Santo Sepolcro Gerusalemme: la Basilica più venerata della cristianità

Santo Sepolcro Gerusalemme

Santo Sepolcro Gerusalemme, la basilica più importante del mondo cristiano e non solo, il luogo di pellegrinaggio più visitato in Terra Santa.

La basilica è il luogo più venerato dai cristiani di tutto il mondo, un santuario le cui atmosfera suggestione sono uniche.

Basilica del Santo Sepolcro per i cristiani romani latini e Basilica della Resurrezione per i Greci, tra il bagliore soffuso delle candele, l’odore di incenso e le preghiere sussurrate dei fedeli venuti in pellegrinaggio, la visita presso la Basilica del Santo Sepolcro Gerusalemme sarà una delle esperienze più emozionanti della tua vita.

Da 800 anni sei comunità custodiscono il Santo Sepolcro: greci ortodossi, armeni, etiopi, siriani, copti e cristiani latini (francescani).

Ogni uomo o donna di fede cristiana almeno una volta nella vita dovrebbe andare in visita in Terra Santa per rinnovare la sua fede e riscoprire il mistero della morte e resurrezione di Gesù Cristo Figlio di Dio.

Se anche tu vuoi fare l’esperienza di un pellegrinaggio in Terra Santa unisciti ai pellegrini che come te ci scelgono da oltre 10 anni: la nostra esperienza in organizzazione di pellegrinaggi, le nostre guide spirituali discrete e presenti saranno a tua completa disposizione per trascorrere un viaggio senza pensieri di carattere materiale.

Potrai vivere un’esperienza che ti cambierà la vita, mentre noi ci occuperemo di organizzare il viaggio, il vitto e l’alloggio, le visite e tutti i momenti che renderanno il tuo pellegrinaggio indimenticabile.

Storia e curiosità sulla Basilica del Santo Sepolcro

Basilica Santo Sepolcro

La Basilica del Santo Sepolcro Gerusalemme è un luogo in cui storia, fede e cultura si avvicendano tra conquiste, distruzioni, restauri, suggestioni e curiosità, per consegnarci oggi un luogo unico, ricco di spiritualità.

Ai tempi della costruzione della basilica, il luogo in cui sorge si trovava al di fuori delle mura della città in quanto, per tradizione, i morti venivano seppelliti al di fuori del centro abitato; nel 135 l’imperatore Adriano rifonda la città di Gerusalemme, cambia la topografia della città e vieta l’adorazione di questo luogo, ricoprendolo con un terrapieno che nei secoli preservò i resti del calvario.

L’imperatore Costantino fece scavare il terrapieno e 200 anni dopo, nel 335, inaugurò il complesso di edifici della Basilica Costantiniana, con il Martyrium, la grande aula di culto per celebrare l’Eucaristia e accogliere i pellegrini, l’Anastasi, ovvero Resurrezione, che stava sopra la tomba di Cristo, e il cortile detto triportico.

Nel 614 i persiani guidati da Cosroe II danneggiarono la basilica e rubarono la Vera Croce, ma nel 630 l’imperatore bizantino Eraclio riconquistò Gerusalemme e fece ricostruire la basilica, riportando la Vera Croce a Costantinopoli.

A causa del terremoto del 746 vi fu un restauro nel 810 sotto il Patriarca Tommaso e poi di nuovo un altro dopo l’incendio del 966 che distrusse le porte e i tetti.

Nel 1009 il sultano Imam-Califfo fatimide al-Hākim bi-Amr Allah Helahem, detto il pazzo, rase al suolo la basilica (rimasero solo i muri nord e sud) e nel 1027 si assistette all’ennesima ricostruzione grazie all’accordo tra imperatore Michele IV e l’Imām/Califfo al-Mustanṣir bi-llāh.

I lavori terminarono nel 1048 sotto l’imperatore Costantino Monomaco.

Nel 1099 Goffredo di Buglione, cavaliere crociato, si proclamò Advocatus Sancti Sepulchri “Difensore del Santo Sepolcro” e vi fu un restauro in stile romanico con l’aggiunta del campanile mentre il Martyrium non fu mai ricostruito.

La Basilica del Santo Sepolcro è il monumento più importante della cristianità perché, secondo la tradizione e le scoperte del IV secolo d.C., è stata costruita sul luogo sacro in cui avvennero la crocifissione, la morte, la deposizione, l’unzione e la resurrezione di Gesù Cristo ed è anche sede del mistero pasquale con la Tomba vuota simbolo di speranza e salvezza.

Nel 325, in occasione del Concilio di Nicea, l’allora vescovo della città di Gerusalemme, Macario, spinse l’Imperatore Costantino a fare degli scavi per riscoprire il luogo sacro dell’area funeraria ebraica.

Costantino allora mandò la madre Elena e diede ordini di far costruire una basilica intorno alla collina della crocifissione dove, la stessa Elena, trovò la Vera Croce. In questo modo i resti del Calvario di Cristo sarebbero stati inglobati e protetti.

Nei secoli purtroppo la Basilica del Santo Sepolcro nei secoli ha subito innumerevoli distruzioni tra cui incendi, terremoti, saccheggi e moltissimi restauri, ultimo tra tutti quello risalente al 2016/17 in quanto l’edificio dell’Edicola era stato dichiarato inagibile.

Chi custodisce le chiavi del Santo Sepolcro?

Piazza Basilica Santo SepolcroLe chiavi della Basilica del Santo Sepolcro Gerusalemme sono custodite da due famiglie musulmane che le tramanda di generazione in generazione dal 1192.

Gli orari di apertura vengono stabiliti dalle tre comunità maggiori e ogni giorno le famiglie compiono il rito di apertura e chiusura della porta, un momento molto solenne nella sua semplicità: da quel momento nessuno può più entrare o uscire fino all’indomani.

L’equilibrio tra le comunità che gestiscono la basilica è molto particolare e da sempre ognuna di esse cerca di salvaguardare la propria zona dalle altre.

Da secoli le dispute tra le tante comunità all’interno della Basilica del Santo Sepolcro Gerusalemme hanno portato a delle azioni e tradizioni molto particolari.

Tra queste la scala appoggiata dal 1852 ad una delle finestre della facciata che nessuno ha mai spostato per evitare rappresaglie ed è ancora oggi un simbolo di equilibrio tra le comunità.

Inoltre ogni notte alcuni membri di ciascuna comunità restano all’interno della basilica, sia per proteggere il santuario, ma soprattutto per mantenere la propria posizione rispetto agli altri monaci.

Confessioni cristiane all’interno del Santo Sepolcro e Status Quo

Dal 1453, con la conquista di Costantinopoli da parte dei turchi, il Patriarca greco, oramai suddito, ebbe un’estesa giurisdizione sui fedeli di rito greco-ortodosso (impero Ottomano) e anche sui cristiani ortodossi (Terra Santa).

Dal 1516 i Patriarchi ortodossi di Gerusalemme sono greci; i conflitti tra impero ottomano e potenze occidentali portarono ad un’alleanza tra Russia e Turchia e nel 1852 il sultano determinò lo “Status Quo Nunc” come vollero i greci, ovvero un insieme di regole e leggi che condizionano i rapporti tra le diverse comunità.

L’amministrazione e la manutenzione del santo sepolcro sono da allora regolate dallo Status quo del XVII secolo che stabilisce movimenti, attività e rapporti per la convivenza dei diversi comproprietari.

Chi sono e cosa fanno i Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme?

La storia dei Cavalieri del Santo Sepolcro risale alla Prima crociata ma i primi documenti riguardo la loro investitura sono datati 1336 ed è da allora che i papi manifestano la volontà di inserire giuridicamente l’Ordine all’organizzazione della Santa Sede.

Proprio i pontefici, nei secoli, hanno ampliato i privilegi dei Cavalieri e con il rinnovamento conciliare e i nuovi statuti del 1977 sotto Paolo VI, fu Giovanni Paolo II a concedere all’Ordine la personalità giuridica vaticana.

L’Ordine oggi osserva i principi cristiani di carità e di vita devota, secondo gli insegnamenti della Chiesa cattolica, sostenendo opere di bene in Terra Santa attraverso i legami tradizionali intrattenuti con il Patriarcato Latino di Gerusalemme.

L’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro Gerusalemme rappresenta l’unica istituzione laica dello Stato Vaticano che sostiene la presenza cristiana cattolica in Terra Santa, le loro oblazioni sono la principale fonte di sostentamento istituzionale del Patriarcato.

L’aiuto dell’Ordine alla comunità cristiana si traduce con il finanziamento di scuole, dall’asilo alle superiori fino agli studi professionali, per consentire ai cristiani di inserirsi nel tessuto sociale della Terra Santa con un’educazione e preparazione culturale e professionale, senza ricorrere all’elemosina che a lungo andare non permette loro di inserirsi attivamente nella comunità.

Cosa vedere durante la visita della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme

Anastasi Santo Sepolcro

Durante un pellegrinaggio in Terra Santa sono molti i luoghi biblici da visitare, da quelli naturalistici come il Lago di Tiberiade, il Monte Tabor, il Monte Sinai e il Mar Morto, a quelli storico-architettonici come il Muro del Pianto o il Santuario di Cana, ma tra tutti sicuramente la Basilica Santo Sepolcro è il luogo che più richiama la spiritualità dei fedeli da tutto il mondo.

  • Guardiania Musulmana: alla sinistra della porta d’ingresso vi è una panchina che viene utilizzata dai custodi delle chiavi della porta della basilica e dai fedeli e pellegrini della comunità a servizio della basilica.
  • Il Calvario o Gòlgota: accanto alla Pietra dell’Unzione delle scale in pietra conducono ad una stanza sopraelevata a rappresentare il Monte Golgota dove fu crocifisso Gesù. La grande roccia, molto venerata dai fedeli, è protetta da un cristallo.
  • Cappella della Crocifissione: la cappella officiata dai greci ortodossi poggia sulla sacra roccia e riporta un foro d’argento che è il punto in cui la croce fu piantata.
  • Cappella del Calvario: la cappella costruita dai Francescani venera la decima e l’undicesima stazione della Passione di Cristo. Al suo interno si trovano l’Altare dei Chiodi della Croce, l’Altare della Crocifissione e l’Altare dello Stabat Mater.
  • Prigione di Cristo: proprietà della chiesa ortodossa, tale cella sarebbe il luogo in cui Cristo fu portato prima della crocifissione ed in cui è possibile vedere una statua in terracotta del Cristo raccolto in preghiera.
  • Pietra dell’Unzione: presso l’ingresso principale della Basilica nel 1818 fu collocata la pietra dell’Unzione dove, secondo i Vangeli, il corpo di Gesù fu deposto dopo essere morto sulla croce e su cui ricevette l’unzione prima della sepoltura. Ogni giorno i fedeli aspettano il proprio turno per inginocchiarsi e poter baciare la reliquia.
  • Rotonda dell’Anastasi: è il grandioso edificio mausoleo circolare con una cupola dal diametro di ben 20 metri, sede dell’Edicola del Santo Sepolcro. Fu costruita nel 1868 e arricchita in seguito al suo restauro del 1997 a spese di un anonimo benefattore.
  • Edicola del Santo Sepolcro: detta semplicemente Anastasis (Resurrezione), è la tomba di Gesù, un grande mausoleo in marmo che sovrasta la navata circolare della basilica e rappresenta l’attrazione principale del Santo Sepolcro in stile barocco turco. La capienza all’interno è di sole 4 massimo 5 persone dunque le file per visitarlo sono molto lunghe. Edicola Santo Sepolcro
  • Cappella dei Copti: dentro l’Edicola vi è l’Altare utilizzato per le cerimonie della Chiesa Ortodossa Copta.
  • Cappella dell’Apparizione di Gesù alla Madre: di origine medievale, la cappella ospita al suo interno la venerata colonna della flagellazione e il coro dei frati minori che dimorano nell’antico convento. Tale cappella è riservata alla Chiesa cattolica.
  • Convento Francescano: i frati francescani custodiscono da 800 anni la Basilica del Santo Sepolcro Gerusalemme insieme alle altre comunità religiose.
  • Cappella di Sant’Elena: la cappella di Sant’Elena, sotto la chiesa ortodossa armena, presenta tre navate e con cupola su tamburo e un suo altare sotto un ciborio marmoreo. Dalla cappella di Sant’Elena vi è l’accesso alla cappella di San Vardan.
  • Cappella dell’Inventio Crucis: a tale cappella cattolica si accede dalla navata di destra, si tratta del luogo in cui venne ritrovata la Vera Croce.
  • Catholicon: oggi proprietà dei greci, l’antico coro dei canonici fu opera dei crociati e occupa lo spazio dove sorgevano il Triportico e una parte del Martyrium costantiniani.

Informazioni e consigli utili per la visita del Santo Sepolcro

La basilica si trova ai margini del quartiere cristiano della città di Gerusalemme e ci si può arrivare dalla Via Dolorosa oppure dal Muristan, dove spicca il campanile della Chiesa del Redentore; da lì un’apertura sul muro conduce alla piazza antistante la basilica.

  • Orari di apertura della Basilica del Santo Sepolcro: la visita è sempre gratuita e gli orari cambiano in base alle stagioni (inverno 4-19, estate 5-21)
  • Restrizioni, orari ideali per visitarla, messe e cerimonie: gli orari ideali per le visite per evitare le lunghe code all’ingresso sono all’apertura o poco prima della chiusura, momenti con meno folla ed in cui godere appieno dell’atmosfera della Basilica. Ogni giorno si può assistere alle messe e partecipare alla processione dei Frati Francescani verso il Santo Sepolcro che si svolge alle 16. Tra le restrizioni vi è l’obbligo di mantenere un abbigliamento rispettoso e adeguato al luogo di culto, il divieto di parlare a voce alta, di mangiare e di utilizzare di cellulari (vanno tenuti spenti).