Cammino d’Inverno, un itinerario poco battuto ma ricco di storia e paesaggi unici quanto e forse più di altri, rappresenta un’alternativa al cammino più conosciuto e transitato nei mesi invernali e non solo.
Intraprendere un pellegrinaggio per raggiungere le spoglie mortali dell’Apostolo Giacomo il Maggiore è sempre una scelta di grande forza interiore che si riflette nelle prove fisiche che il cammino pone innanzi.
Che il cammino duri 10 o 30 giorni non importa, ciò che importa è il viaggio per arrivare alla città Santa di Santiago de Compostela dove, ad accogliere le migliaia di pellegrini che ogni anno decidono di mettersi in cammino, c’è la Cattedrale, all'interno della quale riposano le spoglie del Santo, con la sua facciata inconfondibile e monumentale che con lo sguardo si cerca già chilometri prima di giungere alla meta.
Arrivare alla meta è un’emozione indescrivibile, e se vorrai intraprendere con noi il cammino di Santiago potrai dedicarti solo alle emozioni e alle risposte che il cammino ti fornirà.
Con la nostra esperienza decennale in Pellegrinaggi di Fede ci occuperemo del lato materiale del viaggio permettendoti di non preoccuparti di nulla se non dell’esperienza in sé e dell’accrescimento spirituale.
Conosciamo meglio le peculiarità del Cammino d’Inverno, dalle tappe al tipo di percorso, fino alle sue bellezze e alla sua storia che ha lo ha fatto conoscere e percorrere da migliaia di pellegrini in tutto il mondo e in ogni stagione e che ci porta a parlarne in questo articolo.
Il Cammino d’Inverno, un nome che definisce solo in parte la sua nascita e che per anni lo ha ingiustamente lasciato in disparte rispetto ad altri itinerari più battuti.
Nonostante la sua storicità il Cammino d’Inverno è stato reso ufficiale solo nel 2016 e infatti, da qualche anno, comincia ad essere più battuto anche per lo splendido patrimonio culturale e paesaggistico che lo contraddistingue di cui parleremo in questo articolo.
Il Cammino d’Inverno, o Camino de Invierno in spagnolo, è un cammino storico come si evince dalle documentazioni che furono rinvenute nel Vescovado di Astorga, città anch’essa storica per la Spagna.
I primi pellegrini che nel medioevo transitavano su questa antica via lo scelsero come alternativa alla via principale che passava dalle vette innevate di O Cebreiro.
Tale parte del Cammino Francese, in inverno appunto, rappresentava un difficile passaggio dovuto ai venti freddi e al ghiaccio sulla via.
Per questo il Cammino d’Inverno fu così chiamato, in quanto si preferiva passare per le valli attraverso antiche vie romane in cui le temperature erano meno rigide. Inoltre con questo cammino si evitavano anche le esondazioni dei fiumi nella Valle del Valcàrcel.
Tale itinerario servì anche come entrata, agli inizi del XIX secolo, alle truppe di occupazione di Napoleone e nel 1883 fu preso come punto di riferimento per la costruzione del primo tracciato ferroviario che collegava la Galizia al resto del paese.
Negli anni ha perso la sua valenza stagionale ed è consigliabile intraprenderlo soprattutto in primavera per i suoi paesaggi spettacolari, ma anche in estate per evitare l’affollamento del Cammino Francese.
Il Cammino d’Inverno parte dalla città templare e monumentale di Ponferrada, nella circoscrizione territoriale del Bierzo (per chi percorre il Cammino Francese si devia a sinistra anziché continuare al dritto).
Questo itinerario è lungo 271 km e segue le valli del fiume Sil, ricco d'acqua, nella zona di Valdeorras nella provincia di Orense e incrocia anche altri fiumi ovvero il fiume Boeza, il fiume Lor, il fiume Miño,il fiume Oza ed il fiume Arnego.
Sviluppandosi per la maggior parte su sentieri sterrati e asfaltati, il suo grado di difficoltà non è altissimo, anche se in un punto raggiunge l’altitudine di 1100 metri, presso la Sierra de Faro, fatica ripagata però dalla conseguente vista spettacolare di tutte le quattro province galiziane.
La tappa più difficile è la quinta, per il suo dislivello e perché è anche la più lunga con i suoi 35,4 km (la più breve invece è la terza tappa con 14,2 km).
Procede poi nel sud della provincia di Lugo, continuando nella circoscrizione territoriale del Deza (Pontevedra), fino ad arrivare a Compostela attraversando boschi, vigneti e frutteti e, con salite e discese, permette di visitare paesini e paesaggi rurali, laghi, chiese e castelli.
Il Cammino d’Inverno è l’unico cammino tra quelli che portano a Santiago de Compostela ad attraversare tutte e quattro le province della Galizia: A Coruña, Pontevedra (dove si incrocia con la Via de La Plata nel comune di Lalin), Ourense e Lugo, per poi congiungersi alla Via de La Plata nelle ultime tappe.
Lungo il Cammino d’Inverno ci si ritrova ad attraversare paesaggi di una bellezza quasi irreale, come Las Médulas, un’antica miniera d’oro scoperta in epoca romana, Patrimonio dell’Umanità.
Il suo paesaggio unico è caratterizzato da un susseguirsi di rocce dal colore caldo e da una lussureggiante vegetazione.
Altri siti dal grande valore naturalistico sono il Mirador de Pedrices e la Serra do Courel con la sua ricchissima vegetazione che si estende tra le montagne galiziane.
Dal punto di vista storico-religioso citiamo invece la struttura del Monastero di San Vicente do Pino, un monastero benedettino molto noto in tutto il paese, l’eremo di Los Remedios e, per concludere, l’edificio neoclassico di Nosa señora do Antiga, che custodisce al suo interno una galleria di arte sacra.
E ancora le Gole del Sil nella Ribeira Sacra, il fiume su cui si diramano le tappe del cammino e la regione di Deza di Pontevedra.
Tutto questo e molto ancora si può godere nelle 10 tappe del Cammino d’Inverno che vediamo adesso nel dettaglio:
Tappa 1: Ponferrada – Las Médulas - Km 27,2
Tappa 2: Las médulas – El Barco de Valdeorras - Km 26,4
Tappa 3: El Barco de Valdeorras – A Rúa de Valdeorras - Km 14,2
Tappa 4: A Rúa de Valdeorras – Quiroga - Km 26,3
Tappa 5: Quiroga – Monforte de Lemos - Km 35,4
Tappa 6: Monforte de Lemos – Chantada - Km 29,7
Tappa 7: Chantada – Rodeiro - Km 25,8
Tappa 8: Rodeiro – A Laxe - Km 27,2
Tappa 9: A Laxe – Outeiro - Km 34,1
Tappa 10: Outeiro – Santiago de Compostela - Km 16,7
Le tappe potrebbero essere anche 9, infatti alcuni preferiscono allungare la prima tappa e arrivare a Puente de Domingo Florez (arrivando così a 35 Km in un solo giorno) unendo poi la seconda e la terza tappa fino ad arrivare a Rua già al secondo giorno.
Il Cammino d’Inverno è uno degli itinerari meno frequentati, come il Cammino Primitivo o il Cammino Aragonese, breve come il Cammino Inglese ma ricco di sorprese a livello naturalistico e storico come il Cammino del Nord.
Ultimamente, come già accennato, è stato riscoperto seppur resta un cammino più solitario e meno turistico di quelli più battuti, come il Cammino Francese o il Cammino Portoghese.
Proprio per questo dunque, se si vuole avere un'esperienza più intima e a contatto con il paesaggio e la propria anima, è tra i cammini più adatti.
Chi sceglie di percorrere il Cammino d’Inverno, anche in altre stagioni, lo fa per assaporare le bellezze che regala il suo percorso o anche per arricchire la propria esperienza di pellegrino. In molti infatti, decidono di intraprendere molti dei cammini che portano a Santiago, arrivando sino a Finisterre, dove “Finisce la terra”, o almeno era così per i romani.
Inoltre si sceglie il Cammino d’Inverno perché servono molti meno giorni per percorrerlo rispetto agli itinerari più lunghi, questo influisce se non si riesce facilmente a prendere più di due settimane di ferie dal lavoro o per motivi familiari.
Chi sceglie il Cammino d’Inverno, inoltre, lo fa perché magari vuole iniziare l’esperienza dei cammini con un itinerario più breve ma comunque spettacolare.
Lo spirito ne esce sempre rinfrancato in quanto le prove del corpo, la solitudine in cammino e le risposte che lo stesso cammino sa darti sono ciò che ogni pellegrino ricerca prima di partire.
Come per tutti i cammini bisogna partire ben equipaggiati, con scorte d’acqua e ovviamente con la credenziale su cui apporre i timbri per poi ricevere, una volta giunti a Santiago, la Compostela.
Il Cammino d’Inverno, come già detto in precedenza, ha assunto ufficialità solo nel 2016 e quindi anche per questo la presenza di albergue è piuttosto esigua rispetto agli altri itinerari più battuti e conosciuti.
Si trovano comunque delle pensioni e vari hotel a basso costo, ma a livello organizzativo per i pellegrini non è paragonabile agli altri cammini.
Dal punto di vista gastronomico la Spagna sicuramente non delude mai, specie con lo stufato che si trova a Lalìn dove molti pellegrini decidono di fermarsi per provare le specialità culinarie.
In generale, essendo un cammino ancora giovane a livello di organizzazione, possono esserci delle problematiche per trovare posti aperti specie per consumare dei pasti, per questo è sempre bene equipaggiarsi con snack e panini tra una tappa e l’altra.
Per quanto riguarda i prezzi in Spagna sono sempre nella media , seppur in questo caso non si ha la presenza di molti albergue donativi o municipali e si debba ricorrere a quelli privati.
Considerando che il cammino consta di 10 tappe, con due pasti al giorno e colazione oltre al pernotto (senza considerare equipaggiamento e spese di viaggio per raggiungere la partenza e per tornare a casa) si può arrivare a spendere un massimo di 500 euro.
Come per ogni cammino ciò che importa alla fine è l’accrescimento spirituale che ne deriva, le risposte che da ai quesiti che ci hanno portato alla decisione di partire.
Per questo quindi a tutti i pellegrini che decidono di mettersi in viaggio per trovare 犀利士
le proprie risposte e per rinvigorire il proprio spirito attraverso le prove fisiche che il cammino mette dinanzi a tutti: “Buen Camino” e “Ultreya et Suseya”!