Bernadette Soubirous

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Bernadette Soubirous

ripercorrere la storia di Bernadette Soubirous, la fragile ragazzina che nel 1858 ebbe le apparizioni della Madonna nei pressi della Grotta di Massabielle, significa entrare nel cuore dei messaggi che la Madonna ha voluto lasciare qui.

Esistono versioni, più o meno romanzate, degli accadimenti che coinvolsero Bernadette Soubirous di Lourdes, molte con un particolare sguardo alle polemiche ed ai dubbi nati circa la veridicità del fatto soprannaturale. L’ufficializzazione del riconoscimento della veridicità delle apparizioni da parte della Chiesa avvenne, tuttavia, nel 1862.

In questo articolo parleremo di Bernadette e delle vicende che la coinvolsero prima e durante gli incontri con la Vergine Maria a Lourdes.

La vita di Bernadette Soubirous prima delle apparizioni

Di origini modeste, Bernadette nacque il 7 gennaio 1844 da papà François e mamma Louise Castérot. La sua era una famiglia di mugnai, piuttosto agiata nei primi anni della sua vita.

Quando però i mulini ad acqua (come quello di Soubirous) incominciano a scomparire con l’inizio dell’industrializzazione, il denaro cominciò a mancare al mulino.

Louise e François Soubirous, i genitori di Bernadette, cominciano ad indebitarsi e nel 1854, con i loro quattro figli, dovranno abbandonare il mulino di Boly.

Cambiano casa più volte, ma non potendo più pagare affitti, trovano sistemazione gratuitamente in un’unica stanza buia e malsana della vecchia prigione della città, il “Cachot”, un ambiente troppo malsano anche per dei detenuti.

Bernadette ha una salute precaria, soffre di male allo stomaco e, colpita dal colera durante un’epidemia, ne trarrà come conseguenza un’asma cronica la cui condizione peggiora a causa dell’umidità del Cachot.

Fa parte dei bambini che in quell’epoca, in Francia, non sanno leggere né scrivere, perché devono lavorare.

Andava a scuola di tanto in tanto, nella classe delle bambine povere dell’ospizio di Lourdes.

E’ in queste terribili condizioni che Bernadette visse i mesi delle apparizioni della Madonna

Bernadette Soubirous : fatti e perplessità

Quell’11 febbraio 1858, Bernadette aveva soli 14 anni.

Andò a raccogliere legna insieme alla sorella e ad un’amica.

Arrivata in prossimità di un piccolo torrente che scorreva tra il fiume Gave e la Grotta, Bernadette rimase sola. Le altre due ragazze, infatti, lo attraversarono immediatamente, ma lei doveva togliere con attenzione l’unico paio di calze che aveva per evitare di bagnarle, così si sedette su un masso lì vicino per fare ciò.

Ad un certo punto, mentre toglieva la prima scarpetta, Bernadette sentì un rumore simile a un forte vento.

Si girò verso la Grotta spaventata, ma non vide nulla. Riprese a togliere la scarpetta, quando sentì nuovamente quel rumore.

Stavolta, però, voltandosi, vide nella Grotta una “signora vestita di bianco”.

La Signora chinò la testa a Bernadette in segno di saluto, e altrettanto fece la ragazza.

La pastorella ebbe subito l’istinto di fare il segno della Croce, ma sentiva il braccio come paralizzata; fu la Signora a farlo per prima e Bernadette a quel punto potè ripetere anche lei quel gesto. Recitarono il Rosario insieme.

Appena finito, la Signora scomparve. 

Bernadette Soubirous a Lourdes già dai primi giorni delle apparizioni sarà oggetto di scherno e indagine da parte delle autorità, ma farà anche tanto clamore da attirare sempre più persone sul luogo delle apparizioni. Anche quando, inizialmente, Bernadette si confida con il sacerdote, non viene creduta.

La sua perseveranza e la sua grande forza di volontà la porteranno, giorno per giorno, a ricevere gli insegnamenti della Madonna e trovare la forza di sfidare le autorità e i locali rappresentanti della Chiesa.

Una delle apparizioni più importanti fu quella del 25 febbraio 1858.

Durante quella apparizione avvenne la scoperta della sorgente. La Signora indicò a Bernadette un angolo poco illuminato della grotta, chiedendole di scavare e di bere l’acqua e mangiare l’erba circostante in segno di espiazione per i peccatori.

Solo dopo aver scavato a mani nude la terra umida, Bernadette trovò l’acqua di Lourdes.

La stessa sorgente che oggi irrora le fontane e le piscine, poco distanti.

Quando la folla la vide inginocchiarsi e compiere tali azioni, l’appellò come “pazza o matta”. Per molti continuò ad esserlo, oltre che bugiarda e millantatrice.

Un altro importante momento della storia di Bernadette Soubirous di Lourdes fu il suo approccio con l’abate Peyramale. La discrezione e l’umiltà della giovane, mista alla convinzione e alla decisione, portarono, il pur scettico sacerdote, a porsi delle domande circa la validità delle affermazioni di quella coraggiosa ragazzina.

Pochi giorni dopo, avvenne il primo miracolo della sorgente. Nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo 1858, Catherine Latapie, con una grave ed irreversibile slogatura all’arto superiore, venuta a sapere delle apparizioni, immerge braccio e mano nell’acqua. Qualcosa di incredibile avviene: la mano e le sue dita tornano subito sane come prima dell’incidente avuto anni prima. Fu il primo miracolo riconosciuto ufficialmente nel 1862.

Mentre il numero di coloro che assistevano alle apparizioni cresceva a vista d’occhio, molti giornalisti si infiltrarono tra la folla, per capire se sostenere o screditare questa giovane fedele che perseguiva la sua missione. Quando si sparge la voce della ragazzina che ha un’apparizione nella Grotta, cominciano a circolare anche delle storie su di lei e la sua famiglia.

Polemiche e dubbi su Bernadette Soubirous

La sua famiglia, nonostante le umili condizioni, aveva sempre dimostrato unità e armonia, oltre a grande senso religioso. Cominciarono però a circolare storie sul padre, circa i suoi trascorsi con la legge, e fu infangata anche la madre, da molti creduta alcolizzata.

Inoltre, quando cominciarono i vari interrogatori, molte donne benestanti si avvicinarono alla giovane Bernadette, offrendole protezione. Alcuni sostennero, poi, che la giovane raggirasse queste donne, estorcendo loro denaro.
Nessuna di queste illazioni riuscì a fermare il progetto di Dio su Bernadette e la sua famiglia.

Bernadette Soubirous: la svolta

Le voci per screditare Bernadette continuarono, così come le apparizioni della Signora.  “Dite ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella” questa richiesta fu più volte rivolta a Bernadette, la quale attendeva che la Signora rivelasse il suo nome per darne prova e conto ai sacerdoti.

La svolta decisiva, che consentì finalmente a Bernadette di essere creduta, fu data da due avvenimenti. Il primo, più importante, fu l’identificazione della Signora, il secondo fu il miracolo del cero, a cui assistette un medico.

Io sono l’Immacolata Concezione

“Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete, per piacere?” .

“Que soy era Immaculada Councepciou.”

Questo breve dialogo è il più importante della vicenda che riguarda Bernadette Soubirous. Durante la sedicesima apparizione, la Signora si era finalmente rivelata e, seppur non comprendendo il senso di quell’affermazione, Bernadette si recò dall’abate Peyramale e ripeté, testualmente, la frase: “Io sono l’Immacolata Concezione.”

Il dogma dell’Immacolata Concezione, istituito solo nel 1854, che sanciva l’immunità della Vergine Maria da ogni peccato, sin dalla sua nascita, non poteva essere conosciuto da una semianalfabeta come Bernadette, che seppur molto religiosa, non aveva conoscenze di catechismo. Era la prova che la Vergine Maria fosse apparsa a Lourdes.

Il Miracolo del Cero e il medico Douzous

Dopo alcune settimane in cui Bernadette non sentiva l’impeto di andare alla Grotta, il 7 aprile avvenne la diciassettesima apparizione, chiamata anche il miracolo del cero.

Bernadette, quel giorno infatti, si recò alla Grotta con un grosso cero in onore della Vergine Maria. Vi erano circa duemila persone che assistevano alla sua estasi, tra loro anche un medico. Fu proprio lui, il dottor Douzous, che si accorse di come la cera sciolta, che cadeva dalla cima del cero, stava avvolgendo le mani della ragazzina, senza che questi emettesse il minimo lamento o che subisse la minima lesione.

Fu un evento di così rara eccezionalità che il medico, dapprima molto scettico, si convertì e divenne un testimone molto attivo delle apparizioni, diffondendo il suo racconto di spettatore privilegiato a tutti.

Da quell’evento scaturì così tanto clamore che le autorità decisero di mettere le inferriate per negare l’accesso alla Grotta. L’ultima apparizione, a cui Bernadette Soubirous potè assistere dalla sponda opposta del fiume Gave, fu silenziosa ma carica di grandi significati.

Conclusioni

Oltre ad essere una grande vicenda di fede e spiritualità, quella di Bernadette Soubirous è una magnifica storia di come la volontà umana, la caparbietà può davvero tutto.

Una ragazzina, che sapeva leggere a stento, che sfida maldicenze e poteri forti, perché credeva davvero in ciò che faceva e perché aveva la forza che la Madonna di Lourdes gli infondeva.

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