La Cattedrale di San Rufino, tra storia e arte

Cattedrale San Rufino

La Basilica di San Rufino situata nella città di Assisi, è un luogo di grande importanza storica, sia dal punto di vista religioso che artistico. Infatti, fu costruita per commemorare la memoria di San Rufino martire, che fu ucciso in questo luogo durante la persecuzione contro i cristiani nel III secolo.

La Cattedrale di San Rufino risale al XII secolo. È dedicata al martire patrono della città e vescovo di Assisi (343 d.C.). La Basilica appartiene alla Diocesi di Foligno ed è stata riconsacrata nel 1962, dopo essere stata ricostruita in seguito a numerosi disastri avvenuti nel corso dei secoli.

La Cattedrale di San Rufino fu completata nel 1265, la chiesa è costruita sul sito di un precedente edificio risalente al 1160 circa. Rappresenta una delle tappe più importanti di ogni pellegrinaggio ad Assisi, e la sua caratteristica principale è la sua facciata a strisce, tipica dell’architettura romanica.

L’interno è decorato con affreschi medievali di molti celebri artisti italiani. In questo articolo, vedremo perché visitare il Duomo di San Rufino e perché, insieme alla Porziuncola, alla Basilica di San Francesco e alla Chiesa Nuova, questa cattedrale è così importante.

Dove si trova la Cattedrale di San Rufino

La città di Assisi, come detto in altre occasioni, può essere raggiunta da Firenze in treno o in autobus ed è facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione. Dato che questo è un sito che vale la pena di vedere nella sua interezza, il consiglio è di arrivare presto prima che si formino le folle e di rimanere fino a quando non si placano nel pomeriggio – otterrete molto di più dalla vostra visita.

È sotto la giurisdizione del Vicariato di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino: in precedenza era sede di un decano; oggi è una chiesa parrocchiale.

Cattedrale di San Rufino Assisi: la storia

La Cattedrale di San Rufino ad Assisi è dedicata al santo patrono, San Rufino di Todi, Italia. È la chiesa principale del borgo e domina la piccola città sulla sua posizione in cima alla collina. È anche conosciuta come il Pantheon d’Italia per le sue dimensioni e per il fatto che vi hanno lavorato i più famosi artisti italiani tra cui Arnolfo di Cambio.

Questa cattedrale gotica fu costruita intorno alla fine del XII secolo, ma il progetto fu interrotto da ulteriori distruzioni dovute a incendi e terremoti, così che solo la cripta e la parte inferiore del campanile furono completate. La cattedrale è famosa per ospitare il Crocifisso di Giotto (1303-05), una delle sue prime opere.

La Cattedrale di San Rufino è comunemente chiamata la Nuova Cattedrale: fu costruita in sostituzione dell’edificio originale, dopo che un terremoto nel 1117 distrusse gran parte del primo. La costruzione fu completata intorno al 1300 con le guglie aggiunte nel 1330. Prima che altri eventi finissero per attentare alla sua interezza, come vedremo dopo.

La maestosa e bella Cattedrale di San Rufino incombe sulla Piazza del Comune di Assisi, offrendo una vista grandiosa. Si trova, come detto, nel centro di Assisi, sul sito che un tempo ospitava il tempio romano dedicato a Minerva Medica.

La struttura

La storia della Cattedrale di San Rufino inizia alla fine del XII secolo. Nel 1180, il vescovo Guido d’Arezzo donò il terreno su cui costruire una nuova cattedrale. I lavori furono eseguiti sotto la direzione dell’architetto Lanfranco di Settignano, che seguì lo stile delle chiese cistercensi come quelle costruite in Italia da Arnolfo di Cambio, lo storico architetto della Basilica di San Francesco ad Assisi.

Il risultato è una tipica chiesa romanica italiana con un imponente campanile e due gallerie laterali con archi a sesto acuto. Il disegno è probabilmente derivato da un modello di Arnolfo di Cambio, dato che ci sono somiglianze con il suo progetto per Santa Croce a Firenze, che non fu mai realizzato.

La facciata è divisa in tre livelli orizzontali: il portale (secondo livello), sormontato da un piccolo rosone con trafori; il corpo principale, diviso in tre campate da pilastri e coronato da arcate cieche; e il fregio (terzo livello) con arcate cieche e rosoni tra le finestre.

La chiesa inferiore (basilica minore) fu iniziata intorno al 1230, per sostituire una chiesa più antica che era stata costruita sul posto dal vescovo Guido Tarlati nel 1211. La chiesa inferiore fu consacrata nel 1253 e la chiesa superiore (basilica maggiore) fu iniziata nel 1349. La basilica inferiore è un edificio rettangolare con tre navate separate da colonne antiche con capitelli corinzi e volte a crociera.

Sopra la porta c’è un’iscrizione: “MONUMENTUM FRATRIS STEPHANI”, che documenta i lavori eseguiti tra il 1255 e il 1260. La basilica superiore è a navata unica con volte a crociera. La zona dell’altare è decorata con marmi policromi a motivi geometrici (opus Alexandrinum) realizzati nel XVI secolo, direttamente sopra gli affreschi medievali dai quali furono rimossi nel 1877.

Le ricostruzioni della Cattedrale di San Rufino

La cattedrale fu costruita tra il 1009 e il 1012, ma da allora è stata soggetta a ripetute ricostruzioni. La struttura originale aveva tre navate, ma un’altra fu aggiunta durante la ricostruzione del XII secolo e successivamente fu aggiunto un campanile romanico alla fine dello stesso secolo.

Nel 1569, l’architetto Francesco Azzurri aggiunse una nuova sacrestia e una cappella dedicata alle reliquie di San Rufino. Il campanile fu anche modificato con finestre che permettevano di gettare acqua dall’esterno su chiunque si avvicinasse con intenti ostili.

Nel 1728, l’architetto Giovanni Bernardino Nanetti disegnò l’attuale facciata che presenta cinque portali e due grandi torri che fiancheggiano l’ingresso principale. Le porzioni superiori furono terminate solo nel 1963 (su progetto dell’architetto Flaminio Gualdoni). Tra il 1803 e il 1805 tutti i lavori furono sospesi a causa dell’occupazione francese.

La cattedrale di San Rufino fu la prima grande opera di architettura rinascimentale in Umbria, e la sua influenza è visibile in molte chiese della regione, compresa la cattedrale di Perugia.

Questo è un aspetto di questa chiesa che si può vedere anche dall’esterno: sembra che sia stata abbandonata a metà lavoro e mai finita. Questo perché in origine doveva essere una chiesa molto più grande di quella che vediamo oggi. La costruzione fu interrotta dopo la morte dell’architetto intorno al 1240 per ragioni sconosciute.

San Rufino rosone

La facciata

La chiesa ha una facciata – che è stata evidentemente costruita dopo il 1180. È preceduta da un portico con pilastri e archi massicci. La facciata ha tre portali, ognuno con un rosone: quello centrale dorato in basso e raffigurante il Cristo Redentore; quello di sinistra con le immagini dei SS. Rufino e Reparata (il primo vescovo di Assisi e sua madre), entrambi martiri.In cima, c’è un frontone triangolare che racchiude una statua dorata della Madonna col Bambino affiancata da due angeli, realizzata nel 1728.

L’attuale facciata fu progettata da Luca Beltrami nel 1887-93 (quando crollò il campanile) in stile neoromanico. L’interno ha opere di Lazzaro Vasari, Cristoforo Roncalli e Baldassare Peruzzi. La chiesa ha anche un soffitto in legno intagliato del XV secolo e affreschi rococò di Alessandro Gherardini (1694).

L’interno

La chiesa ha una pianta basilicale a tre navate che termina con tre absidi semicircolari. L’abside e le navate laterali sono illuminate da grandi finestre.

L’interno ha una navata con cappelle laterali su ogni lato. Al centro ci sono due colonne quadrate che dividono la navata dal presbiterio. Sopra la colonna c’è una cappella ottagonale, che ha un’abside rettangolare fiancheggiata da due cappelle rotonde più piccole. Davanti a questa cappella, tra questa e l’altare maggiore, si trova una cripta che conserva le reliquie di San Rufino.

Le pareti sono decorate con pilastri scanalati e finestre con vetri colorati di periodi successivi, incluso il lavoro di Giovanni Battista Tempesti del XVI secolo.

L’interno è a croce latina, con tre navate divise da pilastri e tre absidi. Il presbiterio è separato dal resto dell’edificio da un muro ottagonale. Sopra il portale c’è un affresco che rappresenta Giovanni Battista che battezza San Rufino.

La cattedrale ha una grande navata; la prima fu costruita nel 1402 mentre la seconda risale al 1694 ed è adornata da un bellissimo soffitto affrescato.

L’abside è decorata con mosaici del XIII secolo e presenta tracce di dipinti dello stesso periodo. In una nicchia c’è un affresco raffigurante “Il Giudizio Universale”, attribuito a Jacopo Vignali (1473). In un’altra, dietro l’altare, si trova un crocifisso ligneo del XV secolo.

La cripta della basilica paleocristiana originale si trovava probabilmente sotto l’attuale abside. I primi lavori di costruzione furono commissionati dal vescovo Guido, che fu in carica dal 1073 al 1096. La cripta è a pianta centrale con una lunghezza di 18 metri e una larghezza di 6,3 metri, con due ingressi laterali dall’atrio che sono visibili ancora oggi.

Cosa vedere nella Cattedrale di San Rufino

La Cattedrale di San Rufino, situata ad Assisi, è uno splendido esempio di architettura. Ci sono voluti più di 160 anni per costruirla e ancora oggi riesce a stupire chi la visita. L’interno è decorato con numerose opere d’arte, appartenenti ai più grandi artisti della scena italiana: da Giotto, Cambio, Martini, Della Robbia, Cimabue, Guido da Siena, Domenico e Agostino da Assisi, Vecchietta e altri.

Nell’abside ci sono tre cappelle: la prima a destra ospita il sepolcro di San Rufino, patrono di Assisi e vescovo di Gubbio; nella seconda si trova un ciclo di affreschi di Cimabue che narrano storie della vita di San Francesco; nella terza cappella è conservato un crocifisso di Nicolò Circignani.

La cupola ha un affresco con la “Madonna Ansidei”, mentre nel presbiterio si trova un bellissimo ciborio ligneo del 1279. Nella cripta, dove un tempo si trovava la primitiva cattedrale (distrutta da un terremoto nel 1349), sono conservati resti di affreschi del XV secolo e altri oggetti.

Le statue

All’interno si trovano alcune importanti opere d’arte tra cui: una Madonna con Bambino scolpita da Ignazio di Iacopo Torriti (1390); un’Annunciazione scolpita da Matteo Civitali (1447); e una Pietà raccolta da Santa Maria degli Angeli e attribuita ad Andrea della Robbia (1575).

Quest’ultima scultura si trova su un lato dell’altare realizzato da Martin Carlini in marmo di Carrara e fu eretto nel 1582. Il sarcofago sottostante contiene alcune reliquie di San Rufino.

Gli affreschi

Gli affreschi della Cattedrale di San Rufino ad Assisi sono divisi in due gruppi: quelli nella parte inferiore dell’abside, e quelli sulle pareti superiori e sulla volta.

Il gruppo inferiore consiste in sei storie della vita di San Rufino e di Cristo, compresa l’Annunciazione a Zaccaria che è considerata uno dei capolavori di Cimabue. La fila superiore inizia con un affresco raffigurante la sepoltura di Cristo, che è seguito da scene che mostrano il martirio dei SS. Quirico e Giulitta, dei SS. Ippolito e Cecilia, e infine dei SS. Vittorino e Teodoro.

Sul lato sinistro ci sono quattro episodi della vita di San Rufino: il suo battesimo da parte del Vescovo Giuliano, la sua apparizione al Vescovo Ruffino in un momento in cui stava per essere ordinato Vescovo (1292), la sua morte a Pozzuoli del IV secolo, e il suo trasporto lì dagli angeli.

La colonna di fronte a questa fila ritrae anche scene della vita di San Rufino: miracoli di guarigione compiuti a Pozzuoli durante la sua vita, e altri miracoli compiuti dopo la sua morte.

Conclusione

La semplicità dell’edificio è in perfetto allineamento con lo scopo di questa chiesa: mostrare rispetto per i martiri. Detto questo, è impossibile immaginare un’opera d’arte più adatta degli affreschi di Giotto che adornano le volte di San Rufino.

La bellezza e l’umiltà di questi affreschi li fanno sembrare come se fossero stati dipinti ieri. Il pellegrinaggio ad Assisi lascia un forte segno in tutti i suoi visitatori, ma è impossibile andarsene senza aver tratto almeno una piccola ispirazione da queste mura storiche.