La Basilica di Santa Maria Maggiore è, tra le quattro basiliche papali di Roma, l’unica che abbia conservato una struttura paleocristiana. Essa, infatti, a differenza di San Pietro, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura, ha mantenuto molta dell’estetica del V secolo. Sorge sulla sommità del colle Esquilino ed è conosciuta anche come “Basilica Liberiana” , da Liberio, il papa che si narra la fece erigere.
La sua posizione, tra Piazza dell’Esquilino e Piazza di Santa Maria Maggiore, la rende facilmente raggiungibile, anche a piedi, da posti centrali come la Stazione Termini o il Colosseo. Un motivo che la rende ancora più interessante per i fedeli in pellegrinaggio a Roma.
La sua concezione, diversa da quelle delle altre chiese romane, la rende davvero uno dei capolavori rari dell’architettura e dell’arte paleocristiana. In questo articolo parleremo della sua storia e dei tesori da ammirare al suo interno, facendo un tour guidato per la Roma cristiana.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, come tutte le basiliche papali, costituisce area extraterritoriale ed è, pertanto, sotto la giurisdizione della Santa Sede. Sin dalla scalinata, la Basilica ci appare diversa dalle altre chiese romane e oltremodo affascinante.
La facciata è stata rifatta, completamente, nel 1741 da Ferdinando Fuga. Presenta un portico a cinque aperture inferiori e tre apertura nella loggia superiore, facendo da perfetta cornice ai mosaici risalenti al XIII secolo.
I mosaici di Filippo Rusuti, nella facciata precedente, rappresentano la fondazione della Basilica: in sogno, la Madonna apparve a Papa Liberio e gli indicò il luogo esatto in cui doveva sorgere la chiesa. La grandezza di questi mosaici accoglie ogni visitatore, preparandolo alla magnificenza degli interni.
Gusto tipicamente tardo barocco quello di Fuga, nella realizzazione architettonica della facciata. Le statue che sormontano la loggia superiore, ritraggono S. Carlo, Santi Pontefici e al centro la Vergine col bambino, così sporgente che sembra si debba librare in volo. I palazzi laterali furono costruiti contestualmente, per uniformità estetica con la facciata. Gli interi lavori finirono nel 1750.
Il campanile è alto 75 metri, il più alto di Roma, ed in stile romanico rinascimentale. Fu fatto costruire da Papa Gregorio XI, quando, da Avignone, la sede papale fu riportata a Roma (1377). Delle cinque campane, una, alle 21 di ogni sera, suona ed è chiamata “la sperduta”, per via di una leggenda. Una pellegrina, nel Cinquecento, si smarrì nei pressi del colle Esquilino, a quei tempi ancora inabitato, solo sentendo le campane della Basilica, che stranamente risuonarono alle due di notte, riuscì a ritrovare la strada, seguendo il loro suono.
La grandezza artistica di questa Basilica, oltre che nella struttura paleocristiana conservata così bene, sta nelle opere che ospita. Entrando dal portico di piazza dell’Esquilino, a destra troviamo la statua di Filippo IV di Spagna, che finanziò vari lavori per il rifacimento della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Al centro vi è una grande porta di bronzo realizzata, nel 1949, da Ludovico Pogliaghi, che ritrae scene di vita della Vergine Maria. Sulla sinistra abbiamo la Porta Santa, benedetta nel 2001 da Giovanni Paolo II, opera di Luigi Mattei.
Qui troviamo rappresentati il Cristo Risorto centralmente, in alto a sinistra l’Annunciazione e a destra la Pentecoste.
Appena entrati si resta ammaliati dalla vastità degli ambienti e lo splendore di marmi e decorazioni. Le sue forme e le strutture architettoniche risultano armoniose, anche agli occhi dei meno esperti. La Basilica è a tre navate, divise da due file di colonne che conducono fino all’abside, eccetto per l’interruzione dovuta alle cappelle laterali: la Sistina e la Paolina. Gli originari finestroni sono stati per metà murati e sostituite da vari affreschi che ritraggono la vita di Maria, come soggetto.
Per quanto riguarda il soffitto, fu disegnato e realizzato dai fratelli Sangallo, Giuliano ed Antonio e dorato con l’oro che i reali di Spagna di allora, Isabelle e Ferdinando, donarono alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Un meraviglioso effetto è dato dai pavimenti che, come per le altre basiliche, è realizzato in marmo dai maestri cosmateschi, che sanno donare una splendida unicità al materiale.
La particolarità dell'interno della Basilica sta, però, nei mosaici del V secolo che percorrono tutta la navata centrale e l’Arco Trionfale. Voluti dal pontefice Sisto III, ripercorrono la storia di protagonisti biblici come Abramo, Giacobbe, Mosè e Giosuè e parlano della terra promessa da Dio al popolo ebraico.
Papa Niccolò IV, nel XIII secolo, ordinò l'abbattimento dell’abside originale e ne fece costruire una nuova, arretrandola di qualche metro per creare un coro. La nuova abside fu decorata da Jacopo Torriti e i lavoro fu finanziato dalla storica famiglia romana dei Colonna. Lo splendido mosaico che Torriti realizzò è,da sempre, molto significativo e riguarda la Vergine Maria.
Nella parte superiore dell’abside è raffigurata l’incoronazione della Madonna, nella parte inferiore vi sono dei momenti della sua vita. Inoltre, al centro dell’abside vi sono le figure di Cristo e Maria, seduti su un trono, mentre il Figlio incorona la madre. L’interpretazione degli esperti è che qui Maria non impersoni la madre di Cristo, bensì la Chiesa. Ai loro piedi vi sono molte figure di santi: San Pietro e Paolo, S, Francesco D’Assisi ed altri ancora, tra cui papa Niccolò IV, come committente dell’opera e il Cardinal Colonna, come finanziatore.
Da non perdere anche l’altare papale e il prezioso ciborio che lo sormonta, decorato da quattro angeli scolpiti in bronzo dorato da Sebastiano Torrigiani. Molto belle ed interessanti anche le Cappelle Paolina e Sistina, oltra alla Cappella Sforza.
Gian Lorenzo Bernini, non tutti sanno, che si trova sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nella tomba di famiglia che reca questa scritta “Nobile famiglia Bernini qui aspetta la Resurrezione”. La tomba si trova sul lato destro dell’altare maggiore. Certamente la semplicità di questo sepolcro, per un artista del suo calibro, fa molto riflettere.
Vicino all’altare vi è un pregiatissimo reliquiario, d’argento e cristallo, realizzato da Luigi Valadier, che contiene dei resti della Sacra Culla, il giaciglio che accolse Cristo appena nato. Una bellissima opera che racchiude anche un senso di spiritualità importante.
Nel museo della Basilica, invece, è custodito il Presepio di Arnolfo di Cambio. Prima ancora del presepio, sin dal 432, Papa Sisto III volle creare, a Santa Maria Maggiore, una sorta di Grotta della Natività, simile a quella di Betlemme. Cara a molti papi successivi a Sisto III, la grotta fu mantenuta per parecchi anni, finché, nel 1288, Papa Niccolò IV non commissionò il presepio a Di Cambio,.
Questa rappresentazione scultorea vede i tre Magi in ammirazione, insieme a S. Giuseppe, della Madonna con il Bambin Gesù in braccio, mentre bue ed asino li scaldano. Prima di essere ospitato nel Museo della Basilica, l’opera fu trasferita nella Cappella Sistina o del SS. Sacramento. Intorno al 1590, Papa Sisto V fece spostare, dall’architetto Domenico Fontana, la suddetta grotta nella Cappella Sistina, presepio incluso.
Il Museo è stato inaugurato da Papa Giovanni Paolo II nel 2001. Per la presenza di di molti oggetti preziosi riguardanti la nascita di Gesù, la Basilica è conosciuta anche come “Betlemme d’Occidente”.
Il Museo è organizzato in otto aree tematiche diverse, tra cui:
Tra le opere esposte più importanti, ricordiamo i quadri Salita al Calvario di Giovanni Bazzi, la Madonna con Bambino, S. Antonio da Padova e S. Caterina da Siena di Domenico Iacopo di Pace. Inoltre, vi sono innumerevoli oggetti e tessuti appartenuti a papi e personaggi storici di Roma. Spartiti musicali e libri antichi custoditi in ottime condizioni.
La Basilica di Santa Maria Maggiore si trova alla Piazza omonima, raggiungibile a piedi dalla Stazione Termini o attraverso la metropolitana, linea B, stazione di arrivo Cavour. La Basilica è lieta di accogliervi ogni giorno dalle 7.00 alle 18.45
Le messe sono solo nelle ore mattutine e vengono celebrate nelle varie Cappelle Sforza e Paolina, soprattutto.
Il Museo è aperto anch’esso tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.15.
Le origini della Basilica, come detto, sono legate ad una leggenda. La Vergine Maria apparve in sogno a Papa Liberio ed al nobile Giovanni, chiedendo la costruzione di una chiesa nel luogo che avrebbe indicato loro con la neve. Era la notte del 5 Agosto 352 d. C. e nonostante fosse piena estate, il Papa, la mattina dopo, trovò la neve sul colle Esquilino. La consistenza e l’abbondanza della neve permise pure di tracciare il perimetro della costruzione, finanziata poi dal nobile Giovanni, che visse lo stesso avvenimento.
Per la prima versione della Basilica vi era l’intenzione di intitolarla a Santa Maria della Neve, ma solo nel V secolo, con l’inizio dei lavori, per volere di Papa Sisto III, si cambiò intitolazione. Le modifiche estetiche nella Basilica, nel corso dei secoli, furono diverse ma, tutte, cercarono di conservare il più possibile le strutture originali.
Nel 1200, con Papa Papa Niccolò IV, fu inserito il transetto che permise, in seguito, di realizzare le Cappelle Sistina e Paolina, che furono inserite tra il 1500 e il 1600, per volontà dei Papi Sisto V e Paolo V.
Tra il 1741 e il 1743, come detto, vi fu il rifacimento della facciata in stile barocco, ad opera di Ferdinando Fuga. In molti temevano che la nuova facciata coprisse, irrimediabilmente, gli stupendi mosaici del Rusuti, risalenti al XIII secolo, in realtà li ha preservati ed oggi è possibile ammirarli con una visita guidata della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Tra le tradizioni legate a questa meravigliosa Basilica, vi è la rievocazione del miracolo della neve, la quale consiste nel simulare, con dei petali bianchi, la neve che indicò dove costruire la Basilica in quel famoso 5 Agosto.
E’ una suggestiva tradizione che celebra l’anniversario della Basilica, in cui i fedeli accorrenti sono coperti da petali bianchi che piovono dalla cima della Cappella Paolina. Una celebrazione emozionante e senza eguali.
Questa panoramica della Basilica di Santa Maria Maggiore volge al termine. Abbiamo visto la magnificenza e la storia che si respira in questo meraviglioso luogo di fede: i mosaici, i marmi cosmateschi, le Cappelle e il reliquiario della Sacra Culla e il presepio di Arnolfo Di Cambio. Tutti ottimi motivi per visitare questa importante chiesa romana. Farlo con il giusto atteggiamento, volendo aprirsi al Signore sarà ancora più bello.
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