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Madre Speranza e Collevalenza, una storia d'amore

Di Antonio Di Tommaso
Aggiornato il: Agosto 7 2024
7 minuti
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Indice

Quando parliamo di Madre Speranza a Collevalenza, parliamo della vita di una religiosa e grande donna di fede. Sin da ragazzina, infatti, fece sua una missione: diffondere l’Amore di Cristo per tutti noi. Nel raccontare la sua storia, non si può fare a meno di notare come il suo pensiero fosse sempre rivolto al prossimo. Vivendo anni duri, come quelli della Seconda Guerra Mondiale, il suo bisogno di fare del bene era sempre crescente.

Una vita costellata di avvenimenti, che la resero sempre più forte e ammirata da tutti i fedeli che ebbero la fortuna  di conoscerla. Vi sono lettere di sue consorelle, in cui si parla delle sue stimmate, ma la sua beatificazione è legata ad un miracolo che coinvolse un bambino, in tempi recenti. Conoscere la storia di questa santa donna sarà utile per intraprendere un pellegrinaggio a Collevalenza più consapevole e spirituale.

In questo articolo, parleremo di Madre Speranza a Collevalenza, della sua storia prima di arrivare lì e dei passi che la condussero alla beatificazione.

Madre Speranza prima di Collevalenza

María Josefa Alhama Valera, questo il vero nome di Madre Speranza di Gesù, nasce il 30 settembre 1893 a Santomera, nella Murcia, da una famiglia molto povera. Primogenita di ben nove figli, la giovane Maria dimostra sin da piccola attitudine allo studio e intelligenza. Per coltivare i suoi talenti viene affidata alle cure del parroco locale e delle sorelle con cui vive. All’età di 7 anni, Maria coglie l’opportunità di crescere nel Signore, senza che le potesse mancare nulla.

Nella casa del parroco impara a leggere, scrivere e a svolgere i lavori di casa. Il suo amore per Gesù è ben rappresentato da un episodio che già all’età di 8 anni le accadde. Seppur la sua comunione sarà celebrata 4 anni dopo, la piccola Maria, durante una messa celebrata da un parroco che non la conosceva, si mette in coda prendendo l’ostia. Un gesto molto forte per una bimba che sentiva già fortissimo il legame con Cristo.

All’età di dodici anni, la giovanissima Maria riceve la visita di Santa Teresa del Bambin Gesù, una religiosa morta anni prima che gli appare dicendole: “... sono venuta a dirti da parte del Buon Dio che tu dovrai cominciare dove io ho terminato”. E mi parlò della devozione all’Amore Misericordioso che avrei dovuto diffondere per il mondo, spiegandomi anche che Dio non vuole essere visto come un giudice tremendo, ma bensì come  un padre buono.”

Un episodio significativo che segna tutta la vita di Madre Speranza. Nel 1914, Maria lascia le sue care istitutrici e decise di intraprendere la strada della fede e della vocazione.

La vocazione di Madre Speranza

All’età di 21 anni, infatti, entra nella Congregazione delle Figlie del Calvario, dimostrando una grande volontà d’animo e grande fervore religioso. Vivendo in estrema umiltà e in semi clausura, fino al giorno in cui divenne suora, il 15 agosto 1916. La scelta del suo nome religioso, Madre Speranza di Gesù, era riferito alla missione affidatale da Santa Teresa.

Nel 1921, si unisce alle suore clarettiane, prendendo anche i voti di quell’ordine, manifestando sempre grande volontà nel servire Cristo e i suoi fedeli. Sono anni in cui viene provata sia nel corpo, che nello spirito.

Nel 1925, è colpita da una brutta ulcera allo stomaco che le provoca un’emorragia interna. Arrivò ad avere un debolissimo battito, ma appena riceve la comunione si riprende incredibilmente.Nel 1926, per maldicenze ed invidie, è trasferita da Madrid ad Almeria. La religiosa era considerata, da molti, una visionaria, ma la fermezza e la sua fede non vennero mai meno, nemmeno nei confronti dei suoi detrattori.

La fondazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso

Nel 1930, fonda a Madrid la sua congregazione: le Ancelle dell’Amore Misericordioso. Un movimento religioso che prende rapidamente piede in altre nazioni come Germania, Italia e anche America Latina. L’istituzione si fondava, principalmente, sull’educazione della gioventù e sull’assistenza ai malati. Era uno dei gesti più importanti di Madre Speranza, la quale aveva sempre in mente di mettere l’amore per Gesù al primo posto, diffondendolo tramite opere di bene.

Collegi per orfani, case per malati ed anziani cominciano a sorgere, specialmente con l’aiuto di donazioni private. La Chiesa non aveva ancora riconosciuto le Ancelle come ordine religioso, ciò nonostante la loro attività e il loro numero era in crescita.

La guerra civile in Spagna e Madre Speranza

Nel 1936 scoppia la guerra civile spagnola e le sue Ancelle sono in prima fila nell’aiutare il prossimo.  In quegli anni terribili, la Madre fa il suo primo viaggio a Roma, per aiutare le comunità bisognose nella periferia capitolina. Sono anni intensi in cui tra grandi traguardi, Madre Speranza subisce un brutto colpo: la sua adorata Pilar, amica di sempre, muore.

Intanto scoppia la Seconda Guerra Mondiale, con i suoi drammi e le sue brutture. Anni difficili, un cui Madre Speranza è sempre in prima linea per aiutare chi ha bisogno. Nel dopoguerra continua la diffusione della sua congregazione, molte sedi delle Ancelle sorgono a Roma, Todi, Genova, Rieti, Perugia.

Nel febbraio del 1951, fonda la congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, una congregazione sacerdotale che si dedica alla carità per il prossimo. Nell’agosto del 1951 si reca con alcuni confratelli e delle suore a Collevalenza.

Madre Speranza per Collevalenza

Mentre Madre Speranza a Collevalenza, le sue congregazioni in Europa si diffondono. Nascono sedi in Germania e a Bilbao, oltre che in molti centri italiani, promuovendo il concetto di Famiglia dell’Amore Misericordioso.

Madre Speranza a Collevalenza rappresenta il punto di arrivo della sua missione come ammette lei stessa.
 “Io, amati figli e figlie, debbo dirvi che vivo giorni di vera gioia e emozione… per il compito che vengo a svolgendo in questi mesi nella casa di nostro Signore, facendo la portinaia a coloro che soffrono e vengono a bussare a questo nido d’amore, perché Lui come buon Padre, li perdoni, dimentichi le loro follie e li aiuti in questi momenti di dolore… Sono qui, figli miei, ore e ore, giorni e giorni, ricevendo poveri, ricchi, anziani e giovani, tutti carichi di grandi miserie: morali, spirituali, corporali e materiali.

Alla fine del giorno vado a presentare al Buon Gesù, piena di fede, fiducia e amore, le miserie di ognuno, con l’assoluta certezza di non stancarlo mai, perché so bene che Lui, da vero Padre,mi attende ansiosamente affinché interceda per tutti quelli che sperano da lui il perdono,la salute, la pace e ciò di cui hanno bisogno per vivere, e affinché gli dica in nome di tutti loro, non una ma mille volte:”Padre perdonali,dimentica tutto, sono anime deboli che nell’infanzia non hanno ricevuto il solido alimento della fede, e oggi, attaccate al pesante fango della natura e sballottate dal forte vento della corruzione, precipitano in fondo al mare senza forze per navigare. Ed Egli, che tutto è Amore e Misericordia, non mi lascia delusa e così vedo con gioia confortate tutte quelle anime che si affidano all’Amore Misericordioso”. (El pan 20, 19/12/1959)

Parole preziose che ribadiscono, una volta di più, come Madre Speranza abbia dedicato tutta la sua vita al Signore. La sua intercessione è sempre stata preziosa per molti.

La costruzione del Santuario

Prima di queste parole, già nel 1953, parte la costruzione del Santuario dell’Amore Misericordioso, un segno necessario per la comunità e per i fedeli che seguivano da sempre Madre Speranza.

L’intero polo religioso, che comprende il Santuario e il piazzale, si trova poco fuori dal centro di Collevalenza, nella zona nord-ovest.

Il progetto è affidato al visionario architetto Julio Lafuente, che inizia i lavori nel 1953, per finirli intorno al 1974. Questa bellissima Casa Del Signore appare subito monumentale e moderna, cercando di mantenere la semplicità promossa da Madre Speranza.

Il Santuario è diviso in tre parti, divise tra loro: la Cappella del Crocifisso, la Basilica superiore e la Cripta che, dal 1983, ospita le sue spoglie di Madre Speranza. I lavori del campanile, che ricorda nella forma una chiave che punta verso l’alto, e del piazzale furono ultimati solo nel 1974. Annessa vi è, anche, la Casa Del Pellegrino, un grande alloggio  per i fedeli in visita. Papa Giovanni Paolo II, in occasione di una sua visita nel novembre 1981, elevò a il Santuario a basilica minore.

La scoperta del pozzo

Un ruolo determinante, Madre Speranza, doveva ancora averlo. Nel corso di un’apparizione, nel 1960, Gesù indica il luogo in cui scavare per trovare un pozzo.
La zona indicata era in prossimità della collina, il terreno non prometteva nulla di buono.

Dopo molti tentativi e svariate settimane, si riesce a trovare una falda acquifera a 120 metri di profondità. Quell’acqua rappresenta la vita e la purificazione per tanti.
Vengono costruite fontane e piscine, simili a quelle di Lourdes, Collevalenza diventa la “piccola Lourdes”.

Le proprietà di quell’acqua non sono mai state, ufficialmente, riconosciute dalla Chiesa, ma si racconta di tanti pellegrinaggi di fedeli che hanno avuto dei grossi benefici in termini di guarigioni.

L’ultimo periodo

Pur non essendo sempre ben vista dagli ecclesiastici del Vaticano, a causa delle sue iniziative sempre solerti e coraggiose, negli ultimi anni della sua vita, Madre Speranza si avvicina alla Chiesa.

La sua vita, costellata da avvenimenti mistici e grandi afflizioni fisiche e morali, è stata straordinaria, ma solo dopo la sua morte, nel 1983, fu apprezzata la sua grande opera di testimonianza. Tuttavia, non fu abbastanza per essere venerata come beata.

Il miracolo e la beatificazione

Un episodio decisivo, in tal senso, avviene molti anni dopo la sua morte, nel 1998.
Un neonato, Francesco Maria, nasce a Monza il 2 luglio. Il piccolo, sin dai primi giorni di vita, sviluppa una intolleranza a latte e altri cibi che possono essere somministrati a bambini di poche settimane.

Il padre è un medico e, grazie alle sue conoscenze, riesce a farlo sottoporre a vari esami clinici e ricoveri per capire le cause di questa sua impossibilità ad alimentarsi.
La situazione si aggrava man mano che passa il tempo, nessuno a livello clinico riesce a dare speranze di vita al piccolo, oltre il primo anno di vita.

Durante quei concitati giorni, distrattamente, la mamma del piccolo Francesco, sente parlare di Collevalenza in TV. Nello specifico, delle proprietà taumaturgiche delle acque di Collevalenza, di Madre Speranza e dell’Amore Misericordioso.

Da quel momento, il barlume della speranza e della fede si accende nei cuori dei genitori del piccolo Francesco. Grazie ad un parente sacerdote, riescono a far avere dell’acqua da quella fonte miracolosa e le fervide e toccanti preghiere di questo zio sacerdote. Appena il piccolo riesce a bere quell’acqua migliora, comincia a mangiare di tutto, senza nessun problema.

Conclusioni

Un episodio straordinario che contribuisce alla beatificazione di Madre Speranza.
La sua vita e le sue opere sono tutte documentate, ancora oggi, nella sua casa a Collevalenza, la città che ha scelto come sede del suo ministero.

Vieni pellegrinaggio a Collevalenza per conoscere i dettagli della sua vita e beneficiare dell’incredibile forza interiore che questa santa donna ebbe. Un viaggio in sicurezza, con guide spirituali pronte a farti cogliere il significato di questa importante storia di fede.

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