Atto di Abbandono

atto di abbandono don dolindo ruotolo

Conosci questa preghiera potentissima di Atto di Abbandono Don Dolindo Ruotolo?

Sai che esiste una chiave per aprire la porta della divina carità nelle afflizioni? E’ la confidenza, il saper dire a Gesù: “Pensaci Tu”.

Saper dire: “Mi abbandono a te”

Per le mani di Maria Immacolata.

Staordinario fu l’ atto di abbandono don Dolindo Ruotolo, il sacerdote mistico napoletano (1882-1970), ora servo di Dio, abbiamo scritto sulla sua vita, per cui è in corso la causa di canonizzazione capace di vivere non solo a parole una verità che dovrebbe essere così semplice, eppure non lo è mai.

“Quando vedi che le cose si complicano, dì con gli occhi dell’anima chiusi: “Gesù, pensaci tu”.

Atto di abbandono Gesù alle anime: “Perché vi confondete agitandovi?”

L’atto di abbandono di Don Dolindo riporta queste confidenze. Don Dolindo impresta la voce a Gesù e dice:

Lasciate a Me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà.

Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l’effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.

Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a Me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l’agitazione in preghiera.

Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a Me perché io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, all’altra riva.

“Vi dico che cosa vi fa un male immenso”

Nell’atto di abbandono Don Dolindo era chiaro:

Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento

il vostro pensiero, il vostro assillo e volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.

Quante cose io opero quando l’anima, nelle sue necessità spirituali e in quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: “Pensaci Tu”, chiude gli occhi e riposa!

“Vi dico perché avete poche grazie”

Nell’atto di abbandono Don Dolindo non aveva dubbi:

Avete poche grazie quando vi assillate

per produrle; ne avete moltissime quando nella preghiera c’è un affidamento pieno a Me.

Voi nel dolore pregate perché lo tolga, ma perché lo tolga come voi credete, Vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee.

Non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che gliela suggeriscono. 

Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: “Sia santificato il tuo nome”, cioè sia glorificato in questa mia necessità.

“Venga il tuo regno”, ossia tutto concorra al tuo Regno in noi e nel mondo: “Sia fatta la tua volontà” “Pensaci Tu”.

“Vi dico come faccio a risolvere le situazioni più chiuse”

Gesù ci dice nell’atto di abbandono:

Io intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo le situazioni più chiuse

Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: “Sia fatta la tua volontà”, “Pensaci Tu”. 

Ti dico che Io ci penso, che intervengo come medico, e compio anche un miracolo quando occorre.

Tu vedi che l’infermo peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e di “Pensaci Tu”. 

Ti dico che io ci penso. E’ contro l’abbandono la preoccupazione, l’agitazione e il vuole pensare alle conseguenze di un fatto.

“Vi supplico”

Chiudete gli occhi e lasciatevi portare

dalla corrente della mia Grazia; chiudete gli occhi e lasciatemi lavorare, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornate il pensiero dal futuro come da una tentazione. 

Riposate in Me credendo alla mia bontà, e vi giuro per il mio amore che dicendomi con queste disposizioni: “Pensaci Tu”, Io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.

“Come mi accoro nel vedervi agitati”

Se dovessi portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io Vi addestro, vi porto nelle mie braccia, poiché non c’è medicina più potente di un mio intervento in amore. Ci penso solo quando chiudete gli occhi. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento.

E’ questo che intralcia le mie parole e le mie vedute.

Oh, come desidero Io da voi questo abbandono per beneficarvi e come mi accoro nel vedervi agitati.

“Come io faccio miracoli”

Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda alle iniziative umane. 

Confidate perciò in me solo, riposate in Me, abbandonatevi a Me in tutto.

Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessuno affidamento in voi: io spargo tesori di Grazie quando voi siete nella piena povertà!.

Se avete vostre risorse, anche poco, o se le cercate, siete nel campo naturale, seguite quindi il percorso naturale delle cose che è spesso intralciato da satana. 
Nessun ragionatore o ponderatone ha fatto miracoli, neppure tra i Santi.

Opera divinamente chi si abbandona a Dio.

Quando vedi che le cose si complicano, di con gli occhi dell’anima chiusi: “Gesù, pensaci tu”. E distraiti, perché la tua mente è acuta per te è difficile vedere il male e confidare nel bene.

Confida in Me spesso, distraendoti da te stesso.

Fa così per tutte le necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi continui e silenziosi miracoli.

Conclusioni

L’atto di abbandono di don Dolindo conclude così:

Ve lo giuro per il mio amore.

Io ci penserò ve lo assicuro. 

Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete sempre grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell’immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza.

Ti sembra impossibile? 

Chiudi gli occhi e di con tutta l’anima “Gesù, pensaci Tu”.

Non temere ci penso Io e tu benedirai il Mio nome umiliando te stesso.

Mille preghiere non valgono un solo atto di fiducioso abbandono. Ricordalo bene.

Non c’è novena più efficace di questa:

“O Gesù, mi abbandono in te, pensaci tu”.

“Quando verrai alla mia tomba, tu bussa. Anche dalla tomba, io ti risponderò, confida in Dio!”.

Sai dove è la tomba di Don Dolindo Ruotolo? A Napoli. Abbiamo scritto di Don Dolindo.

Così diceva Don Dolindo Ruotolo e così noi facciamo quando andiamo a pregare sulla sua tomba a Napoli, dove il suo corpo riposa e dove è meta di tanti pellegrini che accorrono alla sua intercessione e imparano dalla sua vita esemplare.