Il Deserto di Giuda è un luogo biblico caratterizzato da un paesaggio selvaggio che lo rende un sito di grande suggestione e potere spirituale.
Oasi, monasteri e siti storici si alternano ad uno scenario desolato di grande impatto, che favorisce l’introspezione e la ricerca di una fede profonda.
Luogo di grande significato spirituale e religioso, il Deserto di Giuda rappresenta lo scenario dell’incontro mistico con Dio, in cui le tentazioni del Diavolo mettono alla prova la capacità di rimanere fedeli alla propria devozione cristiana.
Recarsi in Terra Santa e visitare il Deserto di Giuda significa visitare il deserto per antonomasia, luogo di preparazione spirituale, in cui ritemprare la propria forza d’animo e rinunciare alle tentazioni terrene.
Se sceglierai di intraprendere un pellegrinaggio in Terra Santa con noi, le nostre guide ti accompagneranno nell’esperienza mistica della solitudine e del silenzio nel deserto, in cui guardare nella propria anima attraverso gli occhi di Dio.
Il termine ebraico: מִדְבַּר יְהוּדָה, traducibile con "Deserto della Giudea", ha origine nella Bibbia e viene menzionato nei Giudici e nei Salmi.
Il Deserto di Giuda, conosciuto anche come יְשִׁימוֹן Yeshimon, “Deserto o terra selvaggia”, o ancora “Wilderness of Judaea” o “Wilderness of Judah” il Deserto Giudaico, presenta una topografia di un altopiano, attraversato da diverse vallate, dette wadi, da ovest a est ed è caratterizzato da numerosi burroni.
Situato nella regione di Gerico, il Deserto di Giuda si estende per 1500 km quadrati ad est e sud est di Gerusalemme, fino al Mar Morto, a 1000 metri sul livello del mare e si cominciò a formare dall’era quaternaria. L’alternanza di erosioni, valli, grotte, altipiani e dirupi rende questo luogo una guardia invalicabile per l’est e un riparo nei periodi di guerra e per la vita eremitica.
Luogo dal grande fascino primordiale, il Deserto di Giuda già nell’Antico Testamento fu il rifugio dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe e sfondo dell’esodo di 40 anni del popolo eletto che dall’Egitto si recò nella Terra Promessa, episodio che più ne segnò la storia.
È nel deserto che si mostra in modo particolare lo spirito di Dio:
“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato da Satana, e dopo aver digiunato 40 giorni e 40 notti ebbe fame.
Il tentatore quindi gli si accostò e gli disse: “Se sei figlio di Dio dì che questi sassi diventino pane” Ma Egli rispose: “Non si solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. (MT 4: 1-4)
Per rievocare il ritiro di nostro Signore molti monaci si recarono nel deserto, dove il cristiano impara che Dio davvero si occupa di noi in un ambiente che sembra ostile alla vita.
Il Deserto di Giuda è il luogo nel quale il pellegrino può: “..affrettarsi verso la Pasqua con la brama della fede e dell’amore”.
Il Deserto di Giuda, detto anche El-Bariyah, è stato nominato per diventare uno dei siti UNESCO della Palestina, in particolare per il pregio dei suoi rinvenimenti archeologici.
Tra questi il cosiddetto Tesoro del Deserto di Giuda, datato 3500 a.C. (Età del Rame): rinvenuto nel 1961, si trovava vicino ad Hebron, dentro una stuoia di canne in una grotta del torrente Nahl Mishmar, nascosto sotto un masso.
All’interno 442 oggetti in pietra, avorio, bronzo e rame, in particolare 100 scettri, 240 teste d’ascia, 5 corone, vari strumenti, fiasche in corno e armi, molti finemente lavorati con decorazioni che raffiguravano buoi.
Si ipotizza si tratti di un corredo culturale del Tempio sul Mar Morto di Ein Gedi, distante 11 km, che alcuni rifugiati nascosero a seguito di un attacco.
Il Tesoro del Deserto di Giuda è stato portato presso il Museo d’Israele e Gerusalemme ed è oggi visibile.
Il deserto di Giudea era già popolato nel Calcolitico (3500 a.C.), quale luogo di salvezza, come lo fu per Davide che lì trovò rifugio insieme ai suoi uomini dopo la fuga da Saul, come si legge nella Bibbia ebraica.
Nel Libro di Samuele vengono citate diverse località del deserto in cui si recò Davide durante la sua fuga da Saul, tra queste il deserto di Ma'on, il deserto di Ziph, il deserto di Ein Gedi e le rupi delle capre selvatiche ("Tzuri Ya'alim").
Nell'Antico Testamento il Deserto rappresenta un luogo in cui rifugiarsi, mentre nel Nuovo Testamento, il Deserto è il luogo del digiuno quaresimale di Gesù che durò 40 giorni e 40 notti.
È nel deserto della Giudea, proprio sul Monte delle Tentazioni, che Satana provò ad allontanare Gesù da Dio.
Nonostante l'ambiente aspro e quasi incompatibile con la vita, i coloni hanno creato comunità fiorenti ad Arad, Gerico e Ma'ale Adumim.
Per visitare il Deserto della Giudea solitamente sono consigliate delle escursioni in jeep che seguono i molti sentieri che permettono di ammirare la flora e la fauna endemiche.
In base alle stagioni, il deserto cambia aspetto ed in primavera si arricchisce di erba e fiori selvatici.
Bisogna sempre essere attrezzati per le condizioni climatiche del deserto, con acqua e cibo sufficienti, abbigliamento a strati che protegga dal sole, cappelli, occhiali da sole, e ovviamente la crema solare.
Si possono praticare sport estremi come la scalata delle colline e visitare i luoghi di interesse storico e spirituale, con lo sfondo del magnifico paesaggio desertico.