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Basilica della Natività a Betlemme, tra le chiese più antiche della cristianità

Di Antonio Di Tommaso
Aggiornato il: Agosto 7 2024
6 minuti
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Indice

Basilica della Natività a Betlemme, il monumento che accoglie il luogo in cui Gesù Cristo nacque e che custodisce il mistero dell’amore senza tempo.

Tra le chiese più antiche della cristianità in Terra Santa, la Basilica della Natività dal 2012 fa parte dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Dalle parole di papa Giovanni Paolo II: “Da lì è sorta la luce delle genti, Cristo Signore, da lì è partito l’annuncio di pace per tutti gli uomini che Dio ama”.

“Poiché in questa città è sempre Natale, ogni giorno è Natale nel cuore dei cristiani”.

Questo è il luogo sacro che accolse la Vergine Maria e Giuseppe ed in cui Maria partorì nostro Signore Gesù Cristo.

Luogo di pellegrinaggio per fedeli e turisti da tutto il mondo, la suggestione di questa Basilica è tra le più forti tra i luoghi biblici.

Andare almeno una volta a visitare questi luoghi arricchisce e dona nuova forza alla fede di ogni cristiano.

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Storia della Basilica della Natività

La Basilica della Natività a Betlemme si trova in Cisgiordania a circa 10 km da Gerusalemme, dove si trova l’altra Basilica cara alla cristianità in tutto il mondo, il Santo Sepolcro.

Il culto nei luoghi del Natale del Signore risale alla primissima comunità cristiana, come testimoniano anche gli appunti di viaggio della pellegrina Egeria.

“Hic de Virgine Maria Jesus Christu natus est” ovvero “Qui è nato Gesù Cristo dalla Vergine Maria” si legge nella stella d’argento a quattordici punte all’interno della Basilica.

La Basilica della Natività a Betlemme fu costruita per volere dell’imperatore romano Costantino nel IV secolo d.C: Costantino e la madre Elena fecero costruire una magnifica chiesa sulla grotta dove Maria diede alla luce Gesù Cristo.

Allo stesso modo, a Gerusalemme, diedero ordine di costruire la Basilica del Santo Sepolcro sui luoghi in cui Gesù fu crocifisso, deposto, unto e risorto.

Adornata con magnifici marmi e splendidi mosaici, come quelli di Madaba, durante le rivolte samaritane del VI subì probabilmente degli incendi, nonostante l’invasione persiana del VII secolo la risparmiò dalla distruzione. Fu poi nel XI che venne ristrutturata per mano dei crociati.

Tre confessioni condividono la tutela della Basilica: Armena, Cattolica Romana e Greco Ortodossa. L'Officiatura della Basilica cambiò nel 1347 quando i francescani subentrarono agli agostiniani.

Caratteristiche e dettagli della Basilica della Natività

Primo sito protetto del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO in terra palestinese, come si legge sull'articolo di Famiglia Cristiana, l’aspetto odierno della Basilica della Natività è il risultato di diversi periodi storici, rifacimenti e ampliamenti, in particolare durante il periodo giustinianeo, a cavallo tra il 500 ed il 600 d.C.

La sua storia ha molto a che vedere con alcune sue caratteristiche odierne, cominciando dall’ingresso: la porta dalla quale si accede alla Basilica misura solo 1,20 m di altezza.

Nel tempo infatti, fu gradualmente rimpicciolita per proteggere la Basilica dagli invasori, specie a cavallo.

Vi è anche un simbolismo dietro un ingresso tanto piccolo: chiunque, non importa il suo status sociale, deve inchinarsi per entrare, e questo sottintende l’umiltà con cui si accede ad un luogo così sacro e unico, proprio per questo è detta “Porta dell’Umiltà”.

Il complesso basilicale comprende la Basilica stessa e, più a nord, la chiesa cattolica romana di Santa Caterina; conosciamo adesso meglio le caratteristiche interne ed esterne della Basilica.

Gli esterni della Chiesa

Al complesso basilicale si accede attraverso la piazza detta Manger Square, estensione del cortile antistante la chiesa dove anticamente veniva montato il mercato ed in cui, durante la vigilia di Natale, la gente si riunisce per i canti.

Esternamente la Basilica appare quasi come una fortezza, la struttura infatti non presenta decori o fregi ma è costituita da grandi mattoni, mura e contrafforti e presenta piccole e poche finestre.

Unici elementi che fanno intendere si tratti di una Basilica sono le croci in ferro ed il campanile a due livelli.

Delle tre porte di accesso, alte più di 5 metri, ne resta solo una essendo state murate le altre per motivi di sicurezza della Basilica stessa, rendendo quindi la facciata molto diversa da come si presentava in origine.

Gli interni della Chiesa

Una volta superata la piccola porta si accede all’ampio spazio basilicale interno lungo 54 metri e costituito dalle cinque navate con quattro serie di colonne monolitiche architravate corinzie, 44 in totale, alcune delle quali presentano dipinti alcuni santi.

Il pavimento a mosaici del periodo costantiniano è stato coperto con lastre di pietra ma è ancora visibile attraverso una botola che ne rivela lo splendido mosaico policromo per la con figure maggior parte geometriche. Anche le pareti interne sono ornate da mosaici dorati del periodo medievale.

Lo spazio è completamente libero per portare naturalmente verso il presbiterio per la visita al punto focale della Basilica della Natività, la Grotta della nascita di Gesù.

La Grotta della Natività

Situata sotto il presbiterio, si accede alla Grotta della Natività dalle due scale del coro trilobato ed è collegata ad una rete di grotte il cui accesso è possibile dalla chiesa di Santa Caterina.

Sopra la grotta vi è il Martyrium, una struttura ottagonale rialzata di tre gradini dal cui foro si può osservare, affacciandosi, la grotta stessa.

Qui vi sono l’Altare dei Magi e i l’Altare della Natività riconoscibile dalla stella d’argento a quattordici punte (simbolo delle generazioni nella genealogia di Gesù) che indica il luogo in cui nacque Gesù con la frase: “Hic de Virgine Maria Jesus Christus Natus Est” ovvero “Qui è nato Gesù Cristo dalla Vergine Maria”.

La stella è incassata nel pavimento di marmo e circondata da lampade d’argento il cui numero rappresenta le tre comunità cristiane: 4 dei cattolici, 5 degli armeni e 6 dei greco-ortodossi per un totale di 15.

Al centro della stella vi è un buco all’interno del quale è possibile toccare la reliquia della pietra che si dice vide la deposizione di Gesù appena nato dal grembo di Maria.

La Grotta di San Giuseppe e la Grotta degli Innocenti

Accessibili dalla chiesa di Santa Caterina vi sono due grotte: la prima è la Grotta di San Giuseppe commemora il momento dell’apparizione dell’angelo che ordinò a Giuseppe di fuggire dall’Egitto a causa della strage di neonati ad opera del Re Erode.

La seconda è la Grotta degli Innocenti, così detta in memoria dei bambini vittime del Re Erode e che qui trovarono sepoltura.

La Grotta di San Girolamo

Nella cella sotterranea della Grotta di San Girolamo la tradizione dice che nel 386 il presbitero San Girolamo si stabilì qui per dedicarsi allo studio della Bibbia, traducendo i testi dall’ebraico e divulgando la versione latina (la vulgata) divenuta poi ufficiale nella chiesa d’occidente.

In questa grotta vi sono diverse tombe, così come in quella degli innocenti, le cui ossa sono datate I secolo d.C.

Informazioni utili per visitare la Basilica della Natività

La visita di Betlemme e della Basilica della Natività fanno parte delle tappe più emozionanti del pellegrinaggio in Terra Santa, perché da qui tutto ebbe inizio:

“E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra” (Mi 5, 1-3).

Prima di raggiungere la Basilica è bene informarsi sempre sugli orari di ingresso per le visite.  L’ingresso alla Basilica della Natività è gratuito ed è possibile visitarla tutti i giorni dalle 6.30 alle 19.30 in estate e dalle 5.30 alle 18 in inverno.

Le visite alla Grotta della Natività si possono effettuare dal lunedì al sabato, la domenica la Grotta resta chiusa.

La domenica mattina infatti si susseguono diverse messe, in italiano ed in arabo, con più orari, così come durante la settimana, oltre alle messe nei giorni delle celebrazioni principali del calendario cristiano.

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