Masada rappresenta uno dei luoghi più popolari di Israele le cui rovine sono arrivate fino ai giorni nostri con una storia incredibile da raccontare.
Con un perimetro di 1,5 km e mura alte 5 metri, Masada sorge su una rocca a 400 metri sul Mar Morto.
Tra i paesaggi del Deserto di Giuda, la Fortezza accoglie ogni anno milioni di visitatori che sfidano le temperature proibitive e l’aridità estrema per conoscere i luoghi che hanno raccontato così bene la storia delle rivolte giudaiche in Terra Santa.
A 150 km da Gerusalemme e a poco più da Tel Aviv, Masada era già frequentata nel V millennio a.C., ma solo sotto il regno di Erode il grande assunse l’aspetto di una vera e propria fortezza.
Erode costruì più edifici di chiunque altro imperatore in medio oriente e fu grazie agli scavi degli anni ‘60 con l’archeologo israeliano Yigael Yadin che furono rinvenute le stanze e gli ambienti decorati con affreschi e mosaici.
Moltissimi sono i pellegrini che decidono di visitare l’area di Masada per la sua grandissima suggestione, il simbolismo e i panorami che offre sul Mar Morto. Non perderti dunque questa visita partecipando ad uno dei nostri pellegrinaggi in Terra Santa, con un’esperienza decennale e le nostre guide spirituali sarà un’esperienza indimenticabile.
Detta Metzada in ebraico, grazie alle temperature proibitive, le tracce della storia di Masada arrivano fino ai nostri giorni in cui il luogo è Patrimonio Mondiale dell’Unesco tra i siti più popolari d’Israele.
Costruita tra il 37 e il 31 a.C. per volere di Erode il grande perché fosse una fortezza inespugnabile in cui rifugiarsi in caso di lunghi assedi, nonostante dopo la sua morte la storia non gli diede ragione.
La Fortezza constava di 3 livelli ed al suo interno è ancora possibile visitare le 6 enormi cisterne dentro la roccia, nel cuore della montagna.
Tali cisterne venivano riempite con un sistema intelligente di canali, attraverso l’acqua piovana che si accumulava in altre 12 più piccole poste sui fianchi della montagna.
L’acqua poteva venire usata sia per bere, cucinare e lavare, ma anche per l’agricoltura e i bagni termali.
Masada fino al 74 d.C. sembrava inespugnabile, ma durante la Prima Guerra Giudaica i Romani, guidati da Lucio Flavio Silva, costruirono almeno 8 dei campi e un lungo muro per non permettere a nessuno di scappare, una trappola.
A quel punto in soli 2 o 3 mesi costruirono con una rampa di accesso che superava i 133 metri di dislivello con il campo della legione e salirono con una torre d’assedio per aprire una breccia attraverso gli arieti.
Quando vi riuscirono era quasi notte e l’ordine fu quello di espugnare Masada l’indomani con la luce, ma gli zeloti, piuttosto che cadere come schiavi dei romani, si suicidarono in massa durante la notte.
Quando Erode era ormai morto da 100 anni, sotto l’imperatore Nerone nel 66 d.C., la Palestina fece partire una rivolta contro il dominio Romano, la Prima Guerra Giudaica.
La rivolta fu lunga e sanguinosa e a Roma era costata molto in termini di milizie, ma fu inteso come attacco a tutta la mentalità romana, per questo bisognava spegnere tutti i focolai di rivolta, anche i più piccoli, compresa Masada.
Lì si erano rifugiati nel 70 d.C. circa 1000 zeloti, la più nazionalista e conservatrice tra le fazioni giudaiche, comprese le famiglie, e fu lì che si inscenò uno degli eventi più incredibili della storia del popolo ebraico che ancora oggi risuona di simbolismo e valore eroico.
Ancora oggi Masada rappresenta un importante sito a livello di ritrovamenti archeologici, unico luogo al mondo in cui si può camminare all’interno di una legione romana.
Resta scritta sulla pietra la storia tragica che qui si consumò quasi 2000 anni fa e dove ancora oggi le reclute dell’esercito israeliano vengono portate per pronunciare il giuramento di fedeltà “Mai più Masada cadrà” in onore delle vittime del popolo ebraico.
Gli stessi romani, quando si trovarono davanti i 960 corpi degli zeloti, in segno di rispetto per il loro estremo gesto, decisero di seppellirli.
Rimasero superstiti solo 2 donne e 5 bambini, probabilmente per raccontare la storia del suicidio ai posteri.
Dopo il tragico epilogo dell’assedio romano a Masada si stabilirono dei monaci cristiani che costruirono una basilica e poi, dopo la conquista araba, la regione fu abbandonata per essere dimenticata fino a circa un secolo e mezzo fa, quando divenne simbolo della causa sionista.
Masada oggi si può raggiungere con diverse modalità di trasporto: dai mezzi pubblici, che però impiegano molto se si vuole visitare anche il Mar Morto nella stessa giornata, all’auto noleggiata, fino alle escursioni guidate, sicuramente la modalità più consigliata.
Nella stagione primaverile ed in quella autunnale, specie al mattino, Masada si visita con piacere, ma durante l’estate le temperature diventano roventi e si consiglia, in tutte le stagioni, provvigioni di acqua e di indossare cappello, occhiali da sole e crema solare.
L’alba in particolare è uno spettacolo che lascia senza parole e che porta migliaia di turisti e pellegrini a scegliere uno dei modi per salire sulla Fortezza in piena notte per godere dei colori nel deserto alle prime luci del sole.
Vediamo quali sono le tre opzioni per arrivare in cima alla rocca. Tutt’e tre le modalità prevedono la prenotazione e si possono combinare tra loro per salita e discesa (salendo ad esempio in funivia e scendendo dal sentiero del serpente):
Masada è un luogo dal grande fascino storico e archeologico e va di certo visitata durante un pellegrinaggio nei luoghi in cui Cristo visse e predicò.
Solitamente la visita di Masada viene abbinata alla visita della Riserva di Ein Gedi e del Mar Morto durante la stessa giornata, proprio per la vicinanza dei due luoghi.
Considerando il tempo necessario per raggiungerla attraverso le opzioni che abbiamo descritto poco sopra, bisogna calcolare almeno un paio d’ore per visitare le attrazioni presenti sul posto.
Vediamo quindi cosa vedere una volta giunti in loco.
Visitabile in circa un paio d’ore, le rovine di Masada mostrano ciò che resta della grande fortezza espugnata dai Romani e teatro del suicidio di massa degli zeloti.
Da visitare abbiamo:
Il Museo, moderno ed interattivo, è visitabile con un ticket a pagamento si trova nel centro visitatori ai piedi della Fortezza, nel punto in cui è possibile prendere la Funivia, e conserva i reperti che meglio raccontano la storia di Masada.
Inaugurato nel 2007, il Museo fu progettato per arricchire la visita del sito archeologico e conserva resti come i pezzi di coccio in cui furono scritti i nomi dei 10 uomini estratti a sorte per uccidere tutti gli uomini (l’ultimo si trafisse suicidandosi).
Attraverso esposizioni interattive, installazioni multimediali e reperti storici, il Masada Museum racconta la storia di Masada e delle persone che vi hanno vissuto.
Le esposizioni includono reperti archeologici, modelli in scala, video esplicativi e pannelli informativi che offrono una visione approfondita degli avvenimenti accaduti a Masada.
I visitatori possono camminare attraverso le ricostruzioni delle stanze, dei cortili e dei luoghi di culto, ottenendo un'idea precisa di come fosse la vita quotidiana nella fortezza durante l'epoca romana.