Roccaporena è uno dei luoghi in cui ritrovare i segni della vita di Santa Rita, la santa dei casi impossibili. Luogo ameno e molto sobrio, Roccaporena è una cittadina di poche anime immersa nella natura della Valnerina, a pochi chilometri da Cascia.
Ogni anno migliaia di pellegrini visitano questi luoghi alla ricerca della fede e della misericordia di Santa Rita.
Conoscere i luoghi cari alla Santa, accompagnato da guide spirituali, ti sarà possibile attraverso uno dei nostri pellegrinaggi ad Assisi, così da non doverti occupare del lato organizzativo e materiale, ma solo di quello spirituale.
In questo articolo conosciamo meglio la storia di Roccaporena, il paese che diede i natali a Santa Rita.
Roccaporena, come si legge da wikipedia, è una frazione di Cascia, un luogo molto tranquillo a circa 700 metri s.l.m. ove, intorno al 1381, nacque Margherita Lotti, detta poi Rita, figlia di Antonio e Amata.
Il borgo, abitato ancor prima dell’arrivo del cristianesimo, nel medioevo faceva parte del Castaldato Equano nel Ducato di Spoleto, fondato nel 571 dai Longobardi.
Roccaporena rimase un luogo abbastanza isolato fino al 1950 quando una strada asfaltata lo collegò a Cascia, a 6 km di distanza.
Già nel 1900, con la canonizzazione di Santa Rita ad opera di Leone XIII, a Roccaporena si assistette alla creazione di diversi edifici che rendessero più agevole l’accoglienza dei pellegrini che venivano per il culto della Santa nei suoi luoghi.
Elenchiamo ora alcuni dei luoghi collegati alla vita e alla fede di Santa Rita da vedere nel borgo di Roccaporena.
La casa di Santa Rita, risalente al XIV secolo, ha annesso l’Orto del Miracolo. Qui Margherita nacque portando molta gioia tra i genitori ormai avanti con gli anni, per quel periodo.
Questa umile dimora su due piani, dove la Santa visse fino al giorno del matrimonio, fu teatro di alcuni prodigi di una Rita ancora bambina, come quello dello sciame di api che la avvolse, facendole mangiare il miele ma senza pungerla.
Nonostante la sua grande devozione i genitori la promisero in sposa a Paolo Mancini, comandante della guarnigione di Collegiacone, da cui ebbe due figli.
L’Orto del Miracolo è il luogo dove la Santa, ormai malata e alla fine dei suoi giorni, mandò una consorella a cogliere una rosa e un fico nel 1457.
Essendo inverno era improbabile trovarne, ma la rosa sbocciò tra la neve così come il frutto di fico maturò al freddo.
Nell’orto si trovano le statue in bronzo realizzate da Rodolfo Maleci raffiguranti Santa Rita e la consorella durante la consegna della rosa e del fico.
La casa in cui abitò Rita da sposata fino a quando non fu accettata al Monastero, si trova nel centro del borgo di Roccaporena e dal 1630 è adibita a cappella su volere del Cardinale Fausto Poli.
La piccola cappella custodisce un altare dedicato alla Santa ed un dipinto, ad opera di Luca Giordano, che raffigura uno dei momenti più importanti della sua vita: il dono della spina.
Il Santuario di Santa Rita da Cascia, struttura risalente al 1948, fu progettato dall'architetto Oreste della Piana.
L'ingresso è abbellito da un portico, l'interno è a tre navate, l'abside e le pareti sono adornate da mosaici. In due cappelle laterali vi sono sei vetrate istoriate realizzate nel 1966 dall'artista milanese Amalia Panigati.
Nel Santuario, nella navata di destra, si conserva in una teca argentea il manto in pelle che, secondo la tradizione, appartenne a Rita.
Sotto la protezione della Madonna della Concezione, il Lazzaretto era originariamente un ospedale ove la Santa curò parecchi malati.
Ai tempi, sosta d’obbligo dei viandanti che qui trovavano riparo, ed oggi per i pellegrini, pare sia il luogo in cui morirono di peste i due figli della Santa.
Inizialmente composto da tre ambienti, oggi ne rimangono solo due con affreschi risalenti al Cinquecento.
La Chiesa di San Montano (XIII secolo), dedicata al monaco eremita siriano e patrono di Roccaporena, fu l’unica struttura religiosa di Roccaporena per molti secoli.
Questa era la chiesa che Rita frequentava ed in cui si sposò con Paolo di Ferdinando, da cui ebbe i due figli Giangiacomo Antonio e Paolo Maria.
L'interno della chiesa presenta due navate, coperte da volte a crociera; l'abside è arricchito da alcuni affreschi del XV secolo.
A ridosso del fiume Corno, il sentiero di Santa Rita consente di raggiungere a piedi, da Cascia, la frazione di Roccaporena, immersi tra scorci e paesaggi pittoreschi della Valnerina.
Il sentiero, che si estende per 4 km, è possibile percorrerlo per tutti a piedi, scoprendo anche sedimentazioni geologiche risalenti al Cretaceo.
Lungo il sentiero, sul lato opposto della valle, è possibile ammirare la Torre di Collegiacone, dove il marito di Santa Rita faceva la guardia, luogo della sua morte per omicidio.
Il sentiero si conclude alla Roccia di Santa Rita, luogo per lei caro, in cui soleva pregare con grande intensità.
Lo Scoglio Sacro di Santa Rita (XIV secolo), è una roccia dove la Santa pregava intensamente, tanto da lasciare i segni delle proprie ginocchia e dei gomiti.
Lo scoglio si trova a circa 120 metri d’altezza rispetto alla base della valle, sulla sommità di uno sperone roccioso.
Nel 1919 la roccia fu inglobata in una piccola cappella, colpita poi da un terremoto e ricostruita nel 1979.
L’apice dello scoglio è raggiungibile attraverso una scalinata illuminata in maniera pittoresca di notte e scandita dalle tappe della Via Crucis.
Nel 1939 il Vescovo di Norcia Monsignor Settimio Peroni fondò l’Opera di Santa Rita per promuovere il culto della Santa che, dopo la guerra, stava diffondendosi sempre più.
Inoltre le opere di carità in suo esempio furono tradotte nell’istituzione di un orfanotrofio (oggi Centro educativo) per ragazzi meno abbienti o con situazioni difficili in famiglia.
L’Opera di Santa Rita a Roccaporena dal 1947 ha assistito, educato e formato oltre 1500 ragazzi. Inoltre fu costruito anche un centro convegni con un auditorium dove poter studiare e riflettere sulla vita della Santa, punto di riferimento di migliaia di fedeli per la sua umile vita, esempio di carità cristiana.