Don Dolindo Ruotolo

Il sacerdote mistico di Napoli che Padre Pio definiva cosi: "Nel Suo Cuore abita tutto il Paradiso", celebre per la sua preghiera atto di abbandono "Gesù, Pensaci Tu"

Indice dei Contenuti

Don Dolindo Ruotolo: quel gran Santo

I Luoghi del cuore di San Giovanni Paolo II

Un giorno un certo don Vincenzo Cuomo andò a San Giovanni Rotondo per chiedergli se potesse elegger come padre spirituale Don Dolindo (sul cui conto circolavano, purtroppo, tante calunnie). Subito ebbe questa risposta dal Santo di Pietrelcina:

Ma voi da Napoli che venite a fare qua da me?

Avete quel gran santo di Don Dolindo Ruotolo!

La sua eredità spirituale continua a influenzare e ispirare numerosi fedeli in tutto il mondo.

Lo scrivente questa pagina passa spesso a pregare sulla sua tomba e trova sempre qualche fedele e non solo napoletano o italiano, ma da ogni parte della terra.

Davvero incredibile come la sua fama di santità abbia superato i confini.

Nato a Napoli il 6 ottobre 1882, visse in un periodo storico complesso, caratterizzato da sconvolgimenti sociali e spirituali. Eppure, nonostante le difficoltà personali e gli attacchi che dovette affrontare, anche da parte di alcuni membri della Chiesa, Don Dolindo rimase ferme nelle sue convinzioni e nella sua totale fiducia nel Signore.  

Fu ordinato sacerdote nel 1905 e da allora la sua esistenza si dipanò tra l’attività pastorale, lo studio approfondito delle Scritture e la composizione di opere teologiche di grande spessore.

Tuttavia, la sua fama trascende i confini accademici per toccare il cuore delle persone comuni attraverso le sue preghiere e riflessioni, semplici ma profondamente toccanti.

In particolare, l’Atto di Abbandono a Dio, con il celebre invito “Gesù, pensaci Tu!”, incarna al meglio lo spirito del suo messaggio: un invito all’abbandono totale nelle mani provvidenti del Signore.

Muore a Napoli il 19 Novembre 1970.

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Dove si trova la Tomba di Don Dolindo Ruotolo

a napoli in via salvatore Tommasi, 20

Incastonata nel cuore pulsante di Napoli, la tomba di Don Dolindo Ruotolo rappresenta un rifugio spirituale per chiunque sia in cerca di pace e meditazione.

La Tomba di Don Dolindo Ruotolo si trova presso la Parrocchia San Giuseppe dei Vecchi e Immacolata di Lourdes a Napoli in Via Salvatore Tommasi numero 20, non distante dalla metropolitana Museo, Dante, Mater DeiSalvator Rosa.

Questo luogo sacro è diventato meta di pellegrinaggio per fedeli provenienti da ogni parte del mondo.

La sua esortazione a “lasciare fare a Gesù” continua ad essere fonte di ispirazione per molti credenti che giungono alla sua tomba in cerca di conforto e guida.

Qui, tra le preghiere sussurrate e i messaggi di ringraziamento lasciati dai visitatori, si può sentire l’eco della sua presenza spirituale che ancora oggi guida e intercede per coloro che “bussano” alla sua tomba con fede.

 

È una pratica comune lasciare scritti i propri pensieri o richieste su foglietti che vengono poi depositati sul sepolcro, come atto simbolico di affidamento.

Visitare la tomba non è solo un atto di devozione religiosa; anche dal punto di vista del benessere personale, può rappresentare un momento per distaccarsi dalle preoccupazioni quotidiane e riconnettersi con la propria interiorità e lasciare davvero a chi può di pensare a noi.

Inoltre, conoscere la storia e il messaggio lasciato da Don Dolindo può ispirare a vivere con maggiore fiducia e serenità.

Come Bussare Alla Tomba Di Don Dolindo Ruotolo

“Quando sarò morto, venite da me, bussate tre volte sulla mia tomba e io vi risponderò”

Così avrebbe detto Don Dolindo Ruotolo.

La visita alla tomba di Don Dolindo Ruotolo a Napoli è un’esperienza che tocca l’anima, un momento per riflettere e trovare conforto spirituale.

Per chi desidera bussare alla tomba del servo di Dio, il processo è semplice. La tomba si trova nella Chiesa di San Giuseppe dei Vecchi e Immacolata di Lourdes ed è liberamente accessibile al pubblico. 

E’ bene sempre controllare gli orari di apertura, ma generalmente è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20

L’accesso alla chiesa permette ai visitatori di avvicinarsi in preghiera e contemplazione, seguiti dal silenzio rispettoso che avvolge il luogo sacro. Molte persone si recano qui per chiedere intercessioni o per ringraziare Don Dolindo per le grazie ricevute, seguendo le sue parole: “Lasciate fare a Gesù e state in pace”. 

tomba dolindo ruotolo 2

Cosa c'è Scritto sulla Tomba di Don Dolindo Ruotolo

la frase del suo testamento

Mi lasciasti mutilato nel mio Sacerdozio, o Santa Chiesa di Dio. Anche se potato dalla tribolazione, nessuno potrà distaccarmi da te. Il mio sacerdozio fiorì proprio nell’umiliazione e come edera dalle cento radici si avvinghiò al tuo Sacerdozio Eterno, Gesù.

La metafora della mutilazione è da riferirsi ai tanti anni in cui don Dolindo Ruotolo non potè celebrare la Santa Messa, sospeso a divinis a causa di calunnie tanto infamanti quanto false. Fortissimo il termine e l’immagine di uno che comunque si avvinghiandò al Sacerdozio eterno di Gesù.

L'Atto di Abbandono di Don Dolindo Ruotolo

La sua opera più nota è forse la “Novena dello Smettere di Preoccuparsi” e l’atto di abbandono ma l’apporto di Don Ruotolo al pensiero cristiano si estende ben oltre.

Egli fu autore di una vasta gamma di scritti che spaziavano dalla teologia alla filosofia, dalla mistica alla poesia, tutti permeati da un approccio umile e profondamente spirituale.

Tra le sue opere più importanti troviamo i commenti ai Vangeli, dove Dolindo Ruotolo esprime riflessioni pregne di una fede vissuta, rendendo la Scrittura accessibile e attuale per i fedeli di ogni tempo.

La sua erudizione biblica si concretizza anche nella “Paraphrasis et Commentarius in Scripturam Sacram”, un’opera imponente che testimonia la sua dedizione allo studio e alla meditazione della Parola di Dio.

Don Dolindo ha impresso nel suo insegnamento una particolare enfasi sul totale abbandono a Dio, che si riflette nel celebre atto di abbandono “Gesù pensaci Tu!”, sintesi della sua spiritualità.

Questa preghiera, semplice ma profondamente significativa, racchiude l’essenza del messaggio che Don Dolindo ha voluto trasmettere ai fedeli: l’abbandono totale nelle mani di Dio.

“Fai Tu, Gesù, perché io non so cosa fare. Pensaci Tu!” – è il cuore dell’invocazione che ci insegna a lasciare le nostre preoccupazioni e le nostre aspettative nelle mani del Signore, con piena fiducia nella Sua provvidenza.

La preghiera si rivela un sostegno quotidiano per chi cerca conforto e guida nei momenti di incertezza e dolore, ed è diventata una pratica spirituale adottata da moltissimi devoti in tutto il mondo.

Recitarla ogni giorno è un modo per rinnovare la nostra fiducia in Dio e per imparare a vivere con serenità le sfide che la vita ci presenta, seguendo l’esempio di abnegazione e umiltà lasciatoci da Don Dolindo Ruotolo.

Le frasi di Don Dolindo Ruotolo sono diventate fonte di ispirazione per molti credenti, trasmettendo messaggi di fiducia e speranza in Dio.

La sua tomba è divenuta meta di pellegrinaggio per chi cerca conforto e intercessione attraverso le sue preghiere, testimoniando i miracoli attribuiti alla sua intercessione.

Il suo insegnamento continua a risuonare nelle testimonianze dei devoti e nell’opera dell’Associazione Casa Mariana Editrice, custode del suo spirito e diffusore delle sue opere.

L’atto di abbandono don Dolindo Ruotolo era vissuto non solo come una preghiera recitata ma come realtà vissuta in ogni istante della sua esistenza.

Le sue frasi e le testimonianze che ci ha lasciato sono permeate da questa profonda convinzione: solo attraverso l’accettazione delle prove possiamo avanzare verso la santità.

Gesù, Pensaci Tu

un insegnamento risuona potente nella spiritualità di don dolindo ruotolo

E’ l’invito all’abbandono totale nelle mani di Dio, sintetizzato nella frase “Gesù, pensaci Tu!”.

Queste parole non sono solo un semplice consiglio; rappresentano una vera e propria via spirituale che Don Dolindo Ruotolo ha percorso e proposto ai fedeli.

La fiducia incondizionata nella Provvidenza diventa così un faro che illumina l’esistenza, specie nei momenti di incertezza e difficoltà. In questo abbandono si trova la pace interiore, perché si lascia a Gesù il timone della nostra vita.

Questo atto di fiducia non implica passività o rinuncia alla responsabilità personale, ma un’attiva collaborazione con la volontà divina.

Accogliendo questo messaggio nel quotidiano, ci si apre ad una trasformazione profonda, dove ogni preoccupazione si trasforma in preghiera e ogni azione diventa espressione della fiducia nel Signore.

In questo modo Don Dolindo Ruotolo diviene maestro di una spiritualità vissuta nel cuore del mondo, testimoniando che è possibile vivere serenamente anche tra le tempeste della vita.

Nel cuore della spiritualità di Don Dolindo Ruotolo risiede un’intensa devozione al volto di Cristo. Il sacerdote napoletano, con una vita spesa nell’umiltà e nella sofferenza, ha lasciato un’eredità di scritti che si fanno luce sulla via dell’abbandono totale nelle mani del Signore.

gesù pensaci tu Don Dolindo Ruotolo

mostraci il tuo volto

Non è solo una supplica ripetuta nelle sue preghiere;

è l’espressione del profondo desiderio di incontrare Dio in modo autentico e personale, di riconoscerne la presenza amorosa nella quotidianità della vita.

Don Dolindo invitava i fedeli a cercare il volto del Salvatore in ogni circostanza, a vedere oltre le apparenze del dolore e delle difficoltà per scoprire l’amore redentivo che si cela dietro ogni prova. Questo era il nocciolo della sua devozione: una chiamata a contemplare Gesù, a lasciarsi trasformare dal suo sguardo, a diventare uno specchio del suo amore per gli altri.

I suoi scritti esortano chiaramente: per incontrare veramente Cristo, occorre guardarlo con gli occhi del cuore, senza paura di ciò che possiamo trovare in noi stessi quando ci presentiamo davanti a Lui senza veli.

Don Dolindo Ruotolo ci ha insegnato che l’umiltà è il fondamento su cui costruire una relazione autentica con Dio. Egli stesso si definiva “un povero vecchino”, dimostrando così la sua disarmante modestia nonostante le grandi doti intellettuali e spirituali. La tomba di Don Dolindo a Napoli è divenuta meta di pellegrinaggio per coloro che cercano conforto nelle loro sofferenze, testimoniando così come la sua eredità spirituale continui a illuminare il cammino dei fedeli. Le sue profezie, i miracoli attribuiti alla sua intercessione amplificano ulteriormente l’influenza positiva che questo servo di Dio esercita ancora oggi.

Nel caso di Don Dolindo Ruotolo, la tomba, luogo di pellegrinaggio per molti fedeli, è diventata testimonianza delle grazie ricevute e delle preghiere esaudite.

Le testimonianze raccolte hanno gettato luce non solo sulle virtù eroiche del sacerdote ma anche sulle numerose guarigioni inspiegabili secondo la scienza medica, che alimentano la speranza nella sua glorificazione. I “miracoli” attribuiti a Don Dolindo sono oggetto d’attenta valutazione da parte della Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano.

Nel cammino verso il riconoscimento come beato, ogni fase che si compie è accompagnata da una crescente devozione popolare. Ciò che sta accadendo attorno alla figura di Padre Dolindo Ruotolo.

Le frasi e le profezie di Don Dolindo Ruotolo continuano a risuonare come richiamo ad una fiducia incondizionata nel Signore; parole semplici ma cariche d’un profondo significato spirituale.

La causa di beatificazione di Don Dolindo Ruotolo è iniziata ufficialmente nel 2003 e prosegue tuttora con grande interesse da parte della Chiesa e dei devoti.

Questo cammino verso la santità rappresenta non solo un riconoscimento della sua vita virtuosa, ma anche un’occasione per diffondere ancora più ampiamente il suo messaggio di totale abbandono alla volontà divina espressa nel suo famoso “atto di abbandono”, una delle preghiere più note legate a Don Dolindo.

Il processo di beatificazione richiede una rigorosa indagine sulla vita del Servo di Dio e sui presunti miracoli attribuiti alla sua intercessione.

E' iniziata la Causa di Canonizzazione di Don Dolindo Ruotolo

La vita di Don Dolindo Ruotolo è stata un esempio luminoso di umiltà e sofferenza accettata come via di purificazione e santificazione.

“Fui chiamato Dolindo” – con queste semplici parole, egli riassume la sua esistenza terrena, ma soprattutto ci invita a scoprire l’importanza dell’abbandono fiducioso nelle mani di Dio, quale via privilegiata per attraversare le tempeste della vita e raggiungere la serenità dell’anima.

Il suo motto “Gesù, pensaci Tu!” diventa così una sintesi perfetta della sua visione del cammino spirituale: l’abbandono totale nelle mani divine, specialmente nei momenti di maggiore tribolazione.

Il percorso di Don Dolindo era segnato dalla consapevolezza che ogni croce che la vita pone sulle nostre spalle può trasformarsi in uno strumento di salvezza se abbracciata con fede.

Le sue sofferenze fisiche, unite alle persecuzioni e alle incomprensioni, non fecero altro che rafforzare la sua intima unione con Cristo patente. Questo sacerdote napoletano viveva quotidianamente il suo “atto di abbandono” non solo come una preghiera recitata ma come realtà vissuta in ogni istante della sua esistenza. Le sue frasi e le testimonianze che ci ha lasciato sono permeate da questa profonda convinzione: solo attraverso l’accettazione delle prove possiamo avanzare verso la santità.

Don Dolindo Ruotolo ci ha insegnato che l’umiltà è il fondamento su cui costruire una relazione autentica con Dio.

Egli stesso si definiva “un povero vecchino”, dimostrando così la sua disarmante modestia nonostante le grandi doti intellettuali e spirituali.

 

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