I segreti di Fatima sono tre rivelazioni che la Madonna, apparsa nei dintorni della cittadina portoghese nel 1917, fece ai tre pastorelli che riuscivano a vederla in quei mesi. La Chiesa, che nel 1930 riconobbe ufficialmente come miracolosi i fatti di Fatima, considera i 3 segreti come tre parti di un’unica grande rivelazione, classificandola come “rivelazione privata”, ovvero una una profezia di provenienza mistica che viene rivelata tramite sogno o visione ad un ristrettissimo numero di persone.
Oltre alla valenza religiosa di tali informazioni, rivelate nelle sue Memorie da suor Lucia, l’unica dei tre pastorelli rimasta in vita, i 3 segreti di Fatima hanno sempre suscitato grandi dibattiti, legati alla loro interpretazione. Per capire il contesto in cui si inquadrano l'apparizione e i segreti di Fatima accenneremo ai fatti del 1917 che riguardarono la cittadina portoghese, analizzeremo i segreti e la loro interpretazione, cercando, infine, di cogliere il messaggio, ultimo, lasciatoci dalla Madonna di Fatima.
Dal 13 maggio al 13 ottobre 1917 tre giovanissimi veggenti di Fatima, Lucia, 10 anni, Francisco, 9 anni e la sorellina Giacinta 7 anni furono scelti dalla Madonna per testimoniare e riportare il suo volere. Poco dopo i due fratellini Francisco e Giacinta, morirono a seguito dell’influenza spagnola, mentre Lucia, una volta cresciuta e divenuta suora dell’ordine delle carmelitane scalze, raccontò l'esperienza delle apparizioni di Fatima in delle Memorie.
Per sei mesi la Madonna, ogni 13 del mese, diede appuntamento ai tre pastorelli, che una volta diffusasi la voce, vennero accusati di mentire, venendo pure trattenuti dalle autorità. Gli insegnamenti e le attenzioni che la Madonna rivolgeva ai piccoli pastori erano quelli di una madre amorevole per i suoi figli. Li invitava alla preghiera costantemente, al pentimento e alla devozione. Soprattutto fornì un monito al mondo intero, che all’epoca si trovava impegnato nella prima guerra mondiale: solo con la preghiera e l’espiazione dei peccati si poteva ritrovare l’amore di Dio e la pace tra i popoli.
Tra i vari moniti e indicazioni che la Madonna diede ai tre bambini vi era una lunga rivelazione che la stessa suor Lucia, divise in tre parti. Due parti vennero rivelate ed incluse dentro i suoi scritti, l’ultima parte fu consegnata al vescovo di Leira nel 1944 e fu rivelata, però, solo nel 2000, per volere del pontefice di allora Giovanni Paolo II.
Come detto in precedenza, la visione che la Madonna mostrò ai tre pastorelli fu unica, ma è scandita da tre momenti diversi, di cui l’ultima parte di difficile interpretazione. Tuttora, nonostante la Chiesa Cattolica si sia pronunciata sul senso simbolico di questa terza misteriosa parte, ci sono varie correnti interpretative, che cercano di affidare alla profezie una collocazione storica ben precisa.
La rivelazione, nella sua interezza, riguarda, ad ogni modo, scenari futuri che riguardano l’umanità intera e, pertanto, di grande rilevanza.
La prima parte dei 3 segreti di Fatima è una terribile visione dell’Inferno, molto simile alle rappresentazioni medievali e alla descrizione dantesca della “Divina Commedia”: “...un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio [...]. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo, altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.”
Il mare di fuoco delle anime dannate è una delle immagini più forti che si possa trovare in ambito religioso e scosse particolarmente i tre bambini. La Madonna mostrò quella visione infernale in preparazione dell’avvertimento che fece ai tre e al mondo intero, subito dopo.
La seconda parte dei 3 segreti di Fatima, fa riferimenti sconvolgenti agli equilibri tra nazioni e la seconda guerra mondiale:
“Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.”
La prima parte della profezia si ricollega alla visione precedente e fa un collegamento tra le due guerre mondiali. La devozione è posta come unico strumento di salvezza. La penitenza il modo per arrivare alla pace.
Riguardo all’interpretazione si apre una diatriba riguardo il preciso riferimento al Papa sotto cui sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale.
Ufficialmente scoppiò nel 1939, ma suor Lucia, nei suoi intendimenti, spiega come, di fatto, fu l’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista,nel 1938, proprio sotto il pontefice Pio XI, a decretare l’inizio della guerra.
Altro straordinario riferimento è quello relativo al fenomeno dell’aurora boreale, che fu stranamente avvistato a latitudini anomale, la notte tra il 25 e il 26 gennaio 1938. In molte nazioni dell’Europa centrale molti videro ”La notte illuminata di una luce sconosciuta”. Quello fu l’avvertimento nell'imminenza della guerra. Un fenomeno che di solito si avvista nei paesi scandinavi a latitudini vicine al Polo, eppure le cronache dell’epoca hanno documentato un simile avvenimento astronomico, anche a latitudini parecchio inferiori.
Discorso a parte merita, invece, la menzione sulla consacrazione della Russia. Sulla consacrazione richiesta dalla Madonna di Fatima, ci sono pareri discordanti. Nel corso degli anni, dopo la rivelazione di questa seconda parte dei segreti di Fatima, intorno al 1941-42, mediante gli scritti di suor Lucia, ci sono state, da parte dei papi, varie consacrazioni del mondo intero al Cuore Immacolato della Madonna:
Tuttavia, nonostante le varie consacrazioni avvenute negli anni molti critici e teologi dissentono sulla legittimità della consacrazione della Russia o, quantomeno, sul rispetto del volere della Madonna di Fatima: la consacrazione non è avvenuta consapevolmente e non vi è stata nessuna conversione della nazione russa.
Coloro che, invece, sostengono che la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria sia avvenuta, fondano la loro tesi su due punti. Il primo è che la stessa suor Lucia, nel 1989, affermò che la consacrazione avvenuta nel 1984, da parte di Papa Giovanni Paolo II, aveva soddisfatto le indicazioni della Vergine Maria; il secondo punto, invece, verte sul fatto che pur essendo avvenuta la consacrazione della Russia, la conversione non c’è stata, poiché, all'interno della stessa indicazione, la Madonna, vi lega la preghiera, la devozione e il pentimento di tutti noi fedeli. Il periodo di pace del mondo, descritto nella visione, è, pertanto, vincolato al pentimento dei fedeli e alla conversione della stessa Russia.
La terza parte del segreto di Fatima, è quella che fa più discutere, poiché più enigmatica e carica di simbolismi, che possono lasciar spazio a varie interpretazioni. Come detto, mentre le prime due parti del segreto sono riportate nelle “Memorie” di suor Lucia nel 1941, questa ultima parte della rivelazione fu consegnata, nel 1944, dalla stessa suor Lucia direttamente al vescovo di Leira. Secretata fino al 1960, fu poi rivelata nel 2000, in occasione della beatificazione di Francisco e Giacinta, per volere del pontefice di allora, Giovanni Paolo II:
“Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, ("qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti") un vescovo vestito di bianco, ("abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre") insieme a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.”
Le controversie interpretative vertono sulla figura nella quale è identificabile il Papa, ovvero il “Vescovo vestito di bianco” che prega per tutti i fedeli. Suor Lucia lo identifica come il Papa, e i colpi di arma da fuoco vengono interpretati come letterali. Pensando ad un pontefice ferito da un colpo d’arma da fuoco, la mente corre subito all’attentato del 13 maggio 1981 (giorno della festa liturgica della Madonna di Fatima) subìto da Papa Giovanni Paolo II a Piazza San Pietro. Lo stesso Giovanni Paolo II, una volta salvatosi, donò la pallottola, che per poco non lo uccise, al Santuario di Fatima, dove fu poi incastonata nella corona della statua della Madonna. La sensazione del Papa fu quella che “una mano divina” guidò il colpo affinché non fosse mortale. Le sue visite a Fatima, in devozione solenne, furono diverse. Durante la prima, il 12 maggio 1982, vi fu un nuovo tentativo di attentato, sventato dalla sicurezza: un sacerdote spagnolo Juan María Fernández y Krohn tentò di colpirlo con una baionetta. Si scoprì che riteneva il pontefice "una agente di Mosca" ed era in disaccordo con le decisioni del Concilio Vaticano.
Tuttavia, nonostante le interpretazioni di suor Lucia , la posizione ufficiale della Chiesa fu quella di molti altri studiosi di teologia: la rivelazione è del tutto simbolica. Non vi è un chiaro riferimento a fatti storici, seppur le prime due parti del segreto fossero più facilmente collocabili.
Vediamo brevemente quali sono le due interpretazioni che si danno, dentro e fuori, gli ambienti ecclesiastici.
Molti teologi, giornalisti e studiosi avanzarono ipotesi e interpretazioni varie dei segreti di Fatima, quando fu svelata la terza parte del segreto nel 2000. Volendo riassumerle possiamo partire da un’osservazione abbastanza comune a tutte: la scena descritta da suor Lucia si verifica in uno scenario apocalittico che, solo forzatamente, può essere riconducibile ad un preciso fatto storico realmente accaduto. L’elemento arma da fuoco è l’unico che lega la visione al reale attentato subìto dal Papa nel 1981. Anche l’espressione “Vescovo vestito di bianco” , per quanto molto probabile, non è detto che sia riferita al Papa.
Lo stesso Papa Benedetto XVI, sulla terza parte del segreto, ha dichiarato che “commetterebbe un grave errore chi volesse credere il messaggio profetico di Fatima si sia già del tutto attuato.” La via dell’interpretazione simbolica è quella intrapresa, pertanto, ufficialmente dalla Chiesa Cattolica. La terza parte fa un metaforico riferimento ai martiri della Chiesa e al loro sacrificio. Quindi, la rovina e le macerie descritte potrebbero essere un periodo di crisi della Chiesa e dei suoi valori: momenti storici in cui il Vaticano perde credibilità anche al suo interno (la questione pedofilia, mai risolta definitivamente). Lo stesso Papa Wojtyla, annunciando la rivelazione del segreto disse: “Tale testo costituisce una visione profetica paragonabile a quelle della Sacra Scrittura, che non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti futuri, ma sintetizzano e condensano su un medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una successione e in una durata non precisate...”
Coloro che, invece, danno un’interpretazione alla lettera della visione descritta nel segreto, pensano o ad un evento distruttivo mondiale, come una Terza Guerra Mondiale, o ad un attacco armato vero e proprio ai simboli del Cattolicesimo: San Pietro è più volte stata oggetto di minacce da parte dei fondamentalisti islamici e altri terroristi internazionali, poiché è un simbolo riconosciuto a livello globale.
Un’altra teoria allude al fatto che “il Vescovo vestito di bianco” non sia il Papa, ma un impostore, un falso pontefice, diverso dal “Santo Padre” che attraversa la città in rovina. Prospettando, quindi, un periodo buio della Chiesa, caratterizzato da un conflitto mondiale che metterebbe in ginocchio anche la religione.
In conclusione, partendo dalla logica con cui sono state mostrate le prime due visioni, alcuni sostennero, fortemente, che mancasse una quarta parte che spiegasse la terza visione. Partendo dal fatto che, se la Madonna mostrando la visione dell’inferno voleva fare da monito, e nella seconda parte del segreto avrebbe predetto, molto precisamente, un secondo conflitto mondiale, peggiore del primo, non sembra avere senso che, in questa terza parte, profetizzi un attentato mortale, fallito tra l’altro, al Papa, in un contesto di guerra e macerie. La logica ci fa propendere per un significato più ampio della terza parte, un senso che riguarda l’umanità tutta, e che, per quanto terribile sia lo scenario, dovrebbe farci riflettere su che direzione morale sta prendendo il mondo, partendo da noi stessi. Solo il futuro potrà darci risposta.
Nel tempo, Fatima è divenuta un luogo a cui la Chiesa e i Papi, in particolare, sono sempre stati grati, poiché ha sempre rappresentato una sorta di guida per tutti i pellegrini e i fedeli di tutto il mondo. Non solo come centro religioso e liturgico conosciuto a livello mondiale, ma anche per le profezie che, quasi per un secolo, hanno anticipato e guidato, in qualche modo, gli equilibri mondiali dell’umanità.
Il 13 maggio del 2000 Papa Giovanni Paolo II, proprio a Fatima, in occasione della beatificazione di Francisco e Giacinta Marto, ricevette il contenuto del terzo segreto, dandone l'annuncio tramite l’allora Segretario dello Stato Vaticano Angelo Sodano, ma scegliendo di non divulgarlo.
Ciò avvenne il mese dopo, il 26 giugno. Il Papa divulgò al mondo intero, dopo autorizzazione da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ultima parte dei segreti di Fatima, l’allora Prefetto della Santa Sede, nonché grande teologo, cardinale Joseph Ratzinger, commentò:”La parola chiave di questo “Segreto”, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….”
Quello che dovremmo, in definitiva, trarre da un pellegrinaggio a Fatima è un monito. Un invito alla penitenza, alla preghiera e alla conversione. Un avvertimento continuo ed inequivocabile che la Madonna, mediante i tre pastorelli prima, e suor Lucia, in qualità di testimone e garante, dopo, ha voluto inviarci, affinché l’umanità stessa potesse diventare artefice del proprio destino.