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Basilica di San Paolo fuori le mura, tra fede bellezza

Di Antonio Di Tommaso
Aggiornato il: Agosto 7 2024
7 minuti
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Indice

La Basilica di San Paolo fuori le mura è così chiamata poiché sorge fuori dalle mura aureliane, che cingono Roma. Sorgendo, infatti, lungo la via Ostiense è anche conosciuta come basilica ostiense, è invece intitolata a San Paolo perché si trova sul luogo dove sembra sia stato sepolto proprio Paolo di Tarso.
Tra le basiliche papali, dopo la Basilica di San Pietro, è la più grande ed imponente e fu eretta, come detto, nel IV secolo d.c. sotto il pontefice Silvestro I, sostituendo una cappella sepolcrale di epoca costantiniana, che onorava la memoria del santo.

Pur essendo fuori dalla maggior parte di monumenti e chiese di Roma, la Basilica di San Paolo è sempre tra le mete più visitate e contemplate negli svariati tour organizzati Roma. Un luogo carico di tanta storia e colmo di splendide opere d’arte.

In questo articolo, parleremo della storia, dell’architettura della basilica, delle opere che custodisce, oltre a qualche consiglio utile per poterla visitare.

Visita alla Basilica di San Paolo: cosa vedere

La storia della Basilica di San Paolo è stata fortemente influenzata da un terribile incendio risalente al 1823. Solo alcuni mosaici e il chiostro riuscirono a salvarsi, ma gran parte delle struttura fu interamente ricostruita. La Basilica, malgrado tutto, ha conservato intatto il suo fascino e la sua importanza architettonica. Ecco alcuni consigli su cosa vedere nella tua visita guidata.

Basilica di San Paolo: l’esterno

Appena entrato dall’ingresso nord, attraverso il Portico Gregoriano, proprio di fronte il Parco Ildefonso Schuster, ti troverai in un bellissimo giardino con al centro la statua di San Paolo, in marmo di Carrara, opera di Giuseppe Obici.

Il quadriportico che accoglie i visitatori è un colpo d’occhio meraviglioso. E’ stato realizzato tra il 1890 e il 1928 da Guglielmo Calderini e presenta una doppia fila di colonne sui due lati, una fila all’ingresso della basilica e una tripla fila nel portico opposto, quello d’ingresso. Le pareti laterali presentano delle effigi, come medaglioni, raffiguranti gli apostoli e alcuni discepoli importanti di San Paolo.

Molto significativa e particolarmente bella è la facciata della Basilica di San Paolo.
Questa si lascia ammirare per i bellissimi mosaici ottocenteschi, raffiguranti, nella parte inferiore, i profeti Isaia, Geremia, Daniele ed Ezechiele, alternati a grandi finestre. Nella parte superiore troviamo raffigurati, con la medesima tecnica, Cristo in mezzo a San Paolo e San Pietro. A dimostrazione dell’importanza che San Paolo ricopre nella diffusione del Cristianesimo. Le sue lettere e la sua capacità di tenere unita una comunità, nonostante tutte le difficoltà di quel tempo.

Vi sono tre porte che permettono l’accesso alla basilica. Quella centrale raffigura scene di vita di San Paolo e San Pietro, realizzata in bronzo con una croce argentata e incastonata di lapislazzuli, a fare da decoro. La porta di destra, salvatasi dall’incendio del 1823, è quella più antica ed è chiamata Porta Bizantina, divisa in 54 pannelli in cui sono state incise scene di vita di Cristo e dei suoi apostoli.

In posizione centrale, guardando la facciata, troviamo il campanile, proprio alle spalle dell’abside. Anch’esso, come il quadriportico e la facciata, è stato progettato da Luigi Poletti, intorno al 1860.

Gli interni della Basilica di San Paolo

Per quanto riguarda gli interni, la Basilica di San Paolo presenta una pianta a croce latina divisa in cinque navate, separate da colonne monolitiche di granito. La fascia sovrastante gli archi retti dal colonnato è adornata da mosaici ritraenti tutti i Papi sin qui eletti, compreso Papa Francesco. La particolarità dei rivestimenti di tutti gli interni è il marmo policromo: utilizzato per pareti e pavimenti, dona all’ambiente intero uniformità di materiale e colore.

Alla fine della navata centrale, poco prima del presbiterio abbiamo due statue, San Pietro e San Paolo, realizzate rispettivamente da Salvatore Ravelli e Ignazio Jacometti, dopo la ricostituzione post-incendio. Prima del transetto vi è Arco di Galla Placidia, risalente al pontificato di Leone I (440 d.c.). Ancora ben conservato, nonostante numerosi interventi di restauro dopo l’incendio del 1823.

Il transetto e le cappelle laterali sono molto ampie e decorate con marmi in policromo, così come tutta la navata centrale. Grandi fascioni sono adornati con affreschi ritraenti la vita di San Paolo, in continuità con quelli presenti nella navata centrale. i due altari, alle estremità del transetto sono dedicati entrambi alla Madonna, mentre sono quattro le cappelle ai lati dell’abside: due a destra e due a sinistra. Dedicate a Santo Stefano, San Lorenzo, San Benedetto e al Santissimo Sacramento.

L’altare centrale, che sorge sul sepolcro di San Paolo, è caratterizzato dal famoso Ciborio in stile gotico di Arnolfo di Cambio, risalente al 1285. L’opera è costituita da quattro colonne di porfido rosso, le quali sorreggono la copertura ornata da mosaici e statue. Precisamente, ai quattro angoli vi sono le statue di San Paolo, San Pietro e San Timoteo. L’edicola ha in cima una croce dorata, che sormonta la cuspide.

A destra dell’altare si trova il grande candelabro di marmo per il cero Pasquale, opera di D’Angelo e Vassalletto risalente al 1170. L’abside è stata, fortunatamente, uno degli elementi salvatosi dal rogo, si è così conservato molto bene, così come la cattedra, utilizzata dal Papa per celebrare in basilica. Il punto forte di quest'area della Basilica di San Paolo fuori le mura, è il  mosaico absidale realizzato per volere di Papa Innocenzo III.

Il mosaico , magnifica ed imponente, raffigura il Cristo Redentore in atto di benedizione con il Vangelo nella mano sinistra, Pietro e Paolo alla sua destra, con  l’apostolo Andrea e San Luca Apostolo. Ai loro piedi, in scala più piccola, è raffigurato Papa Onofrio III, pontefice sotto cui fu completata l’opera, in atto di prostrazione. Nella fascia inferiore del mosaico vi sono dieci dei dodici apostoli.

Chiostro e pinacoteca della Basilica di San Paolo

Oltre alla basilica, pagando un costo di ingresso, si possono visitare il Chiostro e l’area museale della Pinacoteca.

Il primo è colmo di storie e frammenti architettonici appartenenti alla prima versione della basilica e ai sepolcri ostiensi, da cui probabilmente vi si accedeva anticamente. Fiore all’occhiello dell’arte dei Cosmati, rappresenta una manifestazione dell’architettura del 1200. Il Chiostro è detto anche del Vassalletto ed è davvero imperdibile. Le colonnine che lo compongono sono doppie, lisce e scanalate, che sorreggono un cornicione abbellito da splendidi mosaici. E’ ancora in uso dai monaci dell’abbazia annessa, essendo un luogo di profonda serenità, utile per lo studio e la il raccoglimento in preghiera.

La Pinacoteca, invece, sorge accanto alla sacrestia della basilica. Tra le oper epiù significative ed antiche, troviamo delle tavole del 400, tele di Gaspare Traversi, pittore settecentesco partenopeo, oltre ad un bellissimo dipinto ad olio del Bramantino, Flagellazione di Gesù.

L’abbazia della Basilica di San Paolo

L’Abbazia benedettina omonima, annessa alla Basilica di San Paolo fuori le mura, risale all’VIII secolo ed è tuttora abitata dai monaci dell’Ordine, che hanno il compito di custodire e preservare l’intero complesso religioso. L’Abate a capo è eletto dalla comunità dei monaci e nominato dal Papa stesso. Anche l’abbazia, come la Basilica, gode dei privilegi di extraterritorialità italiana, appartenendo alla Santa Sede.

Quando visitare la Basilica di San Paolo

La Basilica di San Paolo fuori le mura è aperta tutti i giorni dalle 7.00 alle 18.30. Il nostro consiglio è di scegliere una visita guidata di Roma, che comprenda questa e le basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore, che insieme alla Basilica di San Pietro rappresentano le basiliche papali. Nel caso vogliate, invece, fare un tour personale, la fermata della metro B San Paolo Basilica, si trova a poche decine di metri dall’ingresso. E’ possibile anche assistere alla funzioni religiose celebrate ogni giorno tra le 7 e le 18.

Basilica di San Paolo: cenni storici

La Basilica di San Paolo fuori le mura è considerata una delle più belle ed eleganti chiese della capitale. La storia e la sua architettura sono sempre molto apprezzati dai fedeli che si recano in pellegrinaggio a Roma per ammirare, tra le altre, questa splendida basilica. L’originaria cappella sepolcrale dedicata a Paolo di Tarso, come detto sopra, venne sostituita da questa basilica sotto, il pontificato di Papa Silvestro I, nel IV secolo d.c.

Dopo il passaggio da cappella sepolcrale a basilica paleocristiana dei primi secoli, l’attuale struttura, della Basilica di San Paolo, è datata 1825-1850 circa, seppur molte opere furono aggiunte successivamente.

La storia della basilica, come detto più volte, fu terribilmente segnata dall’incidentale rogo sviluppatosi la notte del 15 luglio 1823. Buona parte della struttura interna andò distrutta, mentre il transetto e l’abside, il chiostro e moltissimi mosaici si salvarono. Ci vollero parecchi anni, molti fondi per una profonda ristrutturazione e ricostruzione che ha reso la basilica quella che conosciamo oggi.

Il progetto per la ricostruzione fu affidato, come detto sopra, a Pasquale Belli e fu finanziato da molti regnanti del tempo, oltre che da migliaia di fedeli, sotto il patrocinio di Papa Leone XII.

La completa ricostruzione fu merito anche di Luigi Poletti, che si occupò del campanile e della struttura architettonica degli ambienti, inclusa parte dell’abbazia annessa. I lavori durarono decine di anni, Papa Pio IX nel 1854 consacrò la nuova Basilica, alla presenza di molti membri del clero, a dimostrazione della grande importanza che la Chiesa dà a questo sito religioso.

Ciononostante molti lavori vennero conclusi nel 1874, come i mosaici della facciata. Lo stesso colonnato fu finito, come detto sopra, nel 1928.  Nel 1980 la basilica e l’abbazia sono state nominate patrimonio dell’UNESCO.

Recentemente, alcuni scavi nella zona dell’altare hanno reso visibile il sarcofago di marmo che custodisce i resti di San Paolo.

Conclusioni

Visitare la Basilica di San Paolo fuori le mura è, senza dubbio, una delle attività imperdibili da fare in un pellegrinaggio a Roma. Un contesto artistico e religioso da godersi, in una visita guidata o per conto proprio, senza paragoni. Le opere custodite e la bellezza dell’architettura della basilica sapranno ripagare le attese. Il meraviglioso quadriportico, i mosaici, il Ciborio, il Chiostro e la Pinacoteca sono solo alcune delle bellezze da ammirare nella basilica, oltre alla Santa messa cui si può assistere.

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