Il Santuario di Padre Pio è un complesso religioso che comprende il convento dei frati cappuccini, la piccola e antica chiesa annessa, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, voluta fortemente dal frate sannita negli anni 50 e, poco distante, il nuovo Santuario di San Pio da Pietrelcina, eretto a metà anni 2000.
Vediamo la storia e la struttura di questi luoghi santi che accolgono, ogni anno, migliaia di fedeli in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Dal convento e la chiesa antica, passando per la Chiesa nuova di Santa Maria delle Grazie, fino al Santuario più recente, che ospita le spoglie del frate sannita, confessore e direttore di anime.
La presenza dei Frati Minori Cappuccini a San Giovanni Rotondo ha radici molto antiche. Intorno al 1540, un benefattore decise di donare un pezzo di terra al nascente ordine sacerdotale. Da lì vi fu la costruzione del convento e della chiesa –oggi chiamata Chiesa Antica- che fu la prima vera “casa spirituale” di Padre Pio.
Il convento dei Cappuccini a San Giovanni Rotondo, intitolato a Santa Maria delle Grazie, risale, come detto, al 1540, subendo varie modificazioni strutturali nel corso del tempo. Nell’estate del 1916 accolse Padre Pio, che, da subito, ne fece la sua casa, fisica e spirituale, vivendovi fino alla fine dei suoi giorni. Ancora oggi sono rimaste invariati i luoghi in cu il frate, divenuto santo, viveva: la sua stanza, l’ultima in cui visse dal 1943 sino al giorno della morte, il coro della Chiesa Antica, luogo dove Padre Pio ricevette il dono delle stimmate. E’ presente anche la cripta che ha ospitato le spoglie del santo prima del trasferimento nel santuario, di recente costruzione, a lui dedicato.
La Chiesa Antica, annessa al convento stesso, è il luogo dove Padre Pio passava molto tempo per la sua missione di padre confessore. La chiesa presenta una pianta rettangolare, sulla facciata vi è un piccolo rosone ed ha un solo campanile centrale. A navata unica, con quattro cappelle laterali dedicate ai santi, sull’altare maggiore vi è un affresco della Madonna col Bambino.
Sin dai primi anni a San Giovanni Rotondo, Padre Pio cominciò a far parlare di sé, principalmente per le stimmate, che nel settembre del 1918, da invisibili divennero visibili, tanto che fu costretto a coprirle con dei guanti che lasciavano scoperte solo le dita. Iniziarono, in quegli anni, anche a circolare voci sui miracoli di Padre Pio, avvenimenti, guarigioni prodigiose e profezie, che non avevano nessuna spiegazione scientifica o razionale. La voce fu sempre più crescente sulla sua figura, con articoli di giornale e un passaparola che, in pochi anni, fece assediare il convento e la piccola chiesa antica. Non vi era più la possibilità di ospitare, né officiare le funzioni liturgiche per la limitatezza della sua capienza, tanto che, molto spesso, il frate sannita decideva di fare messa all’aperto. Per tali ragioni, a metà anni cinquanta, Padre Pio spinse per la costruzione di una nuova chiesa.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a San Giovanni Rotondo, sorge a pochi metri dal complesso conventuale, formando di fatto un unico e grande polo religioso. In tre anni esatti- dal 1956 al 1959- la Chiesa fu costruita, inaugurata e consacrata. Presenta una pianta rettangolare e, contrariamente alla Chiesa antica, essa è contraddistinta da tre navate e da un finestrone centrale. Su ambo i lati vi sono delle finestre, alte e sottili, e sulla destra la sagrestia da cui si accede al campanile. Le navate laterali presentano due mosaici raffiguranti Giovanni Paolo II e la Beata Madre Teresa di Calcutta, con annesse reliquie. L’altare principale, alle cui spalle sorge il mosaico della Madonna Delle Grazie col Bambino ed è raffigurata anche l’ascensione di San Pio, è in marmo rosso. La mensa eucaristica, che Padre Pio utilizzò per l’ultima funzione liturgica il 22 settembre 1968, giorno prima della sua morte, è incastonata sotto il tabernacolo, poiché sostituita nel 2008.
Dopo la morte di Padre Pio (23 settembre 1968), ancor prima della sua nomina a beato, da parte della Chiesa, avvenuta nel 1999 dopo decenni di testimonianze e indagini interne su fatti sovrannaturali e guarigioni miracolose, si era pensato ad un luogo nuovo che potesse celebrare la grandezza del frate del Gargano, che tanto amore dei fedeli, quanto scetticismo nel clero, aveva raccolto in quei decenni, come aveva predetto in una delle celebri frasi di Padre Pio: “Farò più chiasso da morto che da vivo…”. Fu così che, nel 1994, l’Ordine minore dei frati cappuccini, finanziandolo quasi interamente con le offerte dei fedeli, commissiona il progetto del nuovo santuario.
Il Santuario di San Pio da Pietrelcina sorge a pochi metri dal Santuario conventuale di Santa Maria delle Grazie. Realizzato tra il 1994 e il 2004, frutto del progetto del genio di Renzo Piano, è un’opera moderna e all’avanguardia per linee e materiali impiegati nella costruzione.
Per quanto interessante architettonicamente, il Santuario ha, però, attirato molte critiche, soprattutto poiché, nonostante sia stato commissionato dall’ordine dei frati minori cappuccini della provincia di Foggia, secondo alcuni non rispecchia i valori perpetrati dallo stesso ordine sacerdotale.
Tuttavia, si necessitava di una struttura, moderna ed ampia per accogliere i flussi di pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, che raggiungevano, ormai, numeri altissimi di fedeli visitatori. Il 1° luglio 2004 fu consacrata davanti a circa quarantamila persone, da monsignor D’Ambrosio, col nome di Santuario di San Pio da Pietrelcina. Attualmente, coi suoi 6000 metri quadri e la capienza di oltre 7000 persone, è una delle chiese più grandi d’Italia.
Il Santuario di Padre Pio, come detto, è costruito in stile contemporaneo e si discosta, non poco, dai canoni classici di chiesa. Non presenta i canoni strutturali delle chiese classiche e ricorda, nelle forme, una conchiglia.
Lo spazio esterno è caratterizzato da un ampio e scenografico sagrato, a forma triangolare, intitolato a Giovanni Paolo II, pavimentato in pietra di Apricena, volutamente in pendenza per condurre, quasi accompagnandoli, i fedeli all’interno della struttura tramite un’enorme vetrata.
L’enorme superficie del sagrato, circa 8000 metri quadri, è caratterizzata dalla croce in pietra e dal particolare campanile orizzontale a sud, oltre che da otto aquilotti, sempre in pietra, a nord invece ci sono 24 ulivi secolari, a rappresentare i 12 apostoli e i 12 profeti maggiori. A est, invece, il sagrato si apre per raggiungere il convento e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Il caratteristico colore verde-rame della copertura, realizzata in rame pre-ossidato, non si può fare a meno di notare avvicinandosi all'ingresso. Le travi, che la sostengono, sono in legno lamellare e sono sostenuti da archi interni tramite staffe in acciaio.
Sfruttando il monte di San Giovanni Rotondo su cui sorge il santuario è stato possibile realizzare una chiesa superiore e una chiesa inferiore, ricalcando le orme della basilica di San Francesco D’Assisi. La chiesa superiore è formata da tre ambienti: la sala liturgica, la cappella dell’eucaristia e la sagrestia.
La prima, la sala liturgica, è divisa in tre grandi navate, ed anche qui è usata la pietra di Apricena, a continuazione della pavimentazione del sagrato esterno. L’altare è centrale e rialzato, pertanto, la disposizione delle sedute, rispetto all’altare, ricorda quello a mezzaluna, tipico dei teatri classici (teatro greco). Molto funzionale e suggestivo il taglio delle aperture superiori per l’ingresso della luce naturale: vi è una costante penombra che favorisce il raccoglimento in preghiera a Padre Pio dei fedeli, mentre l’altare risulta naturalmente illuminato, ponendosi come fulcro dell’adorazione.
Adiacente alla sala liturgica vi è la cappella del Santissimo Sacramento. Anch'essa molto caratteristica, con il tabernacolo formato da un masso in pietra lavica da circa 40 quintali.
Di dimensioni ridotte rispetto alla chiesa superiore, a cui è collegata da una scala elicoidale e un ascensore, presenta diversi ambienti. La cripta, che ospita le spoglie di San Pio da Pietrelcina, ha una forma semicircolare ed adornata di lamelle d’oro. Tre sale conferenze, sale accoglienza per i pellegrini e servizi relativi, circa 30 confessionali. Anche qui la pietra di Apricena costituisce il materiale scelto per la pavimentazione.
Subito dopo l’edificazione del nuovo Santuario di Padre Pio, l’opera e il suo fautore, Renzo Piano furono al centro di numerose critiche, poiché la maggior parte di fedeli e critici non capivano l’abbandono dei canoni classici per una costruzione liturgica, ma, soprattutto, l’utilizzo di decorazioni e materiali dall'alto costo contrastavano con la vita umile e semplice di San Pio.
D’altra parte, la ricerca di una struttura ampia e ospitale per i pellegrini a San Giovanni Rotondo era da coniugare con il rispetto di valori quali umiltà e semplicità, da sempre, perpetrati dall'ordine sacerdotale dei frati minori cappuccini.
L’assenza di una facciata imponente, come sostengono i difensori di Piano e dell’opera, senza un campanile maestoso e la scelta, invece, di un ingresso che accoglie, abbraccia i fedeli, lo stesso Renzo Piano, sottolineando questa caratteristica della sua opera, la definì “casa aperta”, volendo allontanare le critiche sulla costosa ricerca di sfarzo e modernità.
Se la scelta di materiali quali la pietra di Apricena e il legno vanno, anch'essi, interpretati come ricerca di semplicità e territorialità, alcune decorazioni e rivestimenti della cripta, che ospita l’urna contenente le spoglie del frate, sono in oro- lasciano molto perplessi coloro che conoscono bene la vita del santo frate, il quale avrebbe voluto che molti di quei fondi fossero usati per fare la carità agli infermi e ai meno fortunati.
In riferimento proprio alla cripta della chiesa inferiore del Santuario di Padre Pio, vi è un episodio del 2018 in cui Papa Francesco, in visita a San Giovanni Rotondo, ha potuto venerare l’urna di cristallo che custodisce le spoglie di Padre Pio nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, anziché nella tomba del Santo. Molti sostengono che il motivo è da ricercare nello sfarzo della cripta stessa: le decorazioni in oro di quell'ambiente sarebbero stati un elemento poco in linea con Papa Francesco e Padre Pio, pertanto, strategicamente, si è voluto evitare che se ne parlasse.
Oltre alle critiche sugli sprechi delle decorazioni, alcuni articoli critici sostengono che vi siano nell'opera diversi riferimenti massonici e poco cristiani in tanti elementi del Santuario di Padre Pio. In particolare:
La santità e la misericordia di Padre Pio e il suo modo di accogliere i pellegrini sono ancora presenti nei suoi luoghi: nelle chiese che ha vissuto, in cui ha celebrato, nella sua stanza e anche nel santuario a lui dedicato. Le sue opere terrene lo hanno fatto amare da migliaia di fedeli e ancora oggi, da santo tra i santi, spinge alla preghiera e alla penitenza, come pochi.
Coloro che avranno la fortuna e la volontà di andare a visitare il Santuario di Padre Pio, potranno sentire sulla loro pelle, la magnificenza di questo personaggio santo che tanto ha fatto e continua a fare per milioni di fedeli nel mondo.