Sono già passati decenni da quando, a Collevalenza le piscine sono state aperte per la prima volta, con il riconoscimento della Chiesa. Era il 1° marzo 1979, da quel momento, quella che era diventata la meta per avvicinarsi all’Amore Misericordioso di Cristo, Collevalenza, divenne anche la piccola Lourdes.
Dal momento in cui Madre Speranza parlò, per la prima volta, di trovare un pozzo come le era stato indicato in apparizione, fino all’apertura al pubblico delle piscine, passarono circa vent’anni.
L’affluenza dei fedeli in pellegrinaggio a Collevalenza, prima che le piscine aprissero, era già notevole per la carismatica presenza della suora spagnola e per il bellissimo Santuario dell’Amore Misericordioso, finito pochi anni prima.
In questo articolo, parleremo della storia delle piscine di Collevalenza, della loro costruzione e della liturgia che ogni fedele che vi si immerge si impegna a compiere, affinché la sua speranza venga ben riposta.
La storia di Madre Speranza, nel piccolo paese di Collevalenza, è nota a tanti. Quando, nell’agosto del 1951, la suora spagnola arrivo in Umbria, insieme alla Famiglia dell’Amore Misericordioso, così come erano chiamati i suoi seguaci, si innamorò del posto.
In poco tempo, i suoi intendimenti si manifestarono e, nell’arco di un paio d’anni, si cominciò a costruire quello che oggi è il Santuario, con la Cappella del Crocifisso e la Cripta. Madre Speranza voleva che Collevalenza diventasse un centro religioso importante, capace di attrarre tanti fedeli come a Lourdes.
La coincidenza vuole che, proprio a Collevalenza, la mancanza d’acqua fosse un annoso problema, che affliggeva da tempo la popolazione.
In tal senso, nelle prime settimane del 1960, avviene la richiesta fatta a Madre Speranza, che viene descritta dalle parole della segretaria delle Ancelle dell’Amore Misericordioso: "Nostra Madre ha ricevuto l'ordine di realizzare alcune Piscine per il bagno dei malati e le è stato indicato il punto dove troverà l'acqua necessaria. Nostra Madre, sempre fedele ai comandi di Colui che non sbaglia, né dà ordini in maniera vana, si dispone ad iniziare un pozzo lì dove le è stato detto che troverà l'acqua, cioè a fianco della futura "Basilica dell'Amore Misericordioso", tra questa e la futura "Casa della Giovane".
Un chiarimento profetico viene poi aggiunto, a dimostrazione dell’eccezionalità della vicenda: "Al "nemico del bene" urta che si progettino delle piscine per il bagno dei malati (la qual cosa fa ben comprendere come queste piscine produrranno tanto del bene), e contrasta in ogni modo a nostra Madre a causa del pozzo, e la minaccia dicendole che se farà uso della trivella, la romperà; che romperà tutte quelle che verranno portate e non ce ne saranno a sufficienza in tutta l'Umbria".
In effetti, poco dopo l’inizio dei lavori di trivellazione, ci si rese conto che sarebbe stata una vera impresa. Diversi tentativi di trivellazione furono accompagnati da altrettanti problemi tecnici. Per quasi un anno, da febbraio a dicembre, non si riuscì a trovare nulla per difficoltà tecniche varie.
Dapprima si tentò con una trivella manuale, azionata da diversi fedeli volontari, non si andò oltre i 10 metri di profondità, poi fu il turno di una ditta locale che raggiunse la profondità di 12 metri e spezzò una trivella. La ditta, che prese in mano i lavori ad aprile, veniva dai dintorni di Verona.
Era il 6 maggio, quando la trivella, rimasta incagliata per ore, a circa 90 metri di profondità trova una falda acquifera. Proprio quando cominciarono a serpeggiare malumori e maldicenze, arrivò il riconoscimento delle parole di Madre Speranza.
"... Ti ringrazio, Signore! Dà la forza a quest'acqua di guarire il cancro e la paralisi, uno figura del peccato mortale e l'altra del peccato abituale... Il cancro uccide l'uomo, lo disfa; la paralisi lo rende inutile, no lo fa camminare... Dà all'acqua la virtù di far guarire i malati, i malati poveri che non hanno mezzi, anche con una sola goccia d'acqua... Sia quest'acqua la figura della tua grazia e della tua misericordia".
Nei mesi successivi furono trovate altre falde, di diverse dimensioni. Una a 114 metri, una a 120 metri e un’altra a 122 metri.
Sebbene il rinvenimento del pozzo fosse già un lieto evento, le intenzioni era quelle di costruire un posto in cui quest’acqua venisse convogliata, in modo da renderla disponibile a tutti i fedeli. Ecco perché il Pozzo era solo l’inizio della missione di Madre Speranza.
A Collevalenza le piscine, in cui quest’acqua fu fatta arrivare, furono progettate sempre dall’architetto capo del Santuario: Julio Lafuente, che si occupò anche dell’area circostante, dando una continuità architettonica con lo stile del polo religioso, che stava sorgendo a pochi metri di distanza.
I lavori di costruzione delle Piscine di Collevalenza durarono dall’agosto al dicembre del 1960. In particolare, finirono il 1° dicembre, giorno in cui venne installata la statua di Maria Mediatrice, all’interno del Santuario in costruzione.
Finite a tempo di record, le Piscine di Collevalenza non furono operative per circa diciotto anni. Questo blocco non fu che l’ennesimo sprone per Madre Speranza, che aveva già vissuto tanti momenti difficili nella sua vita.
Le autorità ecclesiastiche, locali e del Vaticano, non riconobbero per anni il valore pastorale e spirituale delle Piscine. L’incrollabile fede e la volontà della suora spagnola, nonché la sua tenacia, fecero arrivare all’obiettivo. La sua non era rassegnazione, ma fiducia cieca nella volontà divina, certa che sarebbe successo quello che si era augurata.
Nell’attesa le varie strutture del polo religioso di Collevalenza venivano completate: la Basilica nel 1965 e la Casa del Pellegrino nel 1967. Il piazzale nel 1974, così come il campanile. Questo permise che fosse tutto pronto quando, sul finire del 1978, il Vescovo di Todi autorizzò l’uso delle Piscine di Collevalenza, a partire dal marzo 1979.
Finalmente l’Acqua di Collevalenza poteva svolgere la sua funzione taumaturgica, non solo per i privati che vi attingevano, ma per tutti i fedeli in pellegrinaggio nella località umbra.
Perché le piscine? Qual è il senso e il valore dell’Acqua di Collevalenza?
La risposta a queste domande possiamo ricercarla nelle parole che, Madre Speranza stessa, ci riferisce. Sono quelle che le furono rivolte mentre era in preghiera, in estasi nell’aprile del 1960.
"Decreto. A quest'acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino quest'acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto, e dimentica"..
Queste parole, oltre a rimarcare la missione immutabile di Madre Speranza, ovvero la diffusione dell’Amore Misericordioso di Cristo, ci fanno capire tanto altro.
Come le capacità taumaturgiche di queste acque, infatti, siano strettamente connesse alla purezza di cuore e alla fede, che bisogna riporre in Cristo, per poterne beneficiare.
Questi concetti sono espressi anche nella Preghiera del Santuario, composta da Madre Speranza stessa:
"... Benedici, Gesù mio, il tuo grande Santuario e fa che vengano sempre a visitarlo da tutto il mondo: alcuni a domandarti la salute per le proprie membra straziate da malattie che la scienza umana non sa curare; altri a chiederti perdono dei propri vizi e peccati; altri, infine, per ottenere la salute per la propria anima annegata nel vizio... E fa, Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo col desiderio di curare i corpi dalla malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale".
Un episodio chiave, che dà un senso mistico a tutta la vicenda, è quello avvenuto il 14 settembre del 1960. Il pozzo era già stato creato ma, da un paio di settimane, si lamentava la torbidità dell’acqua. Non era limpida come nei mesi precedenti.
Quel giorno, in presenza di Madre Speranza ed altri testimoni, l'interno del pozzo si illuminò. Erano le 9.30 del mattino e si poté intravedere come un rivolo di fango andasse a sporcare la limpidezza dell’acqua. Quella luce improvvisa permise di intervenire e risolvere il problema.
Molti ci hanno sempre visto un segno. Un gesto divino che dava grande importanza al pozzo, ma anche metafora di vita. La luce di Cristo che penetra nei nostri cuori, come nel pozzo, può essere motivo di rigenerazione, di pulizia e purificazione, dal “fango” che sporca lo scorrere delle nostre esistenze.
Ed è forse questa la missione che, la Provvidenza divina, ha affidato alle Piscine, per mano di Madre Speranza, cioè quella di purificare da dolori e sofferenze, purché permettiamo che la luce di Cristo ci pervada, abbassando le difese e allontanando le brutture di questo mondo. Accogliendo, finalmente, l’Amore Misericordioso di Cristo.
"Usa quest'acqua con fede e amore, sicuro che ti servirà di refrigerio al corpo e di salute all'anima".
Questa è la scritta che accoglie i fedeli all’ingresso delle Piscine di Collevalenza, un momento molto toccante e significativo che invitiamo a fare, solo se davvero convinti e motivati. Non è un’esperienza turistica, ma un momento spirituale, carico di fede e speranza da affrontare con il giusto stato d’animo.
E' stata promossa una Liturgia delle Acque, in modo da rendere più semplice e naturale fare questa bellissima esperienza.
Ecco i passi della Liturgia delle Acque a Collevalenza:
Uno dei modi per prepararsi è proprio la preghiera da recitare poco prima di immergersi.
Signor mio e Dio mio,
per il tuo amore e per la tua misericordia,
guarisci noi che siamo tuoi figli
da ogni malattia, specialmente da quelle
che la scienza umana non riesce a curare
e fa che con il tuo aiuto
conserviamo sempre pura
la nostra anima da ogni peccato grave.
A Collevalenza le piscine hanno un grande significato. Sono lì per dimostrare l’Amore Misericordioso di Cristo per i fedeli che soffrono e si affidano a lui. L’opera mediatrice di Madre Speranza, negli anni, è stata preziosa per diffondere lo spirito con cui affrontare la Liturgia delle Acque. La fede, l’amore per Cristo sono necessari affinché la nostra vita sia illuminata e purificata, come il pozzo scuro viene illuminato da un raggio di sole.
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