglio, giorno di San Giacomo, cade di domenica).

Cammino di Santiago oltre la religione

Tra gli anni ‘90 e il 2000, il Cammino di Santiago tornò in auge per popolarità, grazie anche al Consiglio d’Europa che nel 1987 ne riconobbe ufficialmente l’importanza. Il Cammino di Santiago fu dichiarato, infatti, Itinerario culturale europeo, e furono finanziate tutte le attività inerenti alla promozione e all’accessibilità al percorso.

Grazie a tale riconoscimento, il Cammino di Santiago esce dal contesto marcatamente religioso, e si pone come itinerario storico, culturale e simbolico. Questa impronta è stata la svolta che ha permesso la grande partecipazione al Cammino, sia da parte di fedeli cristiani, sia da parte di persone che lo percorrono per motivi non religiosi.

Infatti, la regione della Galizia propone il percorso come attività turistica e, nel 1993, la bellezza e il significato culturale del percorso è valso il titolo di Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. La percentuale di non spagnoli sale ogni anno di più: nel 2019, circa 400 mila pellegrini hanno completato il Cammino.  Di questi il 42 % erano spagnoli, mentre il 12% erano italiani, la seconda nazionalità più numerosa.

via francigena

Dove si trova Santiago de Compostela

Il percorso che unisce l’Europa

Santiago de Compostela si trova nel nord della Spagna, nella comunità autonoma della Galizia, nella regione de A Coruňa. Nel quinto libro del Codex calixtinus troviamo le vie principali per raggiungere la Cattedrale di Santiago.

Completare il Cammino di Santiago ha segnato la vita di molti. Un modo per cambiare, per trovare motivazione e rinascere attraverso un viaggio in sé stessi.

Il Camino Francés è il più famoso e frequentato.  Originariamente, la maggior parte dei pellegrini veniva dall’Italia percorrendo la famosa via Francigena. La strada dalla Francia, invece, prevedeva vari percorsi, tra cui quello che parte Parigi e Tours (via Turonensis), dove si passano i Pirenei a Roncisvalle.

La maggior parte dei pellegrini opta per quest’ultimo percorso, detto Camino Navarro. Si parte dalla località francese Saint-Jean-Pied-de-Port; da qui a Santiago, ci sono circa 800 km e si passa per Leon. Il tragitto da Sarria a Santiago (111 km) è la distanza minima da percorrere a piedi per aver la compostela.

Cosa vedere a Santiago de Compostela

i luoghi che hanno reso questo pellegrinaggio Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.

Lungo il Cammino di Santiago sono numerosi i luoghi da vedere e ricordare. In oltre 100 km da fare si possono ammirare paesaggi naturali e costruzioni dell’uomo che hanno un grande significato storico e artistico.

Fare un pellegrinaggio a Santiago vuol dire guardarsi dentro, compiere un percorso interiore andando incontro alla propria spiritualità, alle proprie paure e ai propri limiti.

Santiago de Compostela è da tempo una delle mete più importanti dei pellegrinaggi dell’anima.

puente la reina

Puente la reina

Tra le varie località che si attraversano lungo il Cammino di Santiago troviamo questo antico ponte. Siamo a Puente la Reina, un piccolo paese dell’entroterra spagnolo nella Navarra, in cui s’incontrano i due percorsi principali per Santiago: il Camino Aragonés e il Camino Navarro. Un suggestivo monumento al pellegrino ricorda come da lì in poi tutti i percorsi portano a Santiago.

Costruito in stile romanico nel XI secolo, il ponte si trova sul fiume Arga ed è stato oggetto di numerose leggende. Fu una delle tante opere civili che favorivano il passaggio dei pellegrini verso Santiago. 

cattedrale di Burgos

La cattedrale di Burgos

La Cattedrale di Burgos è una degli imperdibili luoghi da visitare lungo l’itinerario per Santiago. In stile gotico, la cattedrale fu iniziata nel 1221 e consacrata nel 1260 per ciò che concerne l’altare maggiore. I lavori cessarono per quasi due secoli, fino al completamento nel 1567: la guglia centrale fu posta proprio in quell’anno.

Le guglie, il rosone e le torri con opere in pietra sono tipiche dello stile gotico francese del XV secolo, periodo in cui sono ripresi i lavori di completamento della cattedrale.

Qui dal 1919 è sepolto il grande condottiero spagnolo El Cid Campeador, nobile che si distinse nella lotta contro gli arabi durante gli anni della reconquista. Per la sua maestosità e grandezza, questa cattedrale è l’unica spagnola inserita (1984) come Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. 

Cattedrale di Santiago de Compostela

Cattedrale di Santiago de Compostela

Meta finale del Cammino di Santiago è la Cattedrale di San Giacomo di Compostela. Questa basilica minore è uno dei più grandi santuari cattolici al mondo e, come detto, al suo interno sono custodite le reliquie del santo patrono di Spagna.
Iniziata la costruzione nel 1075, fu consacrata nel 1211 e ampliata, fino al completamento, nel 1750.

In stile romanico, gotico e barocco, si tratta di un edificio imponente capace di ospitare moltissimi pellegrini ogni anno. Le messe dedicate ai pellegrini sono alle 12 e alle 19.30. La particolarità della cattedrale è il grande botafumeiro, l’incensiere più grande del mondo sospeso a 20 metri, che dalla navata centrale muove verso quelle laterali, grazie alla forza di 8 uomini (tiraboleiros).

La messa che benedice i pellegrini del giorno è qualcosa di molto emozionante e rende omaggio al grande sacrificio di chi ha compiuto questo incredibile viaggio dell’anima.

Monastero di San Martin Pinario

Monastero di San Martin Pinario

Appena usciti dalla Cattedrale, si trova un bellissimo ed antico monastero che vale la pena di visitare. Si accede da piazza dell’Inmaculada e da cui si possono ammirare alcune parti in legno del coro della cattedrale.

Porta Santa di San Giacomo

La “Porta Santa” si trova nella Plaza della Quintana, una delle piazze più grandi della città.  Viene chiamata anche la “Porta del Perdono” di Santiago de Compostela, è costruita in ferro battuto nel 1611 e viene aperta solo negli anni del giubileo compostelano, ovvero negli anni in cui il 25 luglio (giorno di San Giacomo) cade di domenica. Quando aperta i pellegrini possono accedervi per uscire dal Portico della Gloria.

Finisterre

Finisterre

Proseguendo da Santiago di Compostela, per altri 80 km circa, si raggiunge Finisterre (anticamente riconosciuto come la fine delle terre conosciute). Qui, presso il faro, è presente il ceppo con l’indicazione 0 KM del Cammino, a testimonianza della conclusione dell’itinerario.

I pellegrini sono soliti fare un bagno di purificazione, raccolgano una delle conchiglie (simbolo del Cammino di Santiago) sull’arenile e brucino un indumento indossato durante il tragitto. Vi è anche una croce sul mare sotto cui si lascia un sasso in segno del proprio passaggio.

Poco distante, si trova Muxía, a circa 30 km. Qui è presente la Pietra Oscillante (Pedra de Abalar) ed una chiesa in ricordo della predicazione di San Giacomo, proprio in questi territori.

Le Celebrazioni a Santiago de Compostela

il viaggio come metafora della vita

Andare a Santiago de Compostela è molto più di un pellegrinaggio. La forza di questo itinerario risiede in ognuno di noi, nelle motivazioni diverse che muovono questa piccola grande impresa. Non è una sfida con sé stessi, ma la celebrazione della consapevolezza di poter arrivare e concludere un percorso, non solo sulla strada.

Un pellegrinaggio a Santiago è tempo che dedichi a te stesso, è un itinerario da compiere dentro e fuori di sé, è fatica e gioia nel camminare e rappresenta una meravigliosa metafora della vita.

Ecco perché, quando si parla del Cammino di Santiago, ci sono diverse celebrazioni, non solo religiose, di cui tenere conto.

Festa di San Giacomo

Dal 20 al 31 luglio a Santiago de Compostela ci sono le feste dell’Apostolo che celebrano San Giacomo con diversi eventi in tutta la città. Oltre alle celebrazioni religiose, infatti, vi saranno spettacoli di varia natura che coinvolgeranno tutti i pellegrini che completeranno il loro itinerario in quel periodo.

Il culmine è il 25 luglio, giorno dedicato al santo, che nel caso cadesse di domenica (cosa che avviene fino a 14 volte in un secolo), quell’anno è il Giubileo Compostelano. L’arcivescovo di Santiago, il 31 dicembre che precede quell’anno, apre la Porta Santa della cattedrale, come avvenuto nel 2021, anno santo Compostelano.

La Messa del pellegrino

La celebrazione principale del Cammino di Santiago è la messa del pellegrino. E’ un coronamento del viaggio compiuto, una liberazione e una celebrazione dell’impresa che ogni pellegrino ha compiuto prima dentro di sé.

Nella Cattedrale vengono tenute due messe del pellegrino al giorno: una alle 12:00 e l’altra alle 19.30. In questa occasione vengono elencate le nazionalità e i nomi dei pellegrini che hanno completato il percorso con i relativi timbri sulla credenziale del pellegrino e che hanno ottenuto la Compostela, l’attestato di completamento del percorso, con la conchiglia come simbolo a suggellare l’impresa.  

Inoltre, come detto, tutti vengono incensati e purificati dal botafumeiro, forse il più grande incensiere del mondo, che pesa 53 kg e che raggiunge la velocità di oscillazione di circa 65 km/h. Si ha la possibilità di confessarsi con I sacerdoti, in diverse lingue.

La Conchiglia del Cammino

Pur non essendo una vera e propria celebrazione, la Conchiglia è il vero simbolo del Cammino di Santiago. Infatti, si trova su ogni pietra che indica la distanza mancante alla meta, sulla credenziale e su ogni ostello o luogo di ristoro che si incontra lungo il cammino.

La simbologia della conchiglia è molto varia se associata al Cammino. Infatti, è simbolo di rinascita (in riferimento alla Venere di Botticelli che nasce da una di esse), le striature della conchiglia che convergono in un unico punto rappresentano i vari cammini per raggiungere Santiago.

Come arrivare a Santiago de Compostela

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Un Cammino di Santiago organizzato è un passo verso l’interiorità e la spiritualità. Significa prendersi del tempo per capire sé stessi e trovare le risposte a ciò che ci affligge.

Il pellegrinaggio a Santiago è un percorso di trasformazione: tra fatica e pensieri riuscirai a trovare la tua strada, la tua fede e la tua essenza. É possibile riconciliarsi con Dio e con sé stessi se lo si vuole e ci si mette impegno per farlo.

Organizza il tuo Cammino di Santiago con noi, sarai affiancato con entusiasmo, benevolenza e discrezione verso questo itinerario di speranza e devozione.

Le esperienze di chi è partito con noi

In questi anni molti ci hanno scritto. Ecco i più significativi commenti.

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Quando andare a Santiago de Compostela

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Intraprendere il Cammino di Santiago può essere la svolta della tua vita. In questi anni lo è stato per molti: chi ha seguito un’ideale, ha fatto un voto, chi voleva conoscere persone di culture diverse, allontanandosi dal proprio stile di vita, senza avere pretese e mettendosi in gioco.

Il vero significato del Cammino sta proprio qui. Nel rivedere le proprie certezze, avventurarsi in qualcosa di unico ed inimmaginabile con scenari meravigliosi e la successione di passi e fatica da sostenere per raggiungere la propria meta.

Il periodo migliore per il Cammino di Santiago dipende dalla scelta del percorso. In genere, i mesi migliori, per non subire eccessivamente il caldo e non trovare le strutture di accoglienza piene, sono maggio/giugno e settembre/ottobre. 

Meteo a Santiago

Il clima spagnolo è molto simile a quello italiano, anche se in alcune zone c’è una maggiore escursione termica per via di altitudine e altre variabili. In linea di massima, però, tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate potrebbe rappresentare un buon compromesso per intraprendere il Cammino.

In alternativa, come detto, fine estate ed inizio autunno portano un clima accettabile nelle ore diurne per una sana e lunga camminata, con poche piogge e poco caldo, si può pensare, quindi, di fare questa bellissima esperienza tra settembre e ottobre.

Cammino di Santiago in estate

Fare il pellegrinaggio a Santiago d’estate ha molti vantaggi. Non sarai mai solo lungo il cammino, moltissimi optano per la bella stagione e le ferie per partire e fare questa esperienza. Inoltre, oltre al camminare puoi usufruire delle piscine comunali che molti borghi spagnoli hanno e quindi potrai rilassarti dopo una sessione di camminata.

In estate, un po’ come in Italia, nei paesini spagnoli lungo il Cammino di Santiago è facile trovare feste locali, con musica dal vivo e spettacoli. Un buon metodo per togliersi un po’ di fatica di dosso e godersi intensamente questa piccola grande scelta di vita.

Cammino di Santiago in autunno

Camminare verso Santiago de Compostela in autunno è una bella occasione per godersi, in modo diverso, il pellegrinaggio. Durante il percorso avrai modo di cogliere il lavoro contadino che, in altri periodi, non vedresti: la vendemmia o altri raccolti, per esempio. Potrai scoprire, lontano dalla frenesia portata dalle masse in estate, la cultura locale, la gastronomia e anche i monumenti delle piccole realtà in cui ti condurrà la strada.

In Galizia, per esempio, è la stagione dei magostos, feste in cui si celebra l’autunno, i suoi colori e le castagne, di cui si fanno grandi mangiate. Inoltre, è il momento di vino e funghi di cui, anche in Spagna, si fa gran consumo.

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