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Pellegrinaggi di Fede - Dove si tocca il cielo con un dito

Il Monte Sinai: storia, spiritualità e luoghi da visitare

Di Antonio Di Tommaso
Aggiornato il: Agosto 7 2024
7 minuti
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Indice

Monte Sinai, tra i luoghi biblici più visitati in cui riscoprire la propria spiritualità nella luce di un tramonto che illumina il cuore di crede.

Conosciuto anche come Monte Oreb, Horeb, Musa, Gebel Musa o Jabal Musa, che significa “Montagna di Mosè”, il Monte Sinai unisce la suggestione di un luogo naturale con la potenza degli eventi narrati nella Bibbia.

In questo articolo capiremo meglio la storia del Monte Sinai, il cui sito comprende il Monastero di Santa Caterina, il Roveto ardente, l’Altopiano di Elia e la Piana di Ar-Raaha, dove si trova, come raggiungerlo e cosa fare nei dintorni, così come l’importanza del Monte Sinai per chi crede in Dio e nella vita terrena di Suo Figlio Gesù Cristo.

Andare almeno una volta nella propria vita in Terra Santa è l’obiettivo di tutti i fedeli cristiani, e farlo con un’organizzazione decennale e guide spirituali a disposizione durante tutto il viaggio fa la differenza.

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Dove si trova il Monte Sinai e come raggiungerlo

Il Monte Sinai, sacro ai cristiani agli ebrei ed ai musulmani, è ubicato nella parte meridionale della penisola del Sinai e con i suoi 2285 metri di altezza, dopo il Monte Caterina, è la seconda montagna più alta d'Egitto.

Così come per il Lago di Tiberiade, il Mar Morto e il Monte Tabor, anche il Monte Sinai spinge migliaia di credenti e pellegrini a scalare la sua vetta alla ricerca dei panorami e dei segni che rinnovino la propria fede.

Dai testi del Vecchio Testamento della Bibbia e del Corano l’importanza del Monte Sinai ha raggiunto il mondo intero: qui Mosè ricevette da Dio le tavole con i Dieci Comandamenti, per questo motivo e per la presenza della Grotta che lo accolse, viene chiamato anche Monte di Mosè.

La cima del monte troneggia sul Monastero di Santa Caterina, con le sue alte mura di cinta, e si può raggiungere attraverso due percorsi: il primo, detto Siket El Bashait è meno ripido ma più lungo e si può percorrere a piedi (in circa 2 ore e mezza) o sul cammello guidati dai beduini locali.

Il secondo sentiero chiamato Siket Sayidna Musa è più breve ma anche più ripido e comincia da dietro il Monastero di Santa Caterina e con i suoi quasi 4 mila gradini scavati nella pietra da un monaco penitente permette di compiere i cosiddetti “passi o gradini della penitenza” in circa 2 ore.

In molti decidono di intraprendere di sera la salita al Monte Sinai per passare la notte in cima e aspettare l’alba con uno splendido panorama sui golfi di Suez e Aqaba e i monti arabi e africani.

Raggiunta la cima si trovano la cappella della Santa Trinità, la cui costruzione sulle rovine di una chiesa del IV secolo risale al 1934 e una moschea del XII secolo.

Il Monte Sinai, con i suoi ritrovamenti, monumenti e oasi naturali è uno dei luoghi più suggestivi della storia cristiana e non. Incastonato in una piana tra rocce granitiche, il paesaggio che si staglia dalla sua cima è davvero mozzafiato e spinge ogni anno migliaia di pellegrini a scalarne le pendici.

La Storia del Monte Sinai e i riferimenti biblici

“E la gloria del Signore dimorò sul monte Sinai, e la nuvola lo coprì per sei giorni; e il settimo giorno Dio chiamò Mosè dal mezzo della nuvola. E l'apparizione della gloria del Signore era come il fuoco divorante sulla cima del monte agli occhi dei figli d'Israele. E Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; e Mosè fu nel monte quaranta giorni e quaranta notti”.

Il Monte Sinai rappresenta un luogo di grande richiamo per la suggestione che gli eventi biblici accaduti nella sua area di interesse.

La sacralità di un luogo naturale che il tempo non ha cambiato emoziona e stupisce i fedeli che da ogni parte del mondo decidono di venire qui in pellegrinaggio.

A distanza di molti, gli eventi che videro protagonista Mosè nei suoi colloqui con Dio sono ancora oggi ricordati e ricercati per rinnovare la propria fede in Dio.

L’importanza del Monte Sinai per le diverse religioni

Il Monte Sinai, più di ogni altro luogo sacro citato nella Bibbia, unisce in sé la simbologia dell’avvicinamento di Dio e dell’uomo attraverso la sua altura oltre alla solidità della sua roccia, spazio ideale per dare forza all’uomo attraverso la fede.

“Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì” (cfr. Es 19,20).

Sul Monte Sinai avviene l’Alleanza tra Dio e il popolo amato ed eletto di Israele, è dunque un luogo di rivelazione. Qui gli uomini capiscono l’entità di Dio, un Dio che trascende, al di là del tempo e dello spazio e delle nostre fragilità terrene.

“[Signore], sul monte Sinai tu sei sceso, e hai parlato con loro (con i padri) dal cielo, hai dato loro giusti decreti, leggi di verità, statuti e comandi buoni” (Ne 9,13).

Monte Sinai: cosa fare e cosa vedere

Presso il Monte Sinai è possibile vedere luoghi dalla bellezza suggestiva con panorami unici e fare esperienze da cui il corpo e lo spirito ne escono rafforzati nella fede in Dio.

Scalata e alba dal monte Sinai

Una delle esperienze più belle da fare una volta nella vita è vedere l’alba sul Monte Sinai: arrivare in cima quando la vallata è ancora buia e attendere con i primi chiarori che le rocce intorno comincino a colorarsi fino a quando la luce le colpisce e tutto il paesaggio diventa una preghiera senza parole.

La potenza della bellezza data anche dall’assoluto e quasi sacrale silenzio di questi luoghi e di chi viene a scoprirne i misteri, lasciano nel cuore una rinnovata speranza e gioia nella fede.

Si aspetta l’alba presso una piana circondata da pietre di granito detta “Anfiteatro dei 70 Saggi di Israele" perché qui, storicamente,i 70 saggi che accompagnarono Mosè si fermarono mentre quest’ultimo compì l’ascesa al monte in quanto “Solo il profeta potè presentarsi al cospetto di Dio” (cfr. Esodo 24, 1-11).

Monastero di Santa Caterina

Ai piedi del Monte Sinai si erge all’interno dell’imponente cinta muraria il Monastero di Santa Caterina dove vivono i monaci facenti parte della più piccola diocesi al mondo.

Come conferma questo articolo, si tratta del più antico convento cristiano ancora esistente in quanto nei secoli nessuno, da Maometto ai Sultani turchi, ai Califfi musulmani fino a Napoleone, ebbe il coraggio di distruggerlo.

Il suo fascino infatti è rimasto intatto, fu fatto erigere nel 527 dall’imperatore Giustiniano proprio dove Dio si manifestò a Mosè ed entrò nel rovo ardente di rubus sanctus ancora esistente.

Il Monastero viene visitato ogni giorno da moltissimi turisti e fedeli, trovandosi a poche ore dalla nota località turistica Sharm El Sheikh. Nonostante questa vicinanza il Presidente egiziano Abdel Fattah vorrebbe costruire un aeroporto più vicino per aumentare l’accessibilità dell’area ai turisti, ma la cosa potrebbe snaturare questi luoghi, non raggiungibili al turismo di massa.

  • Reliquie religiose e testi sacri: il monastero di Santa Caterina custodisce una ricca raccolta di codici, icone antiche e manoscritti in varie lingue come il copto, il greco, l’arabo e l’armeno, una biblioteca seconda solo a quella Vaticana. A questi testi sacri si uniscono reliquie, mosaici e icone antiche come quella del Cristo Pantocratore detta Pantokrator del Sinai che risale al VII secolo raffigurante il ritratto emblematico del Cristo.
  • Cappella del Roveto Ardente: la cappella del Roveto ardente, fatta erigere nel 329 d.C. da Sant’Elena, fu fondata proprio accanto al Roveto rigoglioso in cui Dio apparve a Mosè. Ne parla nel suo diario del IV secolo d.C. la pellegrina Egeria: “Proseguendo nel cammino, arrivammo ad un luogo dove i monti, attraverso i quali stavamo andando, si aprivano e formavano una valle immensa che si estendeva a perdita d’occhio, tutta pianeggiante e molto bella, e oltre la valle appariva la santa montagna di Dio: il Sinai». «[…]avendo terminato la discesa dalla montagna di Dio, verso l’ora decima giungemmo al roveto. È questo il roveto […] dal quale il Signore parlò a Mosè nel fuogo: esso si trova nel luogo dove sono parecchi eremi e una chiesa, a capo della valle”.
  • Luogo sacro per le tre maggiori religioni monoteiste: proprio intorno al Roveto Ardente e alla Cappella fu costruito il Monastero di Santa Caterina e si dice che le reliquie di Santa Caterina d’Alessandria furono portate qui dagli angeli. Luogo sacro per ebrei e cristiani, lo è anche per i musulmani in quanto Maometto trovò qui rifugio dai suoi nemici e per questo scrisse la Carta dei privilegi nel 623 in cui dichiarava che il monastero godeva di uno status speciale di protezione. Proprio per questo nel 2017 i jihadisti dell’Isis furono fermati dai militari nel loro intento di assaltare il monastero. Patrimonio religioso sacro alle tre principali religioni monoteiste, è un esempio unico di architettura che racchiude religione, arte e storia in un isolamento che forse fu la sua fortuna nei secoli.

Abu Zenima

Abu Zenima è una riserva che si trova nella zona del Sinai, molto famosa fin dai tempi dei faraoni per le sue cave di turchese. Il turchese, una pietra verde-azzurra, veniva molto sfruttata in Egitto come cammeo oppure attraverso un processo di polverizzazione per estrarre il pigmento che poi veniva usato per decorare le statue, gli oggetti e i gioielli.

Canyon Colorato

Un altro luogo suggestivo dell’area del Sinai è il Canyon colorato, così detto in quanto le sue rocce arenarie possiedono una varietà di colori incredibile che spazia dal rosso al viola al magenta fino al giallo oro.

Tali colori dipendono dall’ossido di manganese e ferroso che compone le rocce e che nel corso del tempo ha dato queste sfumature uniche al luogo. Il silenzio che, come per il Monte Sinai, contraddistingue quest’area, crea un’atmosfera di tranquillità che insieme al colore delle rocce assicura un’esperienza davvero unica e irripetibile.

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