Mostar, bellezza in Bosnia oltre Medjugorje

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Capoluogo della regione dell’Erzegovina, Mostar è il maggiore centro culturale, economico e storico di questa regione. Attraversata dal fiume Narenta, il suo nome deriva dal  “ponte vecchio”, lo Stari Most, proclamato patrimonio dell’UNESCO nel 2005.

Una città che ha, certamente, il suo fascino seppur rimanga sempre nell’ombra della più famosa Medjugorje, che dista solo 30 chilometri.  Includere Mostar in un viaggio a Medjugorje è un’ottima idea: per gli scorci incantevoli, la storia e il mix orientale-occidentale, che questa cittadina slava saprà regalarvi.

Scopriamo insieme cosa c’è da vedere e visitare a Mostar, non dimenticando la guerra che sconvolse i Balcani negli anni Novanta, a fare da sfondo a questa bellezza.

Pellegrinaggio a Medjugorje da Mostar

La città di Mostar rappresenta una ventata d’aria fresca in un territorio, quello bosniaco, fatto di zone aspre e semi desertiche. Una città che ha saputo rialzarsi dopo aver vissuto da vicino gli orrori della guerra.

La distruzione ha portato tanta malinconia da cui, però, Mostar ha saputo tornare a splendere, rinascendo letteralmente dalle macerie. Il suo simbolo, il ponte Stari Most, distrutto durante il conflitto dei Balcani, è stato ricostruito e restaurato, così come la parte antica della città, a metà tra Oriente ed Occidente.

Insieme a Medjugorje

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C’è da dire, inoltre, che alloggiare e dormire a Mostar e dintorni è molto conveniente. Nel caso vogliate fermarvi in qualche ristorante tipico, per gustare le varie pietanze a metà tra Oriente ed Occidente, il conto sarà l’ultimo dei vostri pensieri.

Dove si trova Mostar

Fondata dai turchi ottomani nel 1452, Mostar conta circa 114 mila abitanti e vanta un aeroporto internazionale, che dista poco più di mezz’ora da Medjugorje.

La cittadina si trova a 50 chilometri dal confine croato, nella parte sud della Bosnia. Sarajevo dista circa 130 chilometri.

Fortemente influenzata dalle radici musulmane e dai legami con la Croazia, Mostar presenta due anime forti e contrapposte che influenzano la cultura e lo sport locale ma che gli donano un grande fascino e carisma.

Come arrivare a Mostar

Come detto, Mostar si trova al centro della regione dell’Erzegovina, la regione che dà il nome alla nazione bosniaca. Oltre all’aeroporto internazionale, è raggiungibile dalla strada europea E73 e dall’autostrada locale A1.

Facilmente raggiungibile in autobus o in auto, il nostro consiglio è di visitarla all’interno di un tour guidato o scegliendo di andare a Medjugorje da soli.

Particolare e di altri tempi è il viaggio in treno per Mostar da Sarajevo. In circa due ore, potrete godere di scorci panoramici impareggiabili. La linea ferroviaria corre lungo le pendici delle montagne, costeggiando limpidi laghi e fiumi di montagna.

Cosa vedere a Mostar

Mostar, come molte città dalla duplice anima, musulmana e croata, mostra ancora le ferite della guerra. Molti edifici sono rimasti in piedi semidistrutti dai bombardamenti, cortili abbandonati, parchi deserti e lasciati al macero.

Dall’altra parte vediamo, invece, i risultati della bella rinascita: licei ed università moderne, piazze, bar e ristoranti che accolgono i turisti alla scoperta di questo gioiellino tra i monti della Bosnia. Ecco i luoghi di maggior interesse a Mostar.

Il ponte Stari Most

Stari Most, Il Ponte Vecchio, è il monumento più famoso e fotografato di Mostar. E’ uno dei ponti più suggestivi e pittoreschi, nonché simbolo della città.

Costruito nel 1566 per mano di sultani ottomani, è considerato una vera e propria  opera d’arte architettonica. È un’immagine bellissima che in molti avrete visto senza associarla a Mostar. Lo Stari Most è un ponte in pietra a schiena d’asino, ad arco unico che unisce due sponde di uno splendido fiume. Lungo  circa 30 metri e largo 4, la sua altezza è, invece, di 24 metri.

Questa particolare altezza lo rende ideale punto panoramico della città, oltre che trampolino da tuffi per i più temerari, tanto che c’è anche una gara internazionale di tuffatori professionisti, che si svolge in estate.

Oltre all’aspetto architettonico ed estetico, il ponte rappresenta la rinascita di Mostar, dopo la guerra. Distrutto dai bombardamenti croato-bosniaci durante la guerra nell’ex-Jugoslavia, viene ricostruito con la sua struttura originaria e inaugurato nel 2004.

il Ponte Vecchio di Mostar, come detto, è inserito nel Patrimonio Unesco. Particolari, ai due lati del ponte, sono le due torri gemelle chiamate “mostari”, ovvero “custodi del ponte”. Ai due lati del ponte si trovano due pietre simboliche, che riportano la scritta Don’t forget, per non dimenticare gli orrori della guerra.

All’interno di una delle torri vi è anche la War Photo Exhibition, mostra fotografica permanente con oltre 50 fotografie, che raccontano la tragedia della guerra e di quegli anni terribili.

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Kujundžiluk

Kujundziluk è il pittoresco quartiere musulmano, al centro di Mostar. Pieno di colori e suoni, è una bellissima zona dalle atmosfere orientali.
La stradina piena di ciottoli che costeggia il fiume e attraversa il quartiere è la Via dell’Oro.
Molto simili ai bazar turchi, sono le botteghe artigianali del suk di Mostar. Prodotti di ogni genere, colori e profumi invadono e rallegrano i visitatori.

Moschea Koshi Mehmed Paša

Un altro importante e significativo luogo, a Mostar, è la Moschea Koshi Mehmed Paša. Questo bellissimo edificio in pietra bianca, contraddistinto da una cupola celeste, fu costruito costruito nel 1617.

La moschea è stata più volte restaurata, per conservare i dipinti originali delle pareti e tutte le decorazioni. L’interno è molto simile a quello delle grandi moschee di Istanbul. Si possono ammirare splendidi tappeti orientali e i dipinti a motivo botanico sulla cupola.

Inoltre, si accede alla moschea da un caratteristico cortile, mentre dal retro si può ammirare la vista sul Ponte Vecchio.

Ponte Storto

A pochi metri dal famoso Ponte Vecchio, troviamo il Ponte Storto (Kriva Ćuprija). Simili al più famoso, con struttura ad arco singolo, risalente alla  metà del Cinquecento.

Si trova in una zona adiacente al centro storico, più tranquilla e appartata, ideale per passeggiare e godersi alcuni romantici scorci di questa deliziosa città.

Le cascate di Kravice

Nel caso abbiate tempo, poco fuori da Mostar, c’è un’oasi verde e quasi incontaminata. Le cascate di Kravice che sono dei laghetti naturali in cui è possibile passeggiare, godere del verde e fare un refrigerante bagno.

Quando visitare Mostar

Una visita a Mostar, magari durante un tour dei luoghi sacri di Medjugorje, è ideale per piccoli viaggi primaverili e autunnali. Le temperature, in quei periodi sono ancora miti, lontani dal freddo dell’inverno e dall’eccessivo caldo di fine luglio ed agosto. Mostar è ancora una località sconosciuta a molti,  ma capace di regalare bellissimi momenti a tutti i turisti.

Approfittando di un pellegrinaggio a Medjugorje, Mostar diventerà una di quelle belle cose inaspettate che saprà scaldarvi il cuore ed emozionarvi.

Mostar, la storia e la guerra

La guerra scoppiata nei Balcani negli anni Novanta è una ferita aperta per tutti quei popoli coinvolti. La città di Mostar, tra le altre, fu una delle più colpite, essendo uno dei centri più importanti dell’allora Jugoslavia.

Tra il 1992 e 1993, un referendum popolare, legittimo in base all’allora vigente Costituzione della Jugoslavia del Generale Tito, aveva dichiarato l’indipendenza della Bosnia Erzegovina. La reazione dal governo centrale fu rapida e spietata.

Mostar, insieme ad altri centri, rimase sotto i bombardamenti, durante un assedio di ben nove mesi da parte delle truppe federali jugoslave (JNA).

Il primo bombardamento avvenne il 3 aprile 1992. L’esercito di Tito, nelle settimane successive, riuscì a prendere il controllo della città.

Oltre alle numerose perdite inflitte ai civili, furono presi di mira anche importanti strutture: un convento cattolico dei francescani, la Cattedrale di Santa Maria Madre di Dio, molte moschee e lo Stari Most. Il celebre ponte, simbolo della città, il 9 novembre 1992, fu distrutto dai croati.
In seguito, con gli accordi di Washington nel 1994, il conflitto cessò.

Ma Mostar, che era diventata un po’ l’emblema di quella divisione interna, rimase una città divisa tra croati e bosniaci.  Solo nel 1996 fu riaperta la libera circolazione all’interno della città.

Nel 2004, come detto sopra, fu completata la restaurazione dello Stari Most, con la prestigiosa ascrizione alle opere patrimonio dell’UNESCO l’anno dopo.

Ecco perché organizzare un pellegrinaggio a Medjugorje con noi. La visita a Mostar e alle sue bellezze è già nel nostro programma di viaggio.

Perché visitare Mostar?

Se pensate ad un tour della Bosnia o ad un pellegrinaggio organizzato a Medjugorje, fare tappa a Mostar è obbligatorio. Una città così vivibile, romantica ed a misura d’uomo, che sa coniugare i valori occidentali con le tradizioni orientali, non è facile trovarla.

Lo Stari Most merita, senza dubbio, una visita, almeno una volta nella vita. Uno scorcio disegnato non sarebbe potuto venire meglio. La cultura, la bellezza e la grande forza di questa città, che rappresenta la voglia di lasciarsi il brutto alle spalle, senza dimenticarlo mai.