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Pellegrinaggi di Fede - Dove si tocca il cielo con un dito

I miracoli a Medjugorje: cosa c'è di vero?

Di Antonio Di Tommaso
Aggiornato il: Agosto 7 2024
8 minuti
Argomento: Tag:
Indice

A distanza di quasi quarant’anni dai fatti di Medjugorje, non è stato ancora dato il definitivo benestare ufficiale, da parte della Chiesa Cattolica, all’adorazione della Madonna di Medjugorje e molti avvenimenti, visti da molti come veri e propri miracoli a Medjugorje, non sono ancora stati riconosciuti come tali.

Nel 1981 sei ragazzi, i veggenti di Medjugorje, hanno apparizioni della Vergine Maria nell’arco di parecchie settimane. Durante queste apparizioni, vengono rivelati dei segreti, riguardanti il destino dell’umanità, di cui ancora oggi non sappiamo molto.

Da allora molti di loro continuano, periodicamente, a vedere la Madonna e a parlare con lei. Durante le apparizioni, avute nei pressi del monte Prodbrdo, molte testimonianze affermano che vi siano, tuttora, alterazioni nella visione del sole e di suo strani movimenti. Altri affermano di vedere, in quei cieli, la sagoma della Madonna.

Vedremo qui di seguito una serie di miracoli attribuiti alla Madonna di Medjugorje, tra cui guarigioni miracolose, mai riconosciuti dal Vaticano come credibili. Inoltre, vedremo la posizione ufficiale della Chiesa, le inchieste aperte e l’opinione del Papa e di un illustre arcivescovo inviato dal pontefice a presiedere la parrocchia di Medjugorje.

I segni nel cielo

Alcuni di questi segni nel cielo furono visti proprio nell’estate del 1981. Il “gioco del sole”, come viene chiamato dai testimoni, permetteva di poter osservare il sole senza doversi coprire gli occhi. Molte testimonianze affermano di aver visto il sole come un’ostia, altri invece di aver visto la Madonna con le braccia aperte, al suo posto.

Una notte di quell’anno, il 28 ottobre, tutti videro come un grande fuoco ai piedi della collina del Podbrdo, che bruciò per oltre dieci minuti. Fu allertata la polizia che, una volta sul posto, non trovò nulla che potesse far pensare ad un incendio.

Un segno nel cielo è anche quello che la Madonna ha preannunciato come segno ultimo prima dell’avverarsi dei segreti di Medjugorje . Un segnale in cielo, inequivocabile, della presenza di Maria in quel luogo e della presenza di Cristo, affinché tutti vedano e si convertano all’amore di Dio. Questo segno sarà preceduto dalle due prime profezie che la veggente Mirjana avrà rivelato.

Miracoli a Medjugorje: le guarigioni

Vi sono numerose testimonianze riguardo a guarigioni straordinarie derivanti da visite Medjugorje. La prima avvenne proprio durante le primissime apparizioni della Madonna. Jankov, il più piccolo dei veggenti, rispose alla Madonna circa qualche desiderio da esprimere, scegliendo la guarigione dell’amico Daniele, paraplegico dalla nascita. Il ragazzino guarì poco dopo.

Dopo questo avvenimento ve ne furono tantissimi altri, simili alle guarigioni miracolose di Lourdes, oltre trecento casi raccolti ma mai riconosciuti o analizzati dalla Santa Sede.

Miracoli a Medjugorje: le opinioni ufficiali

Le apparizioni e i miracoli a Medjugorje sono da anni oggetto di indagine da parte della Chiesa, ma anche di studiosi, teologi e giornalisti d’inchiesta.

Le uniche note ufficiali, cui si aggiungono le varie interviste a papi e cardinali circa la veridicità dei fatti di Medjugorje, sono state rese nel 1991, nella Dichiarazione di Zara, dalla Conferenza Episcopale Jugoslava, in cui si legge: “Sulla base delle indagini finora condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali.”

Un primo esito che non ha però placato il pellegrinaggio a Medjugorje, né le testimonianze, sempre più ferventi, dei sei veggenti, protagonisti di questa incredibile storia di spiritualità.

Tanto che, moltissimi anni dopo, nel 2010, l’allora pontefice Benedetto XVI, istituì una Commissione pontificia internazionale per studiare il “fenomeno Medjugorje”, da molti additato come truffa verso i fedeli.

La Chiesa voleva chiarezza e, nel caso, discostarsi da tali accuse, non avendo mai ufficialmente, riconosciute come vere e comprovate le apparizioni mariane nella cittadina bosniaca.

Nel 2014 la Commissione pontificia internazionale, presieduta dal card. Camillo Ruini, si sciolse, consegnando gli esiti della propria inchiesta, alla Congregazione per la dottrina della fede, la cui valutazione sarebbe poi stata sottoposta la Papa.

La valutazione della Congregazione fu molto negativa e denigrò apertamente il lavoro della Commissione, bocciando del tutto le conclusioni circa la natura mistica delle apparizioni a Medjugorje.

Miracoli a Medjugorje: la posizione di Papa Francesco

Papa Francesco, subentrato nel contempo a Benedetto XVI, sottomise la relazione della Commissione pontificia internazionale, a dei suoi teologi di fiducia, i quali approvarono i metodi di inchiesta della Commissione, confermando che non vi era stata nessuna mancanza nella relazione, chiamata anche rapporto-Ruini.

Nel 2017, Papa Francesco fece, così, una distinzione molto importante, tra quelli che sono i fatti che riguardano Medjugorje e i veggenti e l’aspetto spirituale-pastorale dei pellegrinaggi di fede, delle conversioni che ogni giorno avvengono in quella cittadina. Rispondendo ad una domanda diretta, in conferenza stampa, circa il confronto tra le apparizioni della Madonna di Fatima e quelle di Medjugorje, rispose:

“...Tutte le apparizioni o le presunte apparizioni appartengono alla sfera privata, non sono parte del Magistero pubblico ordinario della Chiesa. Medjugorje: è stata fatta una commissione presieduta dal Cardinale Ruini. L’ha fatta Benedetto XVI. Io, alla fine del ’13 o all’inizio del ’14, ho ricevuto dal Cardinale Ruini il risultato. Una commissione di bravi teologi, vescovi, cardinali. Bravi, bravi, bravi. Il rapporto-Ruini è molto, molto buono.

 Poi, c’erano alcuni dubbi nella Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione ha giudicato opportuno inviare a ognuno dei membri del congresso, di questa ‘feria quarta’, tutta la documentazione, anche le cose che sembravano contro il rapporto-Ruini. Io ho ricevuto la notificazione: ricordo che era un sabato sera, in tarda serata. Non mi è sembrato giusto: era come mettere all’asta – scusatemi la parola – il rapporto-Ruini, che era molto ben fatto. E domenica mattina il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha ricevuto una lettera da me, in cui gli chiedevo di dire che invece di inviare alla ‘feria quarta’ inviassero a me, personalmente, le opinioni. Queste opinioni sono state studiate, e tutte sottolineano la densità del rapporto-Ruini.

Sì, principalmente si devono distinguere tre cose. Sulle prime apparizioni, quando [i “veggenti”] erano ragazzi, il rapporto più o meno dice che si deve continuare a investigare. Circa le presunte apparizioni attuali, il rapporto ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più “cattivo”: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore. E questo lo dico come opinione personale.

Ma chi pensa che la Madonna dica: “Venite che domani alla tale ora dirò un messaggio a quel veggente”; no. [Nel rapporto-Ruini si] distinguono le due apparizioni. E terzo, il nocciolo vero e proprio del rapporto-Ruini: il fatto spirituale, il fatto pastorale, gente che va lì e si converte, gente che incontra Dio, che cambia vita… Per questo non c’è una bacchetta magica, e questo fatto spirituale-pastorale non si può negare. Adesso, per vedere le cose con tutti questi dati, con le risposte che mi hanno inviato i teologi, si è nominato questo Vescovo – bravo, bravo perché ha esperienza – per vedere la parte pastorale come va. E alla fine, si dirà qualche parola”.

Volendo analizzare le importanti parole del pontefice emergono, almeno, tre aspetti tutti degni di nota, che andremo ad analizzare.

  1. Le apparizioni iniziali, quelle dei primi mesi, sono ritenute credibili e degne di ulteriori indagini,
  2. Le apparizioni attuali non sono ritenute credibile, tanto che lo stesso Francesco, auto definendosi “cattivo”, le denigra, rifiutando categoricamente che la Madonna possa dire giorno e ora della prossima apparizione.
  3. La questione spirituale-pastorale, che è ciò su cui verte il rapporto-Ruini.

Miracoli a Medjugorje: le apparizioni iniziali e quelle attuali

Le apparizioni iniziali, secondo la Commissione pontificia Internazionale, sarebbero le prime sette. Queste rappresenterebbero “un problema, che rende assai difficile una valutazione..”

Leggendo tra le righe: viene riconosciuta una grande forza spirituale alla cittadina, ritenendo veritiere le primissime apparizioni, seppur vengano messe in dubbio le centinaia di altre apparizioni avute dai sei veggenti nel corso dei successivi trentacinque anni.

Le apparizioni attuali, in giorni e ore prefissate, sono molto sospette. Il Papa, come abbiamo visto, lo dichiara apertamente. La sensazione è che questi sei ragazzi abbiano assistito ad un evento soprannaturale, realmente, ma che in qualche modo abbiano, o sono stati costretti, a calcare la mano, finendo poi per non essere ritenuti credibili, in certi ambienti ecclesiastici.

La veggente Mirijana, che per tantissimi anni ha ricevuto un messaggio della Madonna la mattina di ogni 2 del mese, alla Croce blu, di recente ha dichiarato di avere avuto l’ultimo messaggio il 2 marzo 2020. Da quella data, la Madonna non avrebbe più lasciato messaggi da riferire all’umanità. Molti scettici hanno ricondotto questo episodio alle parole dette, ribadite, dal Papa non molto tempo fa, che abbiamo riportato sopra.

Ciò che lascia molti dubbi, oltre alla cadenza regolare delle apparizioni della Madonna, è il ruolo dei veggenti e molti loro comportamenti, spesso oggetto di critiche e inchieste.

Miracoli a Medjugorje: l’aspetto spirituale

Riguardo alla questione spirituale-pastorale, un fatto importante che non si può ignorare, sono le conversioni e le dimostrazioni di fede a Medjugorje, tanto che il Papa ha inviato l’arcivescovo Monsignor Hoser ad amministrare la parrocchia di della cittadina bosniaca.

Lo stesso arcivescovo in una lunga intervista all’Avvenire, racconta la sua esperienza a Medjugorje, esprimendo anche il suo parere sui fatti che rendono famosa nel mondo la parrocchia a cui è a capo.

Una responsabilità importante, in una cittadina che, nonostante sia annualmente, assediata da 3 milioni di pellegrini da tutto il mondo, non perde il suo status di paesino tra i monti, come il monte Krizevac, con le sue tradizioni, i suoi silenzi e le sue preghiere.

Ne viene fuori, inoltre, un bellissimo quadro di Medjugorje nella sua dimensione più locale e tradizionale, non solo come centro internazionale di pellegrinaggi e incontro di cristiani da ogni parte del globo, ma come città che vive la sua spiritualità normalmente. Sottolinea, anche, la grande sensibilità verso la musica e i canti di Medjugorje, melodie che uniscono e conciliano la meditazione.

Il Monsignor Hoser, sottolinea, inoltre, il suo stupore per le tantissime confessioni che avvengono a Medjugorje. Tiene ad evidenziare che molti non arrivano per le apparizioni di Medjugorje, ma per trovare sé stessi, perdonarsi e convertirsi.

Il suo rapporto con i veggenti di Medjugorje, si basa sulla formazione. La loro testimonianza va indirizzata verso l’aspetto spirituale-pastorale, che è il motivo per cui lui si trova a Medjugorje. Anche i rapporti con la diocesi di Mostar, si basano su questo, non viene toccato l’aspetto mistico del luogo.

Medjugorje è una realtà da cui nascono vocazioni religiose e sacerdotali, che trovano in Maria, il tramite per arrivare a Cristo risorto. Inoltre, reputa la sua presenza a Medjugorje un grande segnale di modernità da parte della Chiesa, che dimostra di essere viva e presente.

La sua presenza lì rappresenta un primo grande passo  verso l’apertura al riconoscimento ufficiale del culto della Madonna di Medjugorje. Una forza spirituale così potente e presente, a Medjugorje, non può essere ignorata dal capo della Chiesa Cattolica.

Conclusioni

La questione Medjugorje è senza dubbio molto intricata.
Per ciò che concerne i miracoli a Medjugorje, nonostante le moltissime testimonianze degli abitanti, e le tante presunte guarigioni miracolose, non sono mai state mai oggetto di indagine, da parte della Chiesa Cattolica.

Moltissimi oppositori di Medjugorje si sono schierati contro il riconoscimento delle apparizioni e dei miracoli, sostenendo che la posizione fredda e neutrale della Chiesa sia strategica.

Quel che è certo è che la Chiesa è aperta ad analizzare attentamente tutti gli elementi che possano far ritenere Medjugorje un luogo di avvenimenti mistici. Le considerazioni del rapporto-Ruini, le parole di Papa Francesco e di Monsignor Hoser ci fanno capire come, nonostante, tutto quello che si possa dire o pensare, l’aspetto spirituale è quello che più conta. Le conversioni, i ravvedimenti e le vocazioni, sono chiamate della Madonna, che fa in modo, tramite lei, di far arrivare queste persone a Cristo risorto. In definitiva, forse è proprio quello della conversione e del pentimento, il miracolo più bello ed importante che si possa compiere.

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